Nell’ultimo capitolo di questa nostra storia abbiamo visto il ritorno di Fleurdelise nella sua nuova forma di L’Iris Spadanima interrompere le celebrazioni degli Springans. Ma quali sono le intenzioni della paladina? Perché ha cambiato nuovamente forma? Oggi esploreremo il viaggio di Fleurdelise ed Ecclesia verso Spadanimacancello il Grande Picco Spirituale. Partiamo come al solito parlando dell’etimologia del nome e del design. Il nome originale di questi mostri è Xianjiang, un nome cinese ben specifico. Questa nomenclatura viene dal termine Xianjiangshi, termine che veniva utilizzato nella Cina imperiale per indicare coloro che si assicuravano della qualità delle spade. Gli Spadanima sono estremamente legati quindi alla cultura e alla iconografia della Cina imperiale. Il nome di ognuno dei membri principali della tribù draconica rappresenta una delle spade leggendarie di quell’epoca, riflettendo spesso anche parte della leggenda dietro quella spada attraverso i loro effetti. Analizziamo allora queste creature, che vedremo finalmente arrivare in Burst of Destiny.
Spadanima, echi di spade divine e fabbri leggendari
I mostri Spadanima sono mostri Wyrm, quindi “draghi spettrali” o comunque creature draconiche illusorie o mistiche. Il perché siano stati resi Wyrm e non Draghi vale probabilmente sia per bilanciamento, in quanto i draghi sono generalmente più supportati, sia per lore interna in quanto i draghi sono associati ad “Albion”. Iniziamo immediatamente da Spadanima Auspice Chunjun. Il nome Chunjun viene dalla spada “Chunjun” per l’appunto, il cui nome significa “Purezza”. La spada leggendaria fu creata dal fabbro leggendario Ou Yezi e fu l’ultima spada del fabbro. Infatti, esattamente come Chunjun si autodistrugge per distruggere il nemico, Ou Yezi morì completando questa spada. Spadanima di Mo Ye è invece ispirata alla spada Mo Ye della coppia “Gan Jiang e Mo Ye”. Le due spade furono create dal fabbro Gan Jiang sotto richiesta dell’Imperatore. La storia è purtroppo tragica, in quanto Mo Ye, moglie del fabbro, decise di sacrificare la sua vita per permettere al marito di completare le spade con il suo chi.
Spadanima di Taie è ispirata alla spada “Taie“, impugnata da Han Xin durante la conquista di Jun. Nonostante la mancanza di diretti riferimenti alla spada mitica, l’artwork della carta ha un dettaglio estremamente interessante. La spada impugnata da Taie ha un pattern riconoscibile in quello dei Ghiaggiada, le misteriose abitanti del lago in fondo a Spadanimacancello il Grande Picco Spirituale, di cui parleremo in un prossimo articolo. Le spade degli Spadanima sono infatti create da un misterioso processo delle guardiane del lago. Lo stesso pattern possiamo trovarlo nelle montagne che circondano lo Spadanimacancello. Il legame fra le due fazioni è stato confermato dai bozzetti dei disegnatori, che hanno spiegato che le spade degli Spadanima sono create dai corpi delle Ghaggiada, che donano i loro corpi pietrificati.
I leggendari comandanti del monte, gli spadaccini divini
Stratega Spadanima – Longyuan prende il suo nome dalla spada gemella di Mo Ye, creata dal fabbro grazie al sacrificio della amata moglie. Non abbiamo alcuna informazione sul fatto che questo si ripercuota sulla loro relazione nella narrativa. È il suo ruolo nella narrativa della lore ad essere legato alla leggenda della sua spada, di cui discuteremo successivamente. Quel che sappiamo sicuramente dal suo nome è che sicuramente si tratta di una figura di spicco all’interno della tribù, oscurato però dai membri più dignitari. Fra questi spicca Granmaestro Spadanima – Chixiao, il cui nome prende ispirazione da “Chi Xiao” la spada dell’imperatore Gaozu di Han e fra le spade più importanti della tradizione cinese. Entrambi però sono al servizio del signore delle montagne di Spadanimacancello, il Supremo Sovrano Spadanima – Chengying. Chen Ying, da cui il mostro prende il nome è la divina spada cinese, capace di rendere lo spadaccino talmente veloce da essere invisibile ad occhio nudo.
A completare il gruppo degli Spadanima, infine, abbiamo i tre membri “adottivi” della tribù. Questi due membri non sono nati sulla montagna, ma hanno abbracciato gli ideali di onore e cavalleria della tribù di wyrm. Del primo avevamo già accennato in precedenza, trattasi di L’Iris Spadanima la cui vera identità è quella della paladina Fleurdelise. La paladina non ha abbandonato il suo potere del fulmine, che adesso trasmette attraverso le sue nuove spade. Il suo nome, benché non sbagliato, perde molto da quello giapponese. Il suo nome giapponese fa riferimento alla “iris illusoria”, nome giapponese per citare i gigli e quindi i “Fleur de lis” da cui prende il nome. Quindi no, Iris e Fleurdelise non sono tecnicamente nomi diversi, ma un gioco di parole sullo stesso nome. Gli altri due, rappresentati nell’unica carta mostro “Improbabili alleati Spadanima” sono Theo e Adin della tribù Dogmatika.
L’Iris Spadanima, il coraggio di un cavaliere incorruttibile
Facciamo un passo indietro fino al nostro primo articolo sulla storia dell’Abisso. Abbiamo lasciato Fleurdelise ormai corrotta, con il suo potere manipolato dal pontefice Maximus con il potere del Buco. Ma la giovane Fleurdelise aveva finalmente visto il male che si era insinuato nella sua chiesa. Aveva abbandonato la sua adorata scudiera, la sua amica, che al contrario di lei aveva avuto il coraggio di seguire i suoi ideali. Ma Fleurdelise non aveva intenzione di diventare come gli assassini della chiesa, talmente corrotti da usare il potere dei Marchi per canalizzare l’energia del Buco. In un atto di orgoglio, la spadaccina si toglie l’armatura e sigilla il suo Marchio. Theo e Audin la incrociano durante la fuga, venendo a conoscenza della corruzione della loro fazione. Fedeli al loro giuramento da cavalieri, rifiutano di lavorare ancora per Maximus e disertano insieme a lei.
I tre fuggono via dalla nazione in cerca di Ecclesia, purtroppo senza successo. Il loro peregrinare, però, li porta casualmente alle pendici del monte dello Spadanimacancello il Grande Picco Spirituale. Iniziando la scalata, durante la notte vengono fermati da tre potenti guerrieri che bloccano la loro strada. Chengyiang stesso viene a fermare la loro avanzata, accompagnato da Taie e Mo Ye. Questo incontro, che possiamo vedere nell’artwork di “Appare la dragospada degli Spadanima”, era stato preannunciato dalle Ghiaggida, che sapevano perfettamente quando sarebbero arrivati. A quel punto il trio viene messo di fronte ad una scelta: giurare fedeltà ai protettori del mondo e voltare per sempre le spalle alla chiesa o venire uccisi sul posto. Il trio non aspettava assolutamente altro e, uniti dal loro coraggio cavalleresco, diventano membri della tribù dragonoide, ricevendo anche loro delle spade divine dalle Ghiaggiada del lago.
Una amicizia ritrovata, un nemico comune ed un traditore
Oramai diventata una Spadanima, Iris decide di tornare a cercare la sua amica. Chengyiang ordina quindi a lei, Theo e Audin di andare a cercare la ragazza e portarla da loro, in modo che possano capire il motivo per cui la chiesa li sta così ferocemente cercando. Torniamo quindi alla fine del precedente articolo, dove il trio riesce finalmente a trovare Ecclesia ed Albion nel deserto del Golgonda. Finalmente riunite, le due amiche ed ex-paladine di Dogmatika partono in direzione della montagna sacra, venendo accolti da Chengyiang e Chunjin. I due chiedono ad Ecclesia di spiegare loro il potere del marchio di Albion che i loro nemici stanno così ferocemente cercando. Nell’artwork di Ricerca Spadanima vediamo Ecclesia usare il potere del suo Marchio per trasformare Albion nella sua forma draconica davanti a un sorpreso Chunjin e all’impassibile imperatore Supremo Sovrano Spadanima.
Adesso che hanno compreso il potere di Albion, gli Spadanima non possono più permettere che cada nelle mani della chiesa e decidono di unirsi alla guerra. Sotto consiglio del sovrano, i due vengono mandati a parlare con le signore del lago di giada nelle profondità della montagna. Ma alle spalle di Chengyiang la corruzione di Maximus si è estesa fino ai suoi ranghi. Nell’artwork di Oscurità degli Spadanima vediamo infatti Longyuan ricevere Ad Libitum di Despia, rivelando il tradimento dello stratega. Qui torniamo alla etimologia di Longyuan. La seconda spada, gemella di Mo Ye fu infatti utilizzata per assassinare l’imperatore, proprio come il mostro pianifica alle spalle del suo sovrano. Usando il potere dei Despia il cavaliere Spadanima si introduce nella città delle Ghiaggiada con lo scopo di eliminarle dall’equazione. Fusosi con quel potere oscuro, Longyuan si trasforma in Catastrofe Spadanima – Qixing Longyuan, pronto a seminare il terrore.
La battaglia degli Spadanima, in difesa delle Ghiaggiada
Ma quando parte il suo attacco, trova a proteggere le Ghiaggiada il suo sovrano Chengyiang. In Sati Spadanima vediamo i due scontrarsi all’ultimo sangue, mentre il sovrano degli Spadanima viene aiutato da Cosmocroix l’Imperatrice Ghiaggiada e la sua Kingfisher la Nave Ghiaggiada. Nel frattempo, Iris, Theo e Audin tornano nella loro città natale, trovandosi a doversi scontrare con l’armatura di Fleurdelise, ormai sotto il controllo dei Despia, insieme alla nuova paladina della chiesa, il nuovo volto di Dogmatika. Ma chi sono queste creature oscure? Cosa hanno a che fare con la chiesa di Dogmatika? E come fanno a possedere le vestigia della paladina, rendendola così potente. E soprattutto, perché desiderano così tanto il potere di Albion? In attesa di saperne di più sulla lore, finalmente potremo tornare a giocare a livello regionale. Continuate a seguirci sul nostro canale Telegram e sul nostro sito Kaleidoverse.