Quando Donnie Darko di Richard Kelly è uscito poco più di 20 anni fa, veniva spesso accostato a quella strana classe contenente tutti i film, libri e album le cui uscite sono state drammaticamente colpite dalla tragedia dell’11 settembre. Di conseguenza, un’opera che come plot iniziare prevedeva la caduta di un motore a reazione di un aereo su una casa, e proveniente da un distributore poco conosciuto, o che comunque non aveva mai visto una sua uscita essere accompagnata dal classico hype, regalavano ben poche speranze a Donnie Darko, nonostante un finale tutto da scoprire, di rimanere nell’occhio del ciclone per più di qualche settimana.
Fino a quando, ovviamente, non lo è stato. Grazie al crescente passaparola e al ritorno sul grande schermo come film di mezzanotte, Donnie Darko ha da allora assunto un ruolo di prim’ordine nel cinema cult, assieme al riconoscimento dato da tutti i liceali auto celebrativi che stavano solo iniziando a immergere la punta dei loro piedi in un modo di fare cinema più eccentrico rispetto al classico. Nonostante ci fosse il rischio che quel tipo di amore così giovanile alimentasse un violento contraccolpo, Donnie Darko si presentò come l’inflazione giusta al momento giusto, ben recitata e fantasiosa dell’angoscia pubescente in ciò che spesso si sente per un adolescente: la fine del mondo. A tutto questo, va aggiunto un finale complesso e meritevole di una puntata della rubrica, quindi allacciate le cinture e preparatevi a essere sommersi dalla criptica storia di Donnie Darko.
Un contesto quasi scientifico
Il modo in cui l’universo viene inteso in Donnie Darko è, alla base, simile a come lo conosciamo. Tutto è governato da causa ed effetto, e ogni singolo abitante recita la propria parte nel grande schema delle cose. Nonostante il perfetto equilibrio sul quale sembra poggiarsi, a volte accade un’anomalia imprevista, che rischia di sconvolgerne l’esistenza. Nel film, questa è rappresentata dal motore che cade proveniente da un futuro non ancora scritto. Ci troviamo di fronte a un evento senza causa, ergo apparentemente impossibile. Di fronte a questo scenario, l’universo farà tutto ciò che è in suo potere per risolverlo, cercando di creare o stabilire la causa mancante, qualunque essa sia.
Non importa se questi riparatori sono i meccanici dell’universo, Dio, altri esseri avanzati, viaggiatori del tempo o altro. Personalmente, mi piace accostarlo al Destino, e userò questo riferimento d’ora in poi. Il destino è il giocatore e noi le pedine. Il punto è davvero entrare nell’otica di come non siamo spettatori di un mucchio di eventi strani, inspiegabili e casuali. Vediamo un gioco di manipolazione attentamente padroneggiato dal burattinaio. Niente è per caso, e tutto per il freddo scopo calcolatore di creare una causa in un futuro non ancora scritto. Col tutto che parte dallo schianto erroneo di un aereo del passato, nel cielo del presente.
La risoluzione verso il finale di Donnie Darko
Qualcosa ha incasinato, è inspiegabile e possiamo solo prenderlo come scenario ormai accaduto. Tutto quello che dobbiamo capire è che quando succede, Destino deve riuscire ad aggiustarlo in qualche modo per mantenere l’equilibrio. Quindi, per dare un senso a questo evento, avrà bisogno di assicurarsi come il futuro (ciò che deve ancora succedere) faccia cadere un motore da un aereo, colpendo un buco nero che lo riporterà in questo passato – il nostro presente. In un mondo dove tutto è relativo, il motore che cade dal futuro ristabilisce l’ordine nell’universo. Se non c’è futuro in cui ciò avviene, il presente perde di nesso logico, portando l’universo come lo conosciamo alla distruzione. Il compito del Destino è quello di appurarsi semplicemente di come tutto abbia un senso
Come fare, dunque, a far sì che tutto ciò accada? Semplice, concedi dei poteri sovrannaturali a qualcuno nel passato, al fine di farlo agire da garante verso l’evento che deve accadere, come avrebbe dovuto. La scia che coinvolge la trama di Donnie Darko fino al finale può essere quasi riassunta in una serie di step minuziosamente preparati dal Destino. Scegli uno emotivamente connesso all’evento, concedendogli la conoscenza sulle mille verità dell’universo. Questo Prescelto avrà dunque l’onere di dover riparare ciò che va riparato, quando sarà necessario. Allo scopo di avere la certezza che ciò accada, egli dovrà essere fortemente manipolato per far sì che agisca secondo il volere del Destino, spingendolo emotivamente al limite.
Donnie è il prescelto perfetto
Donnie si adatta dunque al corso degli eventi. Destino lo sveglia un attimo prima dello schianto salvandolo, creando la prima connessione emotiva. Tutto ciò che accade in seguito, come la storia della signora Saprrow, sono elementi utili a fargli comprendere come tutto sia predeterminato, dandogli modo di rendersi conto da solo della sua importanza. Una volta compreso il proprio ruolo in questo gigantesco disegno utopistico, egli non avrà più motivo di resistere alla realtà. Perché, come Donnie Darko stesso pronuncia: “non può essere una coincidenza“.
Comprendere i Puffi e la loro contraddizione esistenziale rappresenta il potere dell’intuizione. Essere in grado di vedere le lance scoccate dai forzieri prima che questo stesso evento accada rappresenta il potere della preveggenza. Fargli rendere conto di come stia effettivamente assistendo alla formazione di un wormhole alla fine del film rappresenta il potere della conoscenza. E, infine, la sua capacità di creare o immaginare il motore caduto dall’aereo rappresenta il potere in grado di dargli una versione chiara ed evidente dei fatti. Tutto ciò collima sempre nel bisogno da parte di Destino di manipolare Donnie Darko, ma non solo. Anche tutti i piccoli e strani eventi che si susseguono attorno a lui durante il film, e ovviamente lo stesso Frank nei panni del coniglio, accadono ponendo al centro lo stesso obbiettivo. Ad esempio, la signora Karen Pomeroy viene adescata allo scopo di renderla il catalizzatore della connessione tra Donnie e Gretchen. Il licenziamento da parte del preside della signora Pomeroy è tutt’altro che corretto, ma ancora una volta si rende fondamentale per collegare il Prescelto al suo scopo.
Ognuno di questi strani incontri ha uno scopo nello schema di manipolazione del Destino, nel suo grande giogo mentale. Non è solo Donnie a essere corneo di questa situazione, tutti lo sono. Egli deve innamorarsi e provare paura, la più forte delle emozioni umane (almeno così vuole farcela intendere il film). Inondando la scuola, incontra il suo amore, che è stato acceso in precedenza dalla signora Pomeroy. Bruciando la casa, sua madre dovrà lasciarli soli, dandogli modo di organizzare una festa durante la quale lui e Gretchen faranno l’amore, rafforzando il loro legame. Collegandosi a Ms. Sparrow impara a conoscere l’universo, giungendo fino alla porta della cantina dove colei alla quale tiene più di ogni altro gli verrà strappata. In questo momento, le due emozioni sono unificate: l’amore e la paura di morire da solo. Mostrando al nostro protagonista Frank come il messaggero, finirà col reagire con forza nel momento in cui lo assocerà alla figura dell’assassino. Nulla accade per caso in Donnie Darko, nemmeno nel suo finale.
Il finale di Donnie Darko
Tutti questi avvenimenti sono fondamentali per spingere Donnie Darko al limite, proprio dove il Destino ha bisogno che lui sia. Ed è solo ora che il nostro protagonista riuscirà a comprendere a pieno i suoi poteri di intuizione, lungimiranza, conoscenza e visione chiara. Una domanda spesso senza risposta è quella riferita alla presenza di sua madre e sua sorella a bordo dell’aereo, durante il finale. Beh, anche questo si collega alle sue capacità sovrannaturali. Tutto il suo mondo è ormai andato distrutto; ha prima sentito l’amore, per poi perderlo, suscitando in lui le due emozioni più importanti per lo spirito umano. Ciò accade mentre vede formarsi il wormhole (atto compiuto dall’universo). Nello stesso momento, avvista con lo sguardo un aereo librarsi nel cielo. Quindi immagina le donne della sua famiglia a bordo dello stesso, agendo egli stesso da catalizzatore per l’evento. Comprende dunque come il suo unico compito è quello di spegnere il motore, per salvare tutti quelli che ama.
Ora, tornato nel presente, è in preda a una risata isterica nel suo letto, dato che è consapevole di aver riportato l’equilibrio nell’universo. Ha salvato sua madre, sua sorella, Frank, il suo amore e molte altre persone. Non è più solo, e morendo egli stesso ora, non lo sarà mai. Il suo sacrificio è in definitiva per lui anche la sua salvezza. In tutto questo, Destino è al settimo cielo dato che, nell’enigma della linea temporale, il motore proveniente dal futuro ha una causa che prima non aveva. Il tempo si riavvolge, continuando nel modo in cui il nostro burattinaio desiderava fin dall’inizio. L’incidente ha ora una sequenza temporale collegata costantemente con la sua causa. E in questo loop, Donnie è morto, ma a Destino non importa, perché va tutto finalmente bene. Noi vi ringraziamo per l’attenzione, ricordandovi di passare qui nuovamente tra due settimane per il prossimo capitolo della rubrica. Non doveste riuscire ad attendere così a lungo, vi rimandiamo a Kaleidoverse e al nostro canale Telegram per rimanere sempre aggiornati.