Divertente, esilarante e a tratti grottesca: L’Origine du Monde, la nuova commedia francese del 2021 uscita a gennaio su Netflix, è tutto questo. Il ritmo della pellicola è sostenuto e scattante e complessivamente risulta molto fluida. Rimani quindi incollato allo schermo perché non sai ciò che succederà nella scena immediatamente seguente, ciò che i protagonisti saranno in grado di mettere in piedi, perché tutto è inaspettato. È un susseguirsi di risate e una continua sorpresa mista a ilarità, lo stato d’animo che suscita nello spettatore, perché tutti i dialoghi e le azioni fanno leva su continui fraintendimenti e immagini assurde. Vengono infatti messe in scena situazioni inimmaginabili, quasi al limite del possibile e dell’accettabile. Il tutto però è reso credibile ed esilarante dai personaggi, che riescono a dare con le loro espressioni emblematiche e con il loro recitato una struttura veritiera alla trama, di per sé irreale.
L’Origine du Monde: la trama
Immagino che gran parte di voi, leggendo questo titolo tra la carrellata di quelli presenti su Netflix abbia fatto un collegamento cerebrale con l’arte. L’origine du Monde è infatti il nome di una famosa tela di Coubert del 1887, oggi conservata al Museo D’Orsay di Parigi. Ritrae in primo piano il sesso femminile, una vagina dalla quale ha origine la vita e quindi il mondo. Non c’è alcuna connotazione personale, non si vede infatti il volto della donna in questione, come a voler intendere che la cosa importante sia la vita in sé per sé e non tanto da chi ha origine. In questa pellicola viene presa in considerazione quindi l’origine della vita, ma in relazione a una persona in particolare, Brigitte, la madre del protagonista. Jean-Louise, interpretato da Lafitte, anche regista del film, il quale è il protagonista della vicenda insieme alla moglie Valérie.
I due sono una coppia da 17 anni e, come in ogni lunga relazione, ci sono alti e bassi. Interessante a tal proposito è il dialogo che i due hanno a inizio film, totalmente al buio dopo un rapporto; entrambi esternano i loro pensieri, i dubbi sulla passione che ancora li unisce, sul desiderio e sulla loro sessualità. Tutto va però avanti secondo la normalità, finché dopo un pranzo in un ristornate giapponese insieme al suo amico e spalla Michel, Jean-Louise subirà uno choc. Da un momento all’altro, proprio in seguito a un allenamento, il protagonista non riuscirà più a sentire il suo battito cardiaco. Sembra infatti come se il suo cuore avesse smesso di battere, ma nonostante ciò lui respira, cammina, parla, insomma è vivo. Ci sarà un modo per superare questo evento surreale?
Il surreale e il rapporto con la madre
La trama segue dunque un corso lineare del tempo e da quando Jean-Louise scoprirà questo evento paradossale, i giorni avranno una scansione precisa e determinata. Ha infatti solo tre giorni per risolvere la situazione e tornare alla sua vita biologica e naturale, con un cuore che batte e pulsa. Ma come può fare? Si rivolgerà a Maurgaux, che attraverso una pratica particolare gli assicura che la sua vita tornerà alla normalità, ma a una condizione. Solo sua madre Brigitte potrà aiutarlo. È questo il filo di Arianna che traccia l’intera evoluzione degli eventi. Verrà quindi affrontato anche il rapporto che ogni figlio ha con la propria madre. Se solo pensiamo alla traduzione del titolo in inglese Dear Mother, il collegamento appare implicito. Sano, morboso, affettuoso o scostante ognuno di noi si rivolge alla propria madre, la propria origine del mondo nel momento di necessità, sperando in un aiuto concreto. Proprio come farà Jean-Louise.
La madre d’altronde è inconsapevole della sottotrama e del motivo reale per il quale il figlio l’ha cercata. Ci viene infatti detto che i due non hanno un gran rapporto, non si frequentano spesso e anzi l’ultima volta che Jean-Louise ha chiamato Brigitte, era per comunicarle che si sarebbe sposato. C’è una scena molto buffa in cui l’uomo alla guida tenta di chiamare la madre, tuttavia non riesce (neanche) a pronunciare in maniera corretta la parola maman e il computer di bordo quindi non riconosce il comando, dando origine a una scena esilarante. Brigitte quindi una volta davanti al figlio, alla cognata e al loro amico, è spaesata e quasi incredula di questo riavvicinamento del figlio e la vediamo barcamenarsi in circostanze incomprensibili e ingestibili per lei. Tanto che in determinati momenti rivelerà dei segreti che celava da anni, pensando di essere stata chiamata per giustificarli. Insomma Jean-Louise sarà costretto a chiedere a sua madre Brigitte un grande favore, ai limiti del rapporto madre-figlio. Fondamentale sarà inoltre l’amico Michel, incaricato di compiere il gesto risolutore, non senza però incomprensioni, situazioni grottesche al limite dell’accettabile. Il suo personaggio è una continua risata: messo alla berlina dagli amici e da sé stesso infatti, inscena delle situazioni parodistiche al limite delle convenzioni sociali.
Le nostre conclusioni su L’Origine du Monde
Direi che la commedia è riuscitissima. Non solo infatti ti tiene attaccato allo schermo per sapere quale altra situazione assurda i protagonisti saranno in grado di inscenare, ma anche il ritmo è incalzante e coinvolgente. Tutto viene scandito da azioni precise e programmate, gli attori sono formidabili nel gestire una trama basata su un evento surreale quale la mancanza del battito cardiaco in una persona viva. Ritengo che sia fondamentale per una commedia non risultare né scontata, né banale. Deve avere una marcia in più per non confondersi nell’immenso mare di pellicole del genere che sono state prodotte.
Non solo L’Origine du Monde ci riesce, ma dimostra anche una sua firma particolare e peculiare perché fa sembrare tutto sensato anche nell’assurdo. Penso che questo sia il genio di un artista, far credere al pubblico ciò che si vuole e condurlo con la mano a non abbandonare il patto finzionale e di fiducia che si stringe una volta che si inizia a vedere un film, o in generale a fruire di un’opera. Lafitte ha fatto un ottimo lavoro a riguardo e devo dire che la sua pellicola e la sua visione dell’origine del mondo mi ha davvero convinta. Vi lascio il trailer ufficiale del film qui e se volete essere aggiornati su news, leggere approfondimenti e recensioni sul mondo del cinema e delle serie TV, seguite il Canale Telegram e il Sito Ufficiale di Kaleidoverse.
Riuscitissima la nuova commedia in streaming su Netflix ideata da Lafitte. Il regista, anche attore protagonista veste i panni di Jean-Louise che un giorno, inaspettatamente si trova a vivere uno choc. Il suo cuore smetterà di battere, nonostante lui sia ancora vivo e vegeto. Saranno la moglie Valérie e l'amico Michel ad aiutarlo a risolvere la situazione paradossale. C'è però una condizione, è necessaria Brigitte, la madre di Jean-Louise, il quale sarà costretto ad affrontare il suo rapporto con la difficile ed insostenibile madre di 80 anni. I protagonisti saranno costretti a mettere in scena situazioni assurde, comiche e esilaranti per riuscire nell'impresa.