Sono pochi i prodotti nipponici – ovvero anime e manga – che hanno avuto un forte impatto culturale nel pubblico Occidentale, ma Sailor Moon è senza dubbio uno di questi. Le paladine della giustizia create da Naoko Takeuchi grazie alle loro trasformazioni splendide, personalità variegate e chiome di capelli chilometriche, hanno appassionato milioni di spettatori sin dagli anni ’90 e continuano ad essere un punto di riferimento del genere shojo. Quest’anno, dopo una lunga attesa e alcuni ritardi causati dalla pandemia, il sogno di moltissimi fan si è infatti avverato: un nuovo film visibile nel grande schermo, Sailor Moon Eternal.
La pellicola, rilasciata nei cinema in Giappone a febbraio, sarà disponibile internazionalmente su Netflix a partire dal 3 giugno, divisa in due parti da 80 minuti ciascuna. L’opera segue gli eventi direttamente successivi alla terza stagione di Sailor Moon: Crystal (ma non preoccupatevi, in seguito spiegheremo il perché è accessibile a tutti) e porta le eroine in una nuova avventura per salvare l’intero pianeta da un’entità malvagia e potentissima. Noi di Kaleidoverse abbiamo avuto l’opportunità di vedere il film in anteprima, e in questo articolo ne faremo una recensione senza spoiler analizzandone gli elementi principali.
La trama di Sailor Moon Eternal
La storia di Sailor Moon Eternal inizia in una tranquilla giornata in cui Usagi, Mamoru, Chibiusa e tutte le altre Guerriere Sailor assistono a una rarissima eclissi solare che oscura completamente il panorama. I protagonisti colgono questo momento secolare per riflettere sui loro obiettivi ed esprimere i loro desideri per il futuro, ma ben presto l’atmosfera allegra viene spezzata: una misteriosa nave volante appare davanti alla Luna, e un sinistro circo chiamato Dead Moon Circus si stabilisce nella città; a governarlo c’è la Regina Nehellenia, la quale, insieme a svariati alleati, si insedia nella mente delle persone, tramutandone i sogni in incubi e torturandoli incessantemente.
L’arrivo del Dead Moon Circus non è però l’unica stranezza ad avvenire: un magnifico Pegaso chiamato Elios compare in visione a Chibiusa chiedendone il disperato aiuto, e Mamoru viene colpito da un’improvvisa e misteriosa malattia. Insomma, la formula perfetta per poter partire in una nuova avventura. La narrazione di Sailor Moon Eternal segue pedissequamente la storia del manga, quindi se lo avete letto riconoscerete quasi ogni dialogo, e per questo alcuni spettatori potrebbero avere la sensazione che la trama sia eccessivamente lenta.
Uno spettacolo di giocoleria con i nostri incubi
Effettivamente, la prima parte del film ha un ritmo decisamente più lento della seconda, dato che la sua funzione è quella di introdurre la storia principale. Una per una le Guardiane Sailor si trovano faccia a faccia con i propri sogni – e incubi – e viene svolta un’interessante analisi interna dei personaggi; in questo modo anche gli spettatori che non sono familiari con il franchise di Sailor Moon possono conoscere le personalità delle varie eroine e alcuni aspetti delle loro vite personali. Seppure si venga catapultati nel mondo di Takeuchi, la pellicola può potenzialmente aprire le porte all’ampio pubblico di Netflix e portare una nuova fetta di audience all’opera.
Uno degli aspetti più interessanti della trama di Sailor Moon Eternal è proprio l’analisi interiore dei personaggi che viene opposta al clima fanciullesco e goliardico posto nello sfondo. Le protagoniste infatti, seppur con il ruolo di eroine che proteggono il pianeta, hanno sogni normalissimi come aprire una propria attività, sposarsi e avere una bella famiglia. Allo stesso tempo, anche loro sono in preda alle preoccupazioni che si annidano nell’animo di tutti noi come un virus e che lentamente ma inesorabilmente risucchiano le nostre aspirazioni e si impossessano di noi, facendoci credere di non essere all’altezza e di non valere nulla.
Nemici o modelli nella Fashion Week?
Gli antagonisti si dimostrano quindi interessanti non solo per i loro peculiari poteri individuali, ma anche per i loro metodi per acquisire potere. Come ogni villain che si rispetti, il loro fine ultimo è quello di impossessarsi della Terra, ma anziché distruggere fisicamente ogni cosa con la forza fisica, deteriorano il pianeta dall’interno sfruttando le menti delle persone innocue. Parlando brevemente dell’aspetto fisico dei nemici, essi presentano tutti con un aspetto a dir poco eccentrico che ricorda quello dei personaggi in Jojo’s Bizzarre Adventure, ma che li rende ancor più originali e interessanti.
Se la prima parte di Sailor Moon Eternal ricorda strutturalmente la stagione di un anime divisa in episodi, la seconda assume l’aspetto di un vero e proprio film d’animazione. La narrazione si fa infatti più avvincente e l’azione entra nel vivo, passando da una focalizzazione incentrata sui personaggi singoli a una visione d’insieme in cui le Guerriere devono unirsi per combattere il nemico comune. Alcuni degli eventi, senza fare spoiler, renderanno particolarmente felici i fan del franchise; altri invece potrebbero risultare confusionari per coloro che non sono familiari con le vicende passate, ma non rovinano la visione dato che influenzano la storia generale del film.
L’animazione spettacolare di Sailor Moon Eternal
Passiamo ora all’aspetto migliore dell’intera pellicola: l’animazione. La grafica di Sailor Moon Crystal non aveva entusiasmato il pubblico, mentre nel film Netflix Toei Animation e Studio Deen sono riusciti a calibrare il design classico degli anni ’90 con uno stile più attuale. I colori sono saturi e brillanti, i disegni sono coerenti con il manga e le trasformazioni sono visivamente magnifiche. L’opera sarebbe quindi stata decisamente all’altezza del rilascio cinematografico per cui era stata pensata, e può far sperare che anche la serie anime continuerà sulla stessa strada.
Come abbiamo accennato in precedenza, la storia di Sailor Moon Eternal riproduce fedelmente quella del manga originale. Di conseguenza, alcuni personaggi hanno pochissime battute e, nonostante nella versione cartacea sia facile non includere qualcuno nei disegni per diverse pagine, in quella animata la carenza si nota. Questo difetto non è comunque abbastanza grave da rovinare in alcun modo la visione, e una volta immersi nelle avventure delle Guerriere, è difficile notarlo.
Le nostre conclusioni
Ricapitolando, Sailor Moon Eternal ci è piaciuto moltissimo. Il film d’animazione verrà sicuramente apprezzato maggiormente dai fan del franchise, ma grazie alla storia peculiare può essere accessibile a chiunque, rendendolo il prodotto perfetto per una piattaforma streaming eterogenea come Netflix. Il design a metà tra il classico e il moderno è un gioiello per la vista, e gli aspetti più profondi e riflessivi lo rendono adatto a qualsiasi età; nonostante la divisione in due parti sia stata pensata per una fruizione più flessibile, l’opera finirà per coinvolgervi così tanto che la guarderete interamente in una sessione. Quindi, non possiamo far altro che consigliarvi la visione quando uscirà il 3 giugno, e suggerirvi di iscrivervi al nostro canale Telegram e seguirci su Kaleidoverse per rimanere aggiornati sul mondo del cinema e molto altro.
Sailor Moon Eternal rappresenta un film d'animazione fedele al manga di Naoko Takeuchi. La storia analizza l'aspetto interiore delle Guerriere Sailor e ne mostra le debolezze, pur mantenendo il clima goliardico e sereno tipico del noto anime. Le animazioni uniscono lo stile degli anni '90 con quello moderno e sono decisamente migliorate rispetto a Sailor Moon Crystal, rendendo la pellicola visivamente magnifica sotto ogni punto di vista. Gli unici aspetti negativi dell'opera sono il ritmo lento della prima parte e la quantità ridotta di battute di alcuni personaggi, ma il prodotto si dimostra accessibile anche a chi non è familiare con il franchise, ed è perfetto per una piattaforma streaming come Netflix.