Una donna ed una cella criogenica. Bastano poche parole per descrivere Oxygen, il nuovo thriller fantascientifico di Alexandre Aja in uscita su Netflix il 12 maggio 2021 e con protagonista l’eccellente Mélanie Laurent. L’opera rappresenta l’ennesimo frutto della pandemia, essendo stata girata interamente durante il coronavirus, ma l’esperienza vissuta dalla protagonista va ben oltre il lockdown: Elizabeth Hansen si risveglia infatti in una futuristica unità medica in cui è collegata con svariati tubi, senza memoria e con un problema enorme: l’ossigeno presente nella minuscola stanza sta diminuendo, e i minuti che le restano per trovare un modo per rimanere in vita scorrono in fretta.
L’unico aiuto a disposizione di Elizabeth è MILO, acronimo per Medical Interface Liaison Operator, una versione moderna del computer HAL di 2001: Odissea nello spazio. L’assistente dalla forma di un cerchio blu fluttuante sopra la testa della donna risponde meccanicamente alle sue domande, esegue i comandi permessi e diventa la sua unica ancora di salvezza dall’inferno. Oxygen è capace di coinvolgere gli spettatori sin dal principio, mantenendo uno stato di angoscia fino alla fine nonostante la struttura semplice; noi di Kaleidoverse abbiamo avuto l’opportunità di vederlo in anteprima, e in questa recensione analizzeremo gli elementi principali senza fare spoiler.
Così coinvolgente da rimanere senza fiato
Prima di esplorare nel dettaglio Oxygen, è interessante notare che il progetto Netflix doveva inizialmente vedere come protagonista prima Anne Hathaway e poi Noomi Rapace con Franck Khalfoun alla regia. Il testimone è poi passato ad Alexandre Aja, ed egli ha scelto di ingaggiare Laurent, creando una nuova opera in francese dopo più di vent’anni dall’ultima. Questo ripensamento ha avuto degli effetti incredibilmente positivi sul film, dato che la performance dell’attrice parigina nota soprattutto per i suoi ruoli in Bastardi senza gloria e Beginners ha reso il lungometraggio coinvolgente e carico di emozione.
Oxygen ci ha preso sin dalla scena iniziale, un enorme labirinto luminoso percorso da un topo di laboratorio bianco, e ci ha messo subito in una suggestiva atmosfera fantascientifica. La capsula criogenica in cui è rinchiusa Elizabeth è piena di schermi riportanti dati sulla sua situazione fisica e tubi collegati al suo corpo, mentre il coperchio è ricoperto interamente dall’assistente MILO, interpretato in lingua originale da Mathieu Amalric. Quando la protagonista si sveglia improvvisamente è in preda al panico, ha perso completamente la memoria e l’ossigeno rimanente è al 35%; da quel momento un cronometro per la sua vita inizia a scorrere, e dovrà utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per sopravvivere.
Oxygen, la nuova rappresentazione della claustrofobia
Nonostante la trama di Oxygen non sia particolarmente originale, l’opera si rivela incredibilmente interessante grazie alla tensione costante che riesce a mantenere nello spettatore. Se avete visto Buried – Sepolto capirete immediatamente la somiglianza col nuovo prodotto Netflix: nel film del 2010 diretto da Rodrigo Cortés, il protagonista interpretato da Ryan Raynolds era intrappolato in una cassa sottoterra con a disposizione solo un accendino e un cellulare; nel thriller di Aja, Elizabeth si trova in una situazione simile, ma le sue condizioni mentali sono decisamente peggiori.
Come accennato in precedenza, il film di durata un’ora e quaranta minuti si svolge interamente nella cella criogenica, e l’unico vero personaggio che si vede è quello interpretato da Laurent. Diciamo “vero” perché nei flashback che affiorano man mano nella mente della donna si possono vedere altri soggetti, e sono presenti le voci di alcune persone con cui Elizabeth riesce a mettersi in contatto. Maxime Alexandre riesce a giocare con le riprese e ad esplorare tutte le angolazioni possibili nonostante lo spazio ridotto, e gli effetti speciali, soprattutto verso la fine dell’opera, sono spettacolari.
Cos’è la criogenesi?
La trama è l’unico elemento a tratti carente all’interno di Oxygen: a parte un’enorme rivelazione che dirotta l’intera pellicola, di cui non parleremo per non fare spoiler, la narrazione è povera e con troppi pochi dettagli da esplorare. Sarebbe stato interessante ricevere una spiegazione sul processo della criogenesi, ovvero l’ibernazione umana, in modo da rafforzare la componente fantascientifica del film e donargli uno spessore maggiore; inoltre, viene accennato il motivo della presenza di Elizabeth nella cella, ma purtroppo non viene approfondito. Infine, avremmo preferito che l’ultima scena dell’opera non fosse presente, in modo da lasciare lo spettatore con un soddisfacente alone di mistero anziché con un finale vero e proprio.
Riassumendo, Oxygen rappresenta un prodotto Netflix davvero valido e coinvolgente. Se siete amanti della fantascienza (o anche se non lo siete) e volete vedere un film che vi tenga col cuore in gola per poco più di un’ora e mezza, vi consigliamo caldamente di vederlo; la performance di Mélanie Laurent è incredibile, gli effetti speciali vi lasceranno a bocca aperta e il tempo scorrerà velocissimo (così come l’ossigeno per la protagonista). Vi ricordiamo che l’opera uscirà il 12 maggio 2021, quindi segnatevi la data sul calendario e preparate i popcorn.
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Oxygen è un thriller fantascientifico capace di coinvolgere lo spettatore dall'inizio alla fine grazie alla strabiliante performance di Mélanie Laurent e alla regia attenta e originale di Alexandre Aja.