Cari lettori ben trovati, oggi tratteremo un tema alquanto scottante e controverso, intrinseco di un collossal assoluto degli ultimi anni: Attack on Titan (Attacco dei Giganti). Il fine dell’articolo odierno non è né una recensione e neppure un approfondimento, ma la volontà di intavolare con il nostro pubblico una vera e propria argomentazione attiva sui nostri canali, in quanto l’opera di sensei Hajime Isayama è di una complessità tale da disorientare con incanto. Quale miglior metodo se non il confronto per ampliare il proprio punto di vista e accrescere la conoscenza?
Vi starete quindi chiedendo, quale sarà il fulcro vibrante della discussione? L’assunto è: chi è vero nemico? Prima di esporre il nostro punto di vista, ci teniamo a rassicurarvi che non saranno presi in considerazione gli accadimenti degli episodi della seconda parte dell’ultima stagione, per scongiurare il rischio di inevitabili spoiler. Ci baseremo quindi sugli sviluppi fino alla sedicesima puntata della quarta serie. Vi ricordiamo inoltre che la fase finale sta andando in onda ogni domenica, a partire dal 9 gennaio 2022, ed è disponibile in streaming simulcast sulla piattaforma Crunchyroll.
Attack on Titan, le fatidiche spire di un serpente
Attack on Titan è un anime decisamente insidioso, capace di avvicinarsi silenziosamente e furtivamente al cuore dello spettatore, per poi colpire in modo estemporaneo stritolandolo senza scampo, come fra le spire di un serpente. La caratterizzazione sublime dei personaggi è una pericolosa arma, capace di creare un forte impatto empatico da un lato e di amplificare l’effetto dei repentini cambi di rotta della trama dall’altro. I colpi di scena sono infatti l’hobby personale dell’autore che ogni tot. decide di rimescolare tutte le carte in tavola e sconvolgere gli interi scenari. Basti pensare all’inizio di questa incommensurabile avventura.
L’incipit della serie, per quanto cruda e sanguinolenta, si presenta abbastanza lineare: l’irrisorio numero di esseri umani, abitanti di un certo territorio il cui nome è Paradis, per sopravvivere ai dei mostruosi giganti mangia uomini, sono costretti a vivere in cittadelle contornate da mura molto alte e resistenti. Per indagare sulla natura di suddetti esseri, viene istituito il Corpo di Ricerca che insieme a quello di Gendarmeria e Guarnigione designano il nucleo socio politico. I nostri protagonisti sono principalmente i membri della prima squadra citata, in particolar modo i tre amici d’infanzia Eren, Armin e Mikasa con i colleghi Sasha, Jean, Connie, Historia e Yimir. Abbiamo poi i senpai conosciuti al corso di addestramento Annie, Rainer e Berthold, ed infine gli ufficiali di alto rango, il capitano Erwin e i caposquadra Hanji e Levi. I più importanti avvenimenti ruotano intorno a loro. Detto questo è quindi presumibile che l’obiettivo dei nostri eroi sia appunto sconfiggere gli infausti giganti e riguadagnarsi il diritto di vivere liberamente. Ma se fosse stato così semplice non saremmo qui oggi.
Un tarlo che ti divora dall’interno
Se volessimo elencare tutti i dettagli che l’ideatore ha finemente intagliato nelle varie scene, al fine di lasciare tanti piccoli pezzi di un puzzle molto più grande, ci vorrebbero dieci articoli. Fra i momenti più eclatanti che contraddistinguono la nascita di profondi dubbi, oltre naturalmente alla trasformazione di Eren in gigante, c’è l’episodio 15 della prima stagione. Trovo che questo abbia sancito la messa in moto del reale motore dietro l’opera. Non solo il terrore, l’odio e la furia omicida delle più alte sfere legislative di Paradis nei confronti dell’inerme protagonista, ma anche l’improvvisa uccisione di due esemplari di mangia-uomini, utilizzati dal Corpo di Ricerca per delle sperimentazioni. In quell’occasione, dinanzi ai cadaveri delle cavie, il capitano Erwin pone un’importante domanda: Tu che cosa ci vedi Eren? Cosa credi che sia il nemico?
Da questo momento in poi l’ambiguità assume le sembianze di un tarlo affamato che strisciando divora dall’interno le sicurezze dello spettatore. Tutto diventa confuso, personaggi che fino ad un determinato momento hai imparato ad apprezzare ed amare, si rivelano in realtà essere degli infiltrati, dei traditori, dei nemici. Personalmente ho trovato straziante le puntate in cui si apprende la vera natura prima di Annie e poi di Rainer e Berthold, ma non tanto per il fatto in sé, ciò che mi ha colpito è come Isayama sia riuscito a dar forma ai sentimenti dietro questi personaggi. Il dilaniamento psicologico di Rainer, la sofferenza di Annie, i rimorsi di Berthod, tutte emozioni proprie di chi in realtà non vorrebbe compiere determinate azioni, reputate però necessarie in nome di “un bene superiore”. Contemporaneamente, come si fa a non trovarsi d’accordo con il disappunto, l’indignazione e la rabbia impellente di Eren che credeva cecamente nei suoi senpai? Sorge quindi un ulteriore quesito: quale può mai essere il motivo celato dietro la tormentata diserzione?
Attack on Titan, cinquanta sfumature di nero
Con la fine della terza stagione la maggior parte delle informazioni in nostro possesso dipingono un quadro dalle cinquanta sfumature di nero, e no non ci stiamo riferendo al bestseller di E. L. James. Il confine fra giusto e sbagliato, fra amore e odio e amici e nemici è talmente sottile e frastagliato che non si riesce più a trovare un capo saldo a cui aggrapparsi. Assimilare la storia degli Eldiani, unici discendenti dei giganti primordiali, designa il momento di massima spaccatura dell’opera. Proviamo a riassumerla a grandi linee: esistono due fazioni di questa popolazione, la prima vive su Paradis completamente allo scuro di tutto ciò che è accaduto nel mondo negli ultimi 100 anni, mentre la seconda viene attualmente ostracizzata e perseguitata dai Marleyiani. Marley infatti è la nazione che per i propri fini bellici, detiene e sfrutta i restanti Titani intelligenti. Questi ultimi accettano tale realtà, oltre che per il comune risentimento verso il Fondatore, anche per ottenere la libertà dei propri compatrioti trattati alla stregua di bestiame.
Eppure i Marleyiani, nonostante le innumerevoli atrocità, ritengono giusto il proprio operato per ciò che l’umanità ha dovuto subire a causa degli Eldiani. Si narra infatti che in antichità il popolo dei Giganti abbia completamente assoggettato e schiacciato chiunque si opponesse alla loro avanzata, mietendo il più enorme genocidio di sempre. Ragion per cui ora è doveroso che la prole di tale stirpe demoniaca debba espiare colpe imperdonabili. In questo turbolento contesto si inseriscono i nostri protagonisti i quali, come travolti da un violentissimo tsunami, apprendono che i loro nemici giurati, quei maledetti giganti mangia uomini, in realtà non sono altri che connazionali obbligati alla trasformazione in esseri privi della propria facoltà di intendere e di volere. Per questi motivi Eren decide di infiltrarsi fra le mura di Marley e replicare esattamente ciò che in passato aveva fatto Rainer.
Chi è il vero nemico?
Ritorniamo quindi al nostro punto di partenza, ovvero chi è il vero nemico? Una domanda così semplice ma allo stesso tempo così indefinita. Spesso per riuscire a sopravvivere alle avversità si ha bisogno di incanalare tutte le emozioni negative nella direzione di un capro espiatorio, di un avversario da abbattere così da avere la speranza che una volta annientato, la serenità possa tornare. In realtà ciò che si evince da Attack On Titan è che il reale antagonista della razza umana è sé stessa. La voglia di prevaricare, l’odio verso tutto ciò che è diverso, la facilità con la quale si ruba una vita, sono tutte caratteristiche insite del nostro essere.
La distinzione fra Giganti e non, perde di significato in quanto l’unico modo per fermare l’ingiustificabile scia di sangue sarebbe la presenza di un personaggio capace di prescindere la propria natura. Come esempio da proporvi mi viene in mente Naruto, quando nella sua lotta contro Pain, nonostante la morte di persone per lui fondamentali, decide di non cedere all’odio con l’auspicio di spezzare finalmente le catene della sofferenza causate dalla violenza. Riuscirà anche Eren a trovare una panacea agli innumerevoli supplizi del suo popolo? E voi cosa ne pensate al riguardo? Vi aspettiamo nel nostro canale Telegram per sapere la vostra opinione. Come sempre restate collegati con noi di Kaleidoverse per tanti interessanti articoli.