Il film conclusivo di Violet Evergarden arriva il 13 ottobre 2021 su Netflix, il colosso dello streaming che negli ultimi anni ha fatto enormi investimenti nel settore degli anime. Alcuni dei più grandi franchise al mondo provengono dal Giappone, quindi non sorprende che ogni anno l’azienda annunci sempre più serie di anime realizzate esclusivamente per la piattaforma. Uno di questi progetti che ha servito bene nel competere con altri servizi di streaming come Crunchyroll o Funimation è Violet Evergarden, un anime che ha ricevuto tantissimi premi e una storia che è diventata amata dal pubblico in brevissimo tempo. Il nuovo lungometraggio, prodotto dalla famosa e sempre affidabile Kyoto Animation, è diretto da Taichi Ishidate e vede la partecipazione di Yui Ishikawa e Daisuke Namikawa. È la conclusione della trama di Violet Evergarden, basata su una serie di light novel scritte da Kana Akatsuki e illustrate da Akiko Takase.
Una storia che vi toccherà nel profondo
Nel film vengono intrecciate senza alcun sforzo tre storie, e ci vene presentata Daisy Magnolia, la nipote di Ann, (che abbiamo incontrato nella serie), la quale che ritrova per puro caso delle lettere di sua nonna che Violet aveva scritto per conto della madre di Ann. Desiderando di saperne di più su di lei, Daisy inizia un viaggio e attraverso il personaggio ci riconnettiamo con il passato e raccogliamo la storia di Violet. Ora è una bambola di memoria automatica famosa e molto ricercata, continua a crescere come persona man mano che le sue emozioni si sviluppano, ma non può lasciare andare il suo passato e il maggiore Gilbert Bougainvillea, il suo comandante, l’uomo che l’ha cresciuta nell’esercito e che le ha detto di amarla. Il film fa da sfondo anche a un’altra storia di un ragazzo desideroso di avere una bambola che le scriva delle lettere per la sua famiglia. Le storie si combinano perfettamente per lasciarti un tripudio di emozioni che ti toccheranno nel profondo. La scrittrice Reiko Yoshida è nota per una serie di lavori aggiuntivi tra cui K-On! (Crunchyroll), Bakuman (Hulu), così come Blue Exorcist: The Movie e A Silent Voice (Netflix, Amazon), che illustrano entrambi personaggi al di fuori della società e nella pellicola presenta in modo emotivo la lotta con la perdita e come ciò influenzi qualcuno che è cresciuto con pochissimo supporto.
Troppi flashback in una pellicola da togliere il fiato
Taichi Ishidate e Shinichiro Hatta – rispettivamente regista e sceneggiatore – hanno ritenuto che per narrare queste ultime e nuove avventure di Violet fosse necessario uno sguardo consistente a quello che era stato il suo percorso. Il film dura ben più di due ore e ci vogliono circa 30 minuti prima che la trama principale diventi chiara. Dubito che non tutti saranno contenti di questa scelta, dato che durante la visione ci troviamo davanti a flashback del passato, avvenimenti già conosciuti durante gli episodi della serie e che qui tentano di spiegare anche a chi non le ricorda o non le conosce le origini della protagonista. Risulta difficile, però, pensare che questo lungometraggio possa essere apprezzato da chi è a digiuno della serie; sono troppi, infatti, i rimandi a storie affrontate negli episodi precedenti, storie che in Violet hanno lasciato il segno e che sono state particolarmente apprezzate dal pubblico. Tenuto conto di questo elemento, possiamo considerare i vari flashback un po’ troppo ricorrenti, avrei preferito assistere a ricordi inediti dell’infanzia di Gilbert piuttosto che rivedere la crescita dei due protagonisti che già conoscevo per via della serie.
L’animazione in Violet Evergarden: The Movie è semplicemente mozzafiato – tutti i luoghi che visitiamo sembrano reali e si passa dalle strade affollate della casa di Violet a Leida alla solitudine spazzata dal vento dell’isola di Ekart. Ogni scena, ogni momento, è stato realizzato con vero amore e passione per l’animazione. La sensibilità nei dettagli è ampia, dai fiori viola che aprono lentamente i loro bulbi per salutare il sole alla rugiada mattutina che scivola lungo i fili d’erba appena tagliati. Una nebbia di malinconia avvolge anche il film: come le mani meccaniche di Violet, le nuove tecnologie come le linee telefoniche minacciano di rendere obsoleta la sua linea di lavoro. Senza rivelare nulla la pellicola porta anche a conclusione una delle più grandi domande lasciate in sospeso dalla serie tv, tutto a causa di una lettera contrassegnata come “restituzione al mittente”. Un bel tocco che porta il tema delle “lettere dalla tua amata” al punto di partenza, tutti coloro che hanno vegliato in silenzio su Violet saranno deliziati dalla conclusione dell’opera. Il sentimentalismo agrodolce in diverse sequenze cruciali lascerà il pubblico a caccia di fazzoletti, e il romanticismo è fatto eccezionalmente bene e con sincerità sfacciata.
Anche i personaggi sono stati ben realizzati sullo schermo, e ho apprezzato in particolar modo il fratello maggiore di Gilbert, Dietfried, a lungo considerato un personaggio detestabile ma che trova la sua redenzione durante il film. Non sono stata molto entusiasta invece nel vedere che alcuni personaggi sono stati un pò trascurati durante la visione della pellicola, ma possiamo chiudere un occhio in questo caso perché, in fin dei conti, questa non è la loro storia ma è quella di Violet.
Il vero significato della parola “Ti amo”
Dal primo momento in cui Violet è stata presentata agli spettatori, la sua ricerca ha sempre comportato la corretta comprensione di cosa significasse la parola “Ti amo” (aishiteru). In giapponese, questo è il modo definitivo per esprimere a una persona la volontà di impegnarsi completamente in un altro per l’eternità, ed è chiaro come il percorso per comprendere questa parola sia complesso, ma soprattutto richieda pazienza. Queste sono le parole di Gilbert a Violet, le quali suggeriscono che lui non la vedeva come uno strumento ma come una persona. Tuttavia, questo stava a significare che lei non era in grado di comprendere appieno cosa intendesse il suo maggiore.
Come una bambola di memoria automatica, Violet sarebbe arrivata a vedere altre persone che esprimevano amore reciproco, che si tratti di amore familiare, amore per i legami insostituibili che l’amicizia porta con sé o persino amore romantico. Quando inizia a esprimere a parole questi sentimenti, inizia a capire le relazioni che diverse persone hanno condiviso tra loro. Tuttavia, in molti casi, Violet si ritrova a dover strappare queste parole ai suoi clienti, che lottano per esprimere onestamente e apertamente come si sentono e che si chiedono se ognuno di loro meriti l’amore che gli è stato dato. Anche Violet giunge a questo incrocio: lei vuole disperatamente sapere se Gilbert sta bene e accertare cosa volesse dire con quelle parole, e ora, dopo aver visto così tanto amore, inizia a chiedersi se il suo eterno desiderio sia quello di essere al suo fianco, di accompagnarlo nei momenti difficili e condividere la felicità insieme. Riassumendo, comprende cos’è l’amore.
Il percorso di crescita di Violet
La pellicola mostra il percorso di Violet verso Gilbert, il quale ha avuto un impatto molto forte nella vita della ragazza tanto da essere il filo conduttore di tutta la serie. Costretta ad arruolarsi nell’esercito da bambina orfana e addestrata per essere una macchina per uccidere senza cervello e senza emozioni, la protagonista non conosce altro che violenza e sofferenza per tutta la sua giovane vita. Quando la guerra finisce anni dopo, si ritrova completamente persa in un mondo che le sembra così estraneo, le mancano le emozioni di cui ha bisogno per adattarsi ed è lasciata senza direzione o scopo.
Per cercare di trovare il suo posto nel mondo, Violet accetta un lavoro come “Auto Memory Doll”, viaggiando per il paese con la sua macchina da scrivere, scrivendo lettere per conto dei suoi clienti che non sono bravi con le parole o non sono in grado di leggere o scrivere. Così facendo, spera di provare a comprendere emozioni che non è mai stata in grado di esplorare o esprimere. Gli altri personaggi (Iris, Cattleya, Claudia e Benedict, i quali lavorano con Violet all’ufficio postale), hanno contribuito a suo tempo al cambiamento della ragazza. La storia di Violet è una storia di sopravvivenza, di perdita, di imparare a farcela, di imparare a crescere, ma forse anche quella che ci insegna che il cuore vuole ciò che vuole e che non possiamo combattere contro i nostri desideri più profondi.
Riflessioni conclusive su Violet Evergarden
Con il gran finale di Violet Evergarden è evidente che la Kyoto Animation non solo ha soddisfatto, ma ha superato le aspettative nella produzione. Questo film è un trionfo tecnico e tematico, dimostrando che nonostante la tragedia che ha colpito lo studio due anni prima, lo staff è stato in grado di superare questa avversità e produrre un’opera che parla dei loro valori e virtù. L’amore e la dedizione che lo staff dell’azienda dimostra nei confronti della propria arte è evidente in Violet Evergarden: The Movie; ogni scena è realizzata con un occhio per i dettagli e il prodotto finale è una potenza. Il film è il culmine dell’esperienza e della devozione, che combina la storia e lo sviluppo dei personaggi insieme a immagini e suoni di qualità superiore per raccontare una storia avvincente ed emozionante di amore, perdono e sguardo rivolto al futuro.
Al centro di tutto vi è la trasformazione di Violet da una macchina per uccidere senza emozioni a un individuo sensibile e gentile intento ad aiutare gli altri mentre persegue il proprio viaggio. Il lungometraggio è un commiato per la serie Violet Evergarden tanto quanto è il modo di Kyoto Animation di dire al mondo che sono ancora qui e pronti a realizzare ancora anime memorabili ed eccezionali. L’opera è una conclusione appropriata che termina decisamente il franchise, essendo il punto finale del viaggio di Violet verso la comprensione dell’amore, e avendo già realizzato questo con clamoroso successo, gli elementi rimanenti all’interno del film servono a ricordare agli spettatori che l’abilità di Kyoto Animation non ha eguali.
Consiglio a tutti prima di approcciarsi al film di recuperare la serie disponibile su Netflix, dato che il lungometraggio mostra molti dei personaggi incontrati durante la serie. Vedere il lungometraggio di Violet Evergarden è stato uno spettacolo incredibile, che ti lascia con le lacrime che ti rigano il viso e con la sensazione di aver appena vissuto qualcosa di veramente speciale. È la conclusione perfetta di un anime perfetto, l’intero Violet Evergarden è la storia di un’esperienza che non dimenticheremo mai e il film è un ricordo che faremo tesoro per sempre. Se questa recensione vi è piaciuta, vi invitiamo a iscrivervi al nostro canale Telegram e a seguirci su Kaleidoverse per rimanere aggiornati sul mondo del cinema e molto altro!
Violet Evergarden: The Movie rappresenta una conclusione perfetta per la serie Violet Evergarden, un viaggio profondo nei sentimenti che vi farà versare molte lacrime. Ogni elemento della pellicola è perfetto e crea un finale che tutti aspettavano per una storia iniziata nel 2018, in cui vedremo finalmente il lungo percorso di crescita e comprensione della nostra protagonista giungere al termine lasciandoci molte emozioni nel cuore.