Cari lettori eccoci, come ogni venerdì torna il nostro consueto appuntamento dedito all’analisi e recensione della seconda parte di The Case Study of Vanitas. Lo scorso episodio, il quinto, ha segnato il primo climax di quest’arco narrativo, rivelando qualcosa di totalmente inimaginabile. Con l’attivazione del Dispositivo d’Alterazione, che vi ricordiamo essere stato concepito e realizzato dalla famiglia d’Apchier, Chloè riesce a modificare la condizione eterea di Naenia e costringerla ad assumere forma fisica, con l’obiettivo finale di eliminare per sempre l’oscura entità.
Ma, essendo “colpo di scena” il sottotitolo dell’opera, ecco che si scopre che in realtà quell’essere è “Naenia, il Protettore della morte“, ovvero il nome di sventura del primo vampiro della Luna Rossa: la Regina Faustina. Inoltre, ad ampliare ancora di più il senso di shock e turbamento è l’affermazione di Loki, fratello di Luca, che percependo l’improvviso risveglio e presenza opprimente della reale, afferma” dopo tutti gli sforzi che abbiamo fatto per distruggere il suo corpo… dev’esserci ancora qualche rimasuglio in giro“. Ancora una volta una marea di dubbi e domande sconquassa inesorabilmente lo spettatore.
Io ti proteggerò
Oltre a un’esplosione di caos e quesiti, la quinta puntata ha avuto momenti anche decisamente emozionanti. Il personaggio di Chloè viene definito più dettagliatamente attraverso l’esposizione dei suoi più profondi desideri: salvare il popolo del Gévaudan, nonostante i torti subiti, e vendicarsi di colei che aveva osato infangare il nome della persona per lei più importante: Jean Jacques. Appare così chiara la complicità fra i due il cui unico scopo è, ed è sempre stato, la salvaguardia dell’altro.
Purtroppo però la situazione precipita vertiginosamente quando Naenia forza la comparsa dei sintomi della maledizione della marchesa che perde completamente il controllo causando una repentina assimilazione dell’intero territorio in uno spazio chiuso in cui tutti i presenti, compresi gli abitanti del posto, rischiano di essere divorati. Proprio quando le speranze di riuscire a salvare tutti sembrano ormai vane, ecco che piomba dal cielo un inopinabile paladino: Roland! Quest’ultimo offre il suo aiuto a Vanitas e Noè concedendo loro 30 minuti per trovare il modo di salvare Chloè, prendendosi carico della protezione dei civili con l’aiuto dell’ignaro collega Olivier, già alle prese con i primi mostri apparsi.
The Case Study of Vanitas Recensione episodio 6
Il sesto episodio di The Case Study of Vanitas vede i nostri protagonisti ritornare nella sala con il Dispositivo d’Alterazione dove è presente la “maledetta” in pieno stato irrazionale. L’unica soluzione per porre fino a tutto è l’utilizzo del libro di Vanitas, raccolto precedentemente da Jean Jacques durante il primo scontro nel bosco e posto poi casualmente in qualche angolo recondito della stanza, zeppa di altri testi. Parte quindi la caccia al grimorio abbinata all’intenzione di Vanitas di provare ad utilizzare lo strumento dei d’Apchier per raggiungere uno scopo: salvare Chloè.
Contemporaneamente, attraverso un flashback ci viene mostrato il passato di Astolfo che finalmente chiarisce il motivo del suo incommensurabile rancore verso i vampiri. Di fatto dopo aver ripreso i sensi, in preda alla rabbia ingaggia un’ennesimo combattimento contro Noè. Il tempo ormai stringe e le difficoltà non accennano a diminuire, ma i cuori di diversi personaggi battono ora all’unisono con un unico obiettivo. Riusciranno i nostri eroi nel loro intento? Noi come sempre vi diamo appuntamento a venerdì prossimo con una nuova puntata di The Case Study of Vanitas, disponibile sulla piattaforma Crunchyroll. Continuate a seguirci tramite il nostro sito Kaleidoverse e i nostri canali social Telegram e Instagram, per non perdervi nessuna novità sul mondo di Anime&Manga, serie TV, cinema, games e molto altro.