“La storia la conosciamo tutti. Una giovane dolce e pura, prigioniera nel corpo di un cigno, desidera la libertà, ma solo il vero amore spezzerà l’incantesimo. Il suo sogno sta per realizzarsi grazie a un principe, ma prima che lui le dichiari il suo amore, la gemella invidiosa – il cigno nero – lo inganna e lo seduce. Devastata, il cigno bianco si getta da un dirupo e si uccide. E nella morte ritrova la libertà.”
Chi per cultura personale, chi perché ha visto L’Incantesimo del Lago, in generale un po’ tutti sappiamo la storia che si cela dietro il balletto del Lago dei Cigni. Sebbene ci siano molte versioni alternative del finale della storia, la pellicola del 2010 Il Cigno Nero va un po’ oltre. In tale film le gemelle, il cigno bianco e il cigno nero, rappresentano due facce di una stessa persona: Nina, interpretata brillantemente dalla famosissima Natalie Portman. Ella è un’aspirante ballerina, che si impegna quotidianamente per realizzare il suo sogno, carica anche delle aspettative di una madre che ha dovuto rinunciare alla stessa ambizione, andando poi a “lottare” contro una possibile rivale che vorrebbe soffiarle il posto da protagonista nel balletto e, dulcis in fundo, dovendosi far peso anche delle pressioni del suo direttore artistico, Leroy.
Una famiglia poco famigliare
Nina all’inizio del film incarna perfettamente il Cigno Bianco: è pura, ha una grande tecnica e una forte dedizione. Tale ruolo le viene anche assegnato dalle persone che la circondano, in particolar modo dalla madre, con cui la protagonista vive e che si ostina a trattarla come una bambina, abusandone psicologicamente tanto che la giovane donna soffre di autolesionismo. La sua camera sembra quella di una tredicenne, la madre le taglia personalmente le unghie e la medica quando si fa male ma, proprio nel momento in cui Nina inizia a fare i primi passi per diventare la grande ballerina che vuole essere nello spettacolo, la donna inizia quasi ad invidiarla.
La madre di Nina ha un ruolo chiave all’interno del film, evolvendo quasi parallelamente a Nina nel Cigno Nero, facendo cioè emergere man mano una personalità sempre più negativa nei confronti della figlia. La costringe a mangiare alimenti che la figlia rifiuta giocando sul senso di colpa e in una scena chiave, invece di preoccuparsi dell’autolesionismo della figlia quasi la prende in giro per questo, senza un minimo di tatto o senso di maternità. Perfino quando Nina esce sul pianerottolo di casa per parlare con Lily, la sua rivale, la madre continuerà ad aprire la porta di casa interrompendole, mostrando ancora e ancora l’invadenza che la caratterizza.
Cigno Bianco vs. Cigno Nero
L’impegno di Nina e il suo talento non sono sufficienti per ciò che dovrà portare in scena, proprio per questo inizierà a vivere un conflitto con Lily: la rivale non ha il talento che ha lei, ma possiede la sensualità e la scioltezza necessarie per interpretare il Cigno Nero, il tentatore, così Nina non avrà altra scelta se non quella di lavorare ancora di più per far emergere questo aspetto di se stessa. Un dettaglio interessante sta nel fatto che Nina è oltremodo “costretta”- da sé stessa e dalle situazioni esterne – a vestire i panni del Cigno Bianco, ma ci sono piccoli aspetti della sua personalità che fanno intuire come lei abbia anche l’altra faccia del cigno, che non riesce a uscire allo scoperto equilibrandosi con la sua purezza.
Il tema del doppio è cruciale in Il Cigno Nero. Viene costantemente sottolineato il lato del Cigno Bianco di Nina, la quale quasi rivolta la faccia quando sente Lily usare parole volgari, ma anche semplicemente nel suo aspetto fisico ciò è evidente: vestiti sempre bianchi, un’espressione dolce e ingenua e un trucco molto leggero la rendono l’incarnazione della purezza, fattore che si contrappone interamente alle persone che la circondano. La tensione provocata da Leroy, dalla madre e dalla rivale la porteranno a scendere sempre di più in un abisso di squilibrio mentale. Inizieranno a emergere allucinazioni molto legate alla personalità del Cigno Nero: fantasie di rapporti sessuali, di violenza e addirittura di un omicidio. Man mano che si andrà avanti anche il corpo di Nina comincerà a mostrare segni di ceduta: inizialmente è solo un’unghia rotta, successivamente emergerà un problema al diaframma e dolore ai piedi. Più Nina è “costretta” a far emergere un lato di sé stessa che da un punto di vista non riesce a far uscire e da un altro punto di vista semplicemente le manca, più tutto attorno a lei e in lei crolla.
Il ballo finale
Il finale del film racchiude il climax della storia. È il momento dello spettacolo finale diviso in tre atti: Nina deve mettere in scena il Cigno Bianco, poi quello nero e infine nuovamente il bianco. L’ossessione della protagonista vero questo spettacolo è evidente ed emerge anche il cambiamento che essa ha attraversato. Prima di mettere in scena il Cigno Nero avrà l’ennesima allucinazione, una sena in cui combatterà “letteralmente” contro se stessa e solo facendosi del male, distruggendo cioè una parte di lei, riuscirà a interpretare al massimo il ruolo della gemella malvagia di Odette, ricevendo acclamazioni dal pubblico e dai compagni, trovando quella perfezione che cerca dall’inizio della pellicola, ma abbandonando completamente la propria stabilità mentale.
Il conclusione possiamo affermare che Il Cigno Nero è una pellicola che punta moltissimo sulla psicologia di Nina, una psiche labile e di base già frammentata, contornando il tutto con alcune scene anche un po’ macabre nella loro semplicità. Come quando la protagonista si taglia le unghie, un’azione semplice ma fa chiudere gli occhi dato che si fa male. Natalie Portman riesce a trasmettere tanto, non a caso ha vinto un Oscar recitando il ruolo della protagonista e persino l’attrice ha dovuto subire un forte impatto psicologico, ha infatti dichiarato a Entertainment Weekly: “Ci sono state notti in cui ho pensato, letteralmente, che sarei morta. Per la prima volta ho capito cosa vuol dire essere così coinvolte da un ruolo, da rischiare di toccare il fondo”. Proprio ciò che ha passato Nina per raggiungere la perfezione tanto agognata. Sperando di avervi incuriositi tanto da dare una possibilità a Il Cigno Nero, vi invitiamo a seguirci sul nostro sito ufficiale e a unirvi al nostro canale Telegram per non perdere alcuna novità del mondo cinematografico.