Il mondo videoludico non è mai andato troppo a braccetto con il mondo cinematografico. Tra adattamenti che della serie originale hanno solo il nome, ad adattamenti terribili, i fan dei videogiochi non hanno avuto molta fortuna. La serie di Resident Evil è sempre stata in questo campo: dopo un primo adattamento che sembrava prendere alcuni elementi della saga videoludica, i film hanno iniziato sempre più a muoversi per la propria strada. Ovviamente, questo non ha soddisfatto molti dei fan, che si sono ritrovati di fronte a una serie che aveva poco di quello che apprezzavano nei videogiochi. Resident Evil: Welcome to Raccoon City prometteva di cambiare tutto ciò. Sarà riuscito questo nuovo film nel suo intento di adattare finalmente la storia dei giochi su schermo, senza apportare così tanti cambiamenti?
Resident Evil in name only?
Resident Evil: Welcome to Raccoon City prende a piene mani dal primo e secondo capitolo della serie per la sua storia. Quattro protagonisti, Chris, Jill, Leon e Claire, che saranno divisi tra villa Spencer e Raccoon City. Il problema inizia a nascere dal momento in cui, nonostante si stia prendendo direttamente dai primi due capitoli per la trama, questa venga lavorata e modificata andando a creare un enorme miscuglio tra i due. La profondità che poteva essere esplorata va a ridursi quando essenzialmente la storia presa sta venendo ridotta all’osso per permettere di fare un solo film che non risulti troppo lungo.
Le scoperte fatte alla villa non hanno essenzialmente troppo peso su quello che succede nella città, che a sua volta sta per essere distrutta, andando a perdere gran parte del pathos e tensione che si provava nel videogioco. Sfuggire agli zombie, cercando di scoprire che cosa era successo, per quale motivo il virus si è sparso in questo modo, il tutto è spiegato velocemente, quasi volendo togliere di mezzo qualsiasi responsabilità a dare una giustificazione a ciò che sta succedendo nel film. Sì, gli eventi sono quelli del gioco a grandi linee, ma a conti fatti, quando si va a perdere gran parte di quel che rendeva i giochi interessanti, valeva la pena fare questo scambio?
Ispirazione diretta
Uno dei punti che sicuramente vanno a lavorare a favore di Resident Evil: Welcome to Raccoon City è sicuramente l’attenzione data agli ambienti. Dalla stazione di polizia, alla villa Spencer, fino all’orfanotrofio di Raccoon City, tutti gli ambienti visti nel film sono presi direttamente dai videogiochi. La composizione, anche a colpo d’occhio, è sicuramente lavorata con un occhio di riguardo. Ovviamente sono state necessarie alcune modifiche, ma tutto rimane perfettamente riconoscibile.
Sono davvero tanti i richiami ai giochi inseriti nella pellicola. Il problema però sorge quando questi richiami vengono gettati alla rinfusa all’interno del film. Un particolare set di chiavi che aveva una specifica utilità viene usato da tutt’altra parte, una specifica sequenza di note suonate su di un pianoforte, che vengono praticamente suggerite a un personaggio senza che questo debba far nulla per capire cosa fare con queste. Certo, fa piacere sapere che appunto, certi dettagli vengono ricordati e tenuti in considerazione. Sarebbe però anche meglio avere questi dettagli utilizzati in maniera corretta.
Un ampio cast
Andiamo ora a toccare uno dei punti che hanno più animato i fan nelle discussioni prima dell’uscita, ovvero il cast del film, e in particolare gli attori scelti per interpretare Chris, Jill, Leon, Claire e Wesker. Molte delle polemiche mosse lasciavano il tempo che trovavano: la solita trita e ritrita lamentela su nazionalità non rispettate, quando un attore o attrice non assomiglia alla perfezione al personaggio originale. Oramai è tanto facile trovare questo tipo di lamentele online, quanto è facile ignorarle e continuare per la propria strada. Gli attori scelti per il cast principale sono tutti competenti nel proprio ruolo, e fanno in fin dei conti un buon lavoro con il materiale che hanno.
Il problema principale inizia a sorgere dal fatto che a conti fatti, i personaggi su schermo sono molto diversi da quelli dei giochi originali. Certo, alcuni degli elementi principali sono sempre presenti. Jill è una donna che sa il fatto suo, e sa tenere testa a quello che si può trovare davanti; Leon è un novellino al suo primo giorno di lavoro, ma spesso questi tratti vengono utilizzati in maniera impropria. Ed è quindi così che Leon va dall’essere un novellino che nonostante le incertezze agisce e si mette in gioco, a un novellino quasi inetto, che ha bisogno di essere salvato diverse volte, e che risulta fin troppo distante dal personaggio che amavamo dalla serie originale.
Atmosfere horror
Una delle cose che sicuramente non si può criticare a questo film, è l’atmosfera. Certo, molti punti di trama si distaccano dal gioco e vanno a dare un’esperienza che non soddisfa completamente. Ma per chi sperava di rivivere le atmosfere tese, horror del videogioco, Resident Evil: Welcome to Raccoon City fa sicuramente il suo dovere. In molte scene l’aria di tensione che si vive è palpabile, e può lasciare sicuramente lo spettatore in tensione. Sicuramente è facile riconoscere da dove arriverà uno zombie, o la prossima minaccia, ma il tutto è comunque lavorato in maniera che questa vada a lasciare la giusta tensione alla scena.
Forse non sarà sicuramente la stessa cosa di stare al buio, pad alla mano, girando senza meta all’interno di una stazione di polizia infestata di zombie, ma, per quel che vale, la tensione provata in sala, alle volte riesce effettivamente a riportare in vita le atmosfere del videogioco. Le scene d’azione sono buone, ben fatte, ma spesso risultano forse troppo confusionarie. Forse per una scelta stilistica, ma alcune delle scene nella villa risultano molto difficili da seguire, ed è un peccato, considerando anche l’ottimo makeup fatto per gli zombie.
Le nostre conclusioni su Resident Evil: Welcome to Raccoon City
Purtroppo, per chi sperava di ritrovare la storia dei giochi riportata fedelmente su schermo, Resident Evil: Welcome to Raccoon City non fa il suo lavoro. La storia risulta un miscuglio non troppo ben lavorato dei primi due giochi. La profondità della trama che si poteva trovare nei primi due capitoli, e anche nel terzo, essendo questo ambientato in contemporanea al secondo, si va totalmente a perdere. Purtroppo un peccato, considerando quanto la trama dei giochi sia, in fin dei conti, molto cinematografica. Forse a questo punto, la migliore speranza per chi vuole vedere la trama adattata fedelmente è sperare in una serie, che possa dare il giusto tempo e ritmo al tutto. Oppure, rimanere sui videogiochi, senza sperare in una trasposizione cinematografica.
Resident Evil: Welcome to Raccoon City uscirà in sala il 25 novembre 2021. Potete continuare a seguirci sul nostro canale Telegram, aggiornato giornalmente con tutte le notizie appena pubblicate sul nostro sito. Oppure, potete seguire i nostri social, aggiornati costantemente con tutte le notizie più interessanti e succose della settimana!
Resident Evil: Welcome to Raccoon City non riesce a portare fedelmente e in maniera soddisfacente la storia del gioco su schermo. Le atmosfere sono buone, le scene d'azione anche, quando sono visibili, ma la storia inciampa ancora una volta. Forse da passare per chi sperava di rivivere le atmosfere della serie videoludica su schermo, ma tutto sommato non un film terribile.