Ciao a tutti e benvenuti a questa nuova puntata di Un Aneddoto Per Domarli! Non avete idea di cosa stiate leggendo? Rimediamo subito a questo madornale errore! Un Aneddoto Per Domarli vi racconta ogni giorno le curiosità più interessanti provenienti dal mondo degli audiovisivi. Non importa quale sia il genere o il medium, se è una storia che vale la pena essere raccontata noi lo faremo! Per bambini o da adulti, natalizi o estivi, nostrani o esteri, non faremo distinzioni. Dalle grandi masse alle nicchie, qua c’è tutto per tutti. Nell’ultimo episodio abbiamo parlato di due film usciti nel 1988: Maniac Cop e Beetlejuice. Sapete quali opere sono uscite lo stesso anno? Chi ha incastrato Roger Rabbit e Die Hard. Oggi tocca a loro.
Chi ha incastrato Terry Gilliam?
Nel 1982, Disney acquistò i diritti dell’opera originale. Cosa è successo durante questi 6 anni? Un po’ di tutto. Partiamo dal regista. Robert Zemeckis si propose da subito, ma tutti i suoi lavori precedenti riuscirono a malapena a coprire le spese sostenute per la realizzazione. Così venne respinto e al suo posto venne contattato Terry Gilliam. Sì, proprio lui, lo schizzato de L’Esercito delle 12 Scimmie. Bene, quel matto ebbe una reazione del tipo: “Aspetta, cosa? Un film con gli attori e i cartoni animati insieme? Che schifo! Non voglio rovinarmi la carriera”.
Intanto gli anni passavano e il povero Robert stava là, al cancello degli studios, addormentato su dei vecchi cartoni bagnati dalla pioggia da bravo barbone. Cartoni animati, ovviamente. Non trovando nessun cineasta disposto a dirigere Chi ha incastrato Roger Rabbit?, la casa del Topo decise finalmente di dargli un’occasione e lo assunse. Scherziamo, non andò proprio così. In realtà si convinsero solo perché nel frattempo Zemeckis aveva fatto un filmetto di poco conto, probabilmente nessuno di voi ne avrà mai sentito parlare, un certo Ritorno al futuro. Facile così, ma prima che facesse il botto nessuno l’aveva sostenuto.
Zio Steven il benefattore
Il budget iniziale era di 50 milioni di dollari, una cifra esorbitante per l’epoca, così il potente Topo decise di ridurla a 29.9 milioni, perché 30 tondi era troppo semplice. Dopo un poco, Disney ci ha ripensato ancora una volta, e così si è rivolta a Steven Spielberg per produrre il film. Quest’ultimo accettò molto volentieri l’incarico, ma ad una sola condizione: avrebbe pagato personalmente i diritti di altri cartoni animati di altre case da mettere nel film e nessuno doveva lamentarsi. Non ci sono stati problemi, dal momento che il progetto non era più propriamente dei Walt Disney Studios, ma di Touchstone Pictures, una divisione indipendente che realizzava opere per un pubblico più maturo. La Touchstone a noi di Un Aneddoto Per Domarli piace tantissimo. Ovviamente nessuno ebbe da ridire e Chi ha incastrato Roger Rabbit? uscì senza particolari problemi. Ora, però, c’è un’altra cosa che avremmo voluto raccontarvi. Una storia che a noi piace tantissimo, ma che è davvero molto lunga e che è già disponibile altrove. Conoscete Richard Williams? È merito suo se il film è stato un successo. Ci ha pensato 151eg, Enrico Gamba, a dargli giustizia dedicandogli un video apposito. Preparatevi, non resterete delusi.
Sting, grazie, ma non ci serve più
Nella versione originale di Chi ha incastrato Roger Rabbit?, Roger sarebbe dovuto morire nello scontro finale col giudice Morton. Siete sconvolti? Anche Disney. Per l’occasione, Sting scrisse The Lazarus Heart, la traccia principale della scena. Ovviamente Topolino e Co. si sono dichiarati contrari al decesso del protagonista, così tagliarono tutto. Anche il brano divenne inutilizzabile, così il cantante lo riciclò nel suo secondo album: …Nothing Like the Sun. Non ve lo aspettavate? Sappiate che nella prima stesura sarebbe dovuta esserci Jessica Rabbit, mentre, nella seconda, toccava a Baby Herman.
Bruce, tu hai da fare?
Per Die Hard, i produttori avevano ben chiaro in mente il loro protagonista: Arnold Schwarzenegger. Purtroppo il Sogno Americano rifiutò, ma non fu un problema, perché avevano già una seconda scelta pronta: Charles Bronson. Un altro no. Anche questa volta, però, non si lasciarono scoraggiare: Sylvester Stallone era il loro asso nella manica. Lo sarebbe stato se avesse accettato. Allora passarono ad una scelta ovvia: Burt Reynolds. Dopo l’ennesimo rifiuto si rivolsero all’attore per eccellenza: Richard Gere. Anche questo, con molto garbo e senza perdere il suo fascino, declinò l’offerta. Alla fine presero Bruce Willis, così; non c’è un motivo, semplicemente non rifiutò. Credete che siano stati soddisfatti del risultato? Noi non lo sappiamo, ma se troveremo informazioni avremo Un Aneddoto Per Domarli nuovamente.
Titoli e nomi
Nella versione tedesca del film, Hans venne ribattezzato Jack. Si temeva che in Germania il pubblico si sentisse offeso. In Italia, invece, Die Hard fu distribuito col titolo A un passo dall’Inferno – Trappola di cristallo. L’anno successivo fu trasmesso di nuovo nelle sale come Die Hard – Trappola di cristallo. Il motivo? Era già stato usato in passato: A un passo dall’inferno (To the Shores of Hell) è un’opera del 1966, la prima in assoluto sulla guerra del Vietnam.
Alan Rickman e i suoi accenti
In originale, Alan Rickman usa quasi sempre il suo naturale accento britannico, tranne quando incontra per la prima volta Bruce Willis. In quel caso tenta di mascherarlo, sforzandosi di sembrare americano. Da qua viene una battuta in cui il protagonista suggerisce alla sua nemesi di lavorare in TV dato il suo inglese pulito. In italiano tutto questo non c’è. Massimo Foschi, il doppiatore, ha recitato allo stesso modo tutte le scene in cui si parla inglese, senza fare distinzione tra gli accenti. Le scene in cui si parla tedesco, però, sono lasciate in originale anche nella nostra versione.
Per oggi Un Aneddoto Per Domarli finisce qui. Vi siete divertiti? Fatecelo sapere nei commenti! Noi vi diamo appuntamento a domani, sempre qui su Kaleidoverse.