Sembrerebbe proprio così: in questi giorni è apparso un annuncio sul portale giapponese di intrattenimento Animation Business, dove Naoko Yamada ha confermato le sue dimissioni dallo studio Kyoto Animation. La regista tornerà comunque sul piccolo schermo con una nuova produzione sul suo nuovo film d’animazione The Heike Story in lavorazione con lo studio d’animazione Science Saru; la storia narra l’ascesa e la caduta del clan Taira durante la guerra Genpei. Le vicende sono incentrate su un viaggiatore menestrello cieco di nome Biwa dotato di una vista soprannaturale in grado di percepire i fantasmi, il quale incontra Taira no shigemori, erede del suo clan.
Naoko Yamada: i primi passi verso il successo
Naoko Yamada inizia il suo percorso nella Kyoto Animation nel lontano 2004, il suo primo incarico era disegnare un frame della serie Inuyasha. Alla fine era stata promossa come animatore chiave di Air e, dopo aver lavorato anche come regista degli episodi di Clannad, le è stato chiesto di fare il suo primo debutto alla regia di k-on!, un adattamento di un manga. La serie ha avuto molto successo, tanto da produrre una seconda stagione e un film. Nel 2013 ha diretto Tamako Market seguito dalla pellicola Tamako love story nel 2014, dove la Yamada ha sceneggiato l’intera opera e scritto i testi di apertura e chiusura, per il quale ha ricevuto il New Face Award al Japan Media Art Festival. Successivamente ha lavorato al suo film di maggior successo La Forma della voce: A Silent Voice, un adattamento dell’omonimo manga di Yoshitoki Oima. Il lungometraggio è uscito secondo al box office in Giappone e ha ricevuto diverse nomination e premi.
Allora perché una brillante regista come lei ha abbandonato un luogo così caro ?
Naoko Yamada aveva più volte detto che mai avrebbe abbandonato lo studio d’animazione a lei molto caro, e tutto può essere cominciato dall’incendio avvenuto nel 2019 che ha colpito la sede della Kyoto Animation nelle periferia di Fushimi. Questo evento ha portato alla perdita di tante vite, la forza di kyoani risiedeva dalla profonda e unita squadra che ha sempre contraddistinto lo studio, e per molti tornare a lavorare in quel luogo riportava alla mente ricordi dolorosi. Per questo si pensa che la Yamada abbia preferito intraprendere una nuova strada, con nuove opportunità con cui sperimentare. Aver perso un talento come lei non significa che nello studio d’animazione non ci siano dipendenti validi; i suoi colleghi in tutti questi anni hanno avuto modo di imparare da lei, soprattutto il collega Haruka Fujita che precedentemente ha diretto il lungometraggio di Violet Evergarden. La strada verso la ripresa sarà lunga ma non difficile. Questa notizia ci ha lasciato l’amaro in bocca a tutti, ma possiamo solo augurarle il meglio e tanta fortuna per questo nuovo percorso, che la porterà sicuramente a brillare ancora di più come regista, sperando che un giorno possa far ritorno da dove tutto è cominciato. Per tante altre notizie a tema anime e manga, rimanete collegati con noi attraverso il nostro sito Kaleidoverse e sul nostro canale Telegram.