Dragon Ball Xenoverse 2, l’action-RPG ispirato alla leggendaria serie manga di Akira Toriyama, è arrivato nelle nostre vite ormai dalla fine del 2016, e da allora è diventato un fenomeno non da poco. L’opera continua a vendere costantemente copie su tutte le piattaforme e, sebbene non sia mai stato in cima alle classifiche di vendita, vi è sempre stata una crescita non indifferente, arrivando alla fatidica cifra di ben otto milioni di unità vendute in tutto il mondo. Qualsiasi altro gioco avrebbe probabilmente un sequel garantito, ma data la struttura dei contenuti e dei DLC di Xenoverse, la sola idea di procedere col capitolo successivo rappresenta una sfida per Bandai Namco simile a quella che Rockstar fronteggia con Grand Theft Auto 5, solo che di questa nessuno ne parla.
Dragon Ball Xenoverse 2 è stato lanciato circa a metà della durata della vita della serie Dragon Ball Super, ma da allora il manga non ha smesso di macinare storie proseguendo con la sua trama. Tra l’altro siamo stati anche testimoni di Dragon Ball Super: Broly, e un altro film è in arrivo nel corso di quest’anno. Ciò significa che le nuove trasformazioni, attacchi, personaggi e poteri della fine della serie non sono stati inclusi all’uscita di nessun nuovo titolo. Non vi era modo di prendere a pugni gli avversari sfruttando nuovi protagonisti della serie come Zamasu o Jiren, a prescindere dal fatto che i fan iniziassero ad apprezzarli o meno.
In passato, quando accadeva qualcosa del genere, si viveva con la certezza assoluta di come avremmo ottenuto un sequel contenente tutto ciò che di nuovo ci era stato introdotto. Ad esempio, alcuni giochi coprivano solo la saga di Cell o ignoravano Dragon Ball GT a causa del periodo nel quale sono usciti, ma le novità sono sempre apparse nelle iterazioni successive. La maggior parte delle opere classiche dedicate a Dragon Ball sono state rilasciate come trilogie, rimpinzando il roster a nostra disposizione rispetto al capitolo precedente. E, nonostante Dragon Ball Xenoverse 2 sia esso stesso un sequel, Bandai Namco non ha avuto alcuna necessità di partorire un nuovo prodotto, sfruttando gli ormai super diffusi DLC. Questo è esattamente quello che gli sviluppatori hanno fatto finora con ben 12 contenuti aggiuntivi, il che ha reso l’attesa per Xenoverse 3 molto più prolissa rispetto a quanto i fan siano abituati.
C’è davvero bisogno di Dragon Ball Xenoverse 3?
Allo stato attuale, Dragon Ball Xenoverse 2 si trova in una situazione simile a quella di Grand Theft Auto 5. Questi titoli sono diventati così grandi e popolari che supportarli ha più senso per i loro creatori, sfruttando una base di utenti che li venera e ai quali non dispiace l’idea di acquistare DLC e sborsare denaro attraverso le microtransazioni. Siamo certi di come moltissimi fan bramino per poter mettere le mani su di un Xenoverse 3, ma Bandai Namco vive in un mondo nel quale non vi è un vero motivo per affrettarsi nello sviluppo. Allo stesso modo, un eventuale GTA 6 sarebbe una notizia meravigliosa per chiunque, ma rappresenta un rischio finanziario decisamente da tenere in considerazione, prima di procedere. Grand Theft Auto 5 è una delle opere più vendute di tutti i tempi e rimane tutt’oggi tra quelle più giocate e scaricate ogni anno. Tentare la fortuna andando, magari, a perdere la moltitudine di utenza che ogni giorno accede al mondo online creato da Rockstar è un motivo più che sufficiente per prendere le cose con calma. Molta calma.
La situazione con gli otto milioni di giocatori che ancora apprezzano Xenoverse 2 è simile. Perché Bandai Namco dovrebbe vendere di nuovo l’ennesima opera andando a ricostruire quella base di utenti storica e affezionata, quando potrebbe invece continuare ad aggiungere personaggi tramite DLC a un prodotto che già funziona perfettamente? Cosa potrebbe mai esserci di così rivoluzionario all’interno di un universo già plasmato e tirato all’estremo come quello di Xenoverse in termini di gameplay o storia talmente impattante dal giustificare un rischio altrimenti non necessario? Semmai, un futuro sequel dovrebbe essere qualcosa che solo le potenzialità ancora sconosciute di PS5 e Xbox Series X/S potrebbero fornire. Ma fino ad allora, la situazione non ha senso di evolversi. È come se gli sviluppatori avessero lanciato un automobile all’interno di un mercato nel quale sembra impossibile prender piede senza non troppe speranze, ma in qualche modo il loro lavoro sia stato ripagato molto più del previsto. Rischiereste di bruciare tutto per la sola ebrezza del brivido dato dal salto nel vuoto col nuovo prodotto, o continuereste a mungere la mucca dalle uova d’oro consci di poterlo fare ancora per tempo immemore? A voi l’ardua sentenza, noi vi ringraziamo per l’attenzione rimandandovi a Kaleidoverse e al nostro canale Telegram per rimanere sempre aggiornati su film, serie TV, videogiochi e molto altro ancora.