A poche ore prima del rilascio del nuovo episodio di The Case Study of Vanitas, abbiamo pensato di intavolare un approfondimento relativo ad una tematica trattata in questo secondo arco narrativo. Ci stiamo riferendo alla Bestia del Gévaudan, fulcro degli avvenimenti presenti. Nell’anime i due protagonisti, Vanitas e Noè, partono per indagare sulla ricomparsa di un famigerato mostro, presunto autore di un numero consistente di efferati omicidi nel lontano 1700 francese.
I due suppongono che, celata dietro la suddetta Bête, in realtà ci sia la figura di un vampiro maledetto, mai identificato. Fin qui tutto lineare, ma ciò che ci ha colpito è stato apprendere che la storia della Bestia del Gévaudan è un fatto storico realmente accaduto. Preparatevi quindi per un tuffo nel passato e apprendere tutti i dettagli inerenti uno dei casi più misteriosi e macabri di sempre.
L’inquietante caso della Bestia del Gévaudan
Nel 1763 venne registrata, lungo il confine della regione francese del Delfinato, una serie di aggressioni contro contadini e pastori da parte di un animale feroce, descritto come un lupo molto grande, color caffè bruciato con una striatura nera sul dorso, la pancia bianco sporco e la testa decisamente pronunciata. Giugno 1764, una ragazza addetta al bestiame che viveva nei pressi di Langogne affermò di essere stata attaccata da una “bestia”, ma la svolta eclatante si ha nel successivo 30 giugno quando Jeanne Boulet, di quattordici anni, venne uccisa nei pressi del villaggio di Les Hubacs, divenendo la prima vittima ufficiale. Da questo momento in poi si susseguirono innumerevoli uccisioni, motivo per il quale fu ordinato al capitano Jean Boulanger Duhamel, con i soldati del reggimento di Clermont-Prince, di occuparsi della cattura dell’ignota figura.
Vennero effettuate numerose ricognizioni nella foresta di Mercoire, ma non solo furono infruttuose ma spinsero anche l’animale a spostarsi fino a Margeride e l’Aubrac. Risultando inutili i vari tentavi svolti fino a quel momento, e continuando ad aumentare le vittime, il consigliere del re Luigi XV, François de L’Averdy, convocò Jean Charles Marc Antoine Vaumesle d’Enneval, considerato il miglior cacciatore di lupi del regno che rivendicò il diritto esclusivo di cacciare. Anche lui si dimostrò però non essere all’altezza delle aspettative, non riuscendo nell’impresa. Intervenne quindi il Gran Portatore di Archibugio del Re, François Antoine che nel settembre 1765 riuscì a colpire alla testa un lupo dal peso di circa 45kg, credendo di aver messo finalmente fine alla troppo lunga scia di sangue versato. Ufficialmente, la Bestia del Gévaudan venne uccisa da Antoine, in verità però a novembre furono denunciati nuovi attacchi.
The Case Study of Vanitas: il connubio perfetto fra realtà e fantasia
Dato il continuo incremento di avvistamenti, a Marvejols vennero convocati gli Stati Particolari del Gévaudan. All’inizio del 1767 il marchese Jean-Joseph d’Apcher (nome presente anche nell’anime), organizzò una battuta di caccia sul monte Mouchet e nel bosco di Ténazeyre, accompagnato da alcuni volontari fra cui Jean Chastel. Questi noto per essere un ottimo tiratore, colpì un grosso animale, simile a un lupo, nei pressi di Auvers. La carcassa venne caricata su un cavallo e portata al castello di Besque, residenza d’Apcher, dove un avvocato redasse un verbale e un chirurgo esaminò la carcassa.
Il nobile ordinò che la Bestia fosse portata a Parigi per mostrarla al Re, tuttavia da qui le varie testimonianze dimostrano delle dissonanze per cui sembrerebbe che Chastel non abbia mai presentato la carogna a Luigi XV, bensì che il corpo venne probabilmente sepolto da qualche parte nel giardino del vecchio hotel de la Rochefoucault, situato in rue de Seine. Come potete quindi notare, oltre alla storia in se per e se, anche i dettagli del caso sono stati studiati da sensei Jun Mochizuki, capace di riformulare magistralmente eventi reali e trasportarli egregiamente nel suo personale mondo fantastico. Ma almeno in The Case Study of Vanitas, verrà svelata la verità sulla Bestia del Gévaudan? Scopriamolo insieme domani con il nostro consueto appuntamento dedicato ai nuovi episodi di questo bellissimo progetto, attraverso il nostro sito Kaleidoverse e il canale Telegram