Il mondo dei videogiochi è pieno di storie nelle quali un piccolo Davide, si trova contrapposto ad un Golia apparentemente invincibile. All’inizio, veniamo posti di fronte ad un protagonista non proprio esaltante, magari anche impaurito, che cerca di farsi strada nel mondo, nonostante i mille problemi che sembrano affliggerlo. Nella maggioranza dei casi, l’allenamento costante ed il conseguimento di certi risultati maturano una crescita, che gli sarà fondamentale per sconfiggere il nemico nella battaglia finale. Beh, in Vesper abbiamo sì una situazione alla Davide vs Golia, ma a maturare dovremo essere noi. per poterla spuntare a colpi di luce (yin), sull’oscurità (yang).
Vesper: l’espressione taoistica nel mondo videoludico
Nei principi del Taoismo, religione risalente al IV/III secolo A.C. la cui filosofia nasce da pensatori cinesi, lo yin e lo yang sono due realtà legate indissolubilmente l’un l’altra. Ergo, nulla può essere completamente yin o yang, ma tutto contiene il seme necessario alla sopravvivenza del proprio opposto. All’origine di tutto vi era il Wuji, anche definito come nulla potenziale, dal quale ha avuto origine la prima forza (Taiji), che si è divisa in yin e yang. All’interno di Vesper, prenderete il controllo di Seven, un piccolo androide che vive il disfacimento della propria civiltà a causa del Protocollo che prende nome proprio dal titolo del gioco.
La peculiarità del popolo dal quale nasce il nostro protagonista è quella di possedere una palla di luce bianca posta all’altezza dell’occhio. Procedendo col gameplay, si riesce a dedurre come questa sfera agisca da nucleo per questi umanoidi, facendoli cadere verso l’oblio, una volta rimossa. Ergo, come lo yin e lo yang non possono prescindere l’uno dall’altro, anche la popolazione di Vesper non può sopravvivere senza luce, e sarete voi ad intraprendere questo viaggio per evitare che si spenga, definitivamente.
La contrapposizione in Vesper
L’elemento chiave che ho individuato giocando a Vesper, capace di legare tutta l’avventura di Cordens Interactive, è quello della contrapposizione. Questa costante sensazione di confronto tra le varie fasi di gameplay, nata dalla necessità di dover riutilizzare nozioni imparate poco prima, ma spremendo sempre le meningi per trovare una soluzione al puzzle che ci viene posto dal gioco, lascia un’idea di concretezza nel lavoro del team non indifferente. Ogni schema potrà essere risolto in due, tre addirittura, anche quattro modi differenti, donando all’opera un valore di profondità difficile da trovare altrove. Ed è anche evidente, come chi ci ha lavorato sia appassionato di altre opere platform storiche, come Oddworld o il più recente Limbo.
Insomma, Vesper non è solo filosofia quando parliamo di yin e yang, ma anche un gioco, che come tale riesce a proporre al giocatore un livello di sfida in continuo aumento, man mano che si avanza con la trama.
A proposito della trama di Vesper, un altro plauso da garantire al team di Cordens Interactive è sicuramente quello riferente al come hanno deciso di raccontarla. Utilizzando lo stratagemma degli ologrammi, in modo affine a come avviene in Horizon Zero Dawn, la sorpresa sta nel modo in cui queste immagini cercheranno di far comprendere ciò che avrete appena appreso. La ricostruzione della storia avviene raccogliendo dei documenti dal mondo di gioco, i quali conterranno dei messaggi scritti da altri umanoidi come il nostro Seven.
Una volta letto il contenuto, appariranno subito delle immagini olografiche che riprodurranno in una maniera più che fedele, l’avvenimento descritto nel file che avrete appena trovato. Le scene proposte sono tutte d’impatto, mettendo sempre in contrapposizione la distruzione che il popolo di Seven deve sopportare a causa del Protocollo Vesper, perdendo poco a poco la propria luce, lasciando spazio all’oscurità più totale,
Crepuscolo, aurora, alba e buio
La storia di Vesper non si sviscera dai soli documenti o dalle immagini olografiche, ma trova anche nello sfondo un elemento di narrazione indiretta. Il tramonto della civiltà del nostro Seven ci viene imboccato, su gentile concessione degli straordinari artisti del 2D che ci hanno lavorato, dalle sfumature e dai contrasti di colore posti alle nostre spalle. Sebbene durante le fasi più concitate di gameplay, quindi mentre sarete alle prese con un puzzle o in fuga dai nemici, non farete nemmeno caso a questo elemento, è durante le traversate che non potrete proprio farne a meno. Ciò che sorprende è la capacità evocativa che il solo background riesce a trasmettere: in base al momento della storia nel quale vi troverete, i colori saranno in grado di farvi vivere le stesse emozioni. Crepuscolo, aurora, alba, buio, bianco e nero, luce e ombra, yin e yang: Vesper e la magia della contrapposizione.
Da questa cura dei dettagli anche nella costruzione del mondo di gioco, si riesce a comprendere nel dettaglio quanto la lore di Vesper sia intrigante ma, soprattutto, consistente. I momenti di trama non sono legati a delle sole fasi specifiche e decise dagli sviluppatori, ma concede al giocatore la possibilità di comprenderne la totalità chiedendogli solo un minimo di attenzione in più, verso ciò che lo circonda. È estremamente sconsigliato pensare di rushare i vari livelli, dato che magari potrete anche essere in grado di superarli, ma vi perdereste troppi elementi che verranno poi approfonditi durante una seconda run, concentrata meno sul gameplay e più sulle rivelazioni.
Basta solo un’arma e tanta pazienza
Se da un lato siamo di fronte ad un titolo carico di idee e cura anche dei minimi dettagli, stupisce come tutto il concetto della resistenza da parte del nostro Seven in Vesper sia racchiuso nell’unica arma che utilizza, la Drive Gun. La cui sola abilità consiste nel poter risucchiare o espellere luce, in base alla circostanza. Non a caso, torna ancora prepotentemente il tema della contrapposizione: in un’opera così carica di contenuto, abbiamo a disposizione solo due scelte offensive. Infatti, raccogliendo la luce dai vari punti, potremo illuminare degli ingranaggi per permetterci di aprire altre strade, o prendere il possesso della mente dei nemici. Nel primo caso, sarà più che altro necessario per scappare dalle orde di nemici, mentre il secondo è la base per risolvere buona parte degli enigmi.
Da un certo punto in avanti della storia, infatti, ci troveremo a dover sfruttare le capacità di movimento disparate degli avversari, per riuscire a superare il puzzle. Altresì, potremo anche decidere di farli auto distruggere tenendo premuto il testo apposito, qualora fossero lì solo per portarci rogne.
Vesper: nel labirinto di luci e ombre
Tutte queste fasi, però, non sono paragonabili alle palpitazioni che si provano durante le fughe, specialmente contro la materia oscura. Non avrete un momento per ragionare, sbagliare strada o pensare a strategie alternative, lasciandovi come unica chance di uscirne vivi la possibilità di fare, sempre, la scelta giusta. L’ansia tenderà a giocarvi dei brutti scherzi in queste situazioni, ergo cercate di comprendere al meglio tutte le meccaniche, poiché ogniqualvolta dovrete scappare da nugoli di nemici, il modo di agire corretto sarà uno e uno solo. Se questi momenti fossero stati supportati da una colonna sonora degna della situazione, saremmo di fronte a qualcosa di paragonabile all’hype provocato dal Labirinto del Posacenere in Control. Certo, bisogna sempre tenere a mente come Vesper sia un indie, e l’unico piccolo difetto trovato risiede nella colonna sonora, no?
Le conclusioni su Vesper
In sunto, possiamo paragonare l’esperienza fornita da Vesper al sali e scendi di emozioni provate quando si fa un giro su delle montagne russe. I momenti di calma apparente vengono affiancati ad altri nei quali vanno spremute le meningi per poterli superare, ad altri ancora dove l’unica possibilità di sopravvivenza sarà la fuga. L’opera creata da Cordens Interactive è poi un piacere per gli occhi, grazie a una grafica capace di offrire esperienze diverse, anche nello stesso livello, in base al momento che stiamo vivendo.
L’avventura del nostro Seven si svolge in un mondo nel quale le nostre capacità andranno messe a disposizione di un protagonista che non matura durante lo svolgimento degli eventi, ma si affida in tutto e per tutto a noi per riuscire nel suo scopo. Noi vi ringraziamo per l’attenzione, ricordandovi che Vesper esce il 30 luglio su Steam, e rimandandovi a Kaleidoverse e al nostro canale Telegram per rimanere sempre aggiornati.
In un tripudio di luci e ombre, Cordens Interactive riesce nel compito di portare a casa un titolo, Vesper, sorprendente nella sua totalità. La capacità di fornire una trama spiegata non su più fronti, ma su più livelli senza mai affidarsi a spiegoni magari troppo dispersivi, ma puntando su documenti, ologrammi e background di gioco, risuona come una novità da tenere in considerazione anche per chi verrà dopo. Il gameplay, nonostante non sia troppo variegato, riesce nella suo minimalismo a non far rimpiangere la mancanza di meccaniche che sarebbero andate in contrasto con la storia che si cela dietro a Seven, il protagonista. Insomma, se le premesse dando una prima occhiata alla demo erano già più che positive, la totalità dell'esperienza ci regala un indie sontuoso, tra i migliori dell'anno.