La storia di Babbo Natale viene tramandata da generazioni. Tutti, chi più chi meno, sono a conoscenza delle stramberie che compie ogni 25 dicembre un uomo grande e grosso, con la barba bianca e interamente vestito di rosso, nell’unico giorno in cui, a quanto pare, diventa legale la violazione di domicilio. Il gigante in qualche modo riesce a passare da sottili camini per lasciare i giocattoli ai bambini buoni, previa letterina arrivata direttamente al Polo Nord, con l’aiuto di una slitta e di magiche renne volanti. Qualcuno ha mai provato a dare una storia a quest’uomo? A spiegare tutte queste stramberie? La pellicola di cui stiamo per parlare oggi l’ha fatto brillantemente, vi presentiamo quindi Klaus – I Segreti del Natale.
La storia di una città
Klaus – I Segreti del Natale è una pellicola d’animazione spagnola del 2019 recuperabile su Netflix, diretta, co-sceneggiata e co-prodotta da Sergio Pablos, al suo esordio alla regia di un lungometraggio. L’opera ha avuto un enorme successo, è stata osannata dalla critica ed è stata addirittura candidata all’Oscar, ma, a mio avviso, non se ne parla abbastanza. La storia è ambientata in una piccola isola ghiacciata del Circolo Polare Artico, Smeerensburg e, in realtà, non ha come protagonista Babbo Natale, ma Jasper, uomo ricco e viziato che, sotto obbligo del padre, è costretto a trasferirsi in questa località non proprio accogliente e entro un anno dovrà riuscire nel ruolo di postino, spedendo 6000 lettere, o gli verranno tolti tutti i suoi privilegi.
La storia non inizia nel migliore dei modi: Smeerensburg è una cittadina a dir poco tetra e inquietante. La popolazione è divisa a metà in due grandi famiglie in lotta tra loro per un motivo non precisato, e ogni giorno questa faida porta grandi conflitti, tanto che i bambini non vanno a scuola perché i genitori non vogliono che si “mischino” con i nemici. Jasper dovrà quindi trovare un modo per raggiungere il suo obiettivo e, per un fortuito caso, gli capiterà di trovare il disegno di un bambino. Andando in esplorazione alla ricerca di lettere da spedire, incontrerà Klaus, un giocattolaio che vive in totale isolamento ma che nasconde un cuore a dir poco enorme, tanto che, una volta visto il disegno, porterà al bambino stesso un giocattolo fatto con le sue mani, con l’aiuto del postino. Jasper vede così un’occasione: convincendo i bambini a spedire tante lettere al signor Klaus per avere dei giocattoli, spera di raggiungere il suo obiettivo e tornare a casa.
Un postino, una maestra e Babbo Natale (entrano in un bar…)
I personaggi principali di Klaus – I Segreti del Natale sono tre, sebbene quelli secondari siano altrettanto profondi e importanti. Jasper, il quale, sebbene rappresenti inizialmente un uomo “sbagliato”, ovvero guidato da cattive intenzioni, è anche colui che, con tante battute ridicole e con la sua goffaggine riesce a stemperare la tensione che si vive osservando Smeerensburg. Klaus è quasi opposto a lui, per nulla il Babbo Natale che ci aspetteremo di vedere: è silenzioso e costantemente cupo, solo regalare giocattoli – sebbene non si capisca dall’inizio – gli regala gioia; durante la storia avremo però la possibilità di conoscere maggiormente lui e sul suo triste passato. Infine la maestra Alva, la quale vuole rappresentare il cambiamento che vedremo man mano avvenire in città: in un primo momento vuole solo andarsene, ma pian piano, con la gioia che porteranno Jasper e Klaus, vorrà sempre dipiù aiutare a rendere la città un posto dove chiunque vorrebbe vivere.
Vedremo successivamente gli antagonisti, i Krum e gli Ellingboe, ma a mio avviso sono di fondamentale importanza i bambini. Essi non vengono approfonditi, a eccezione di una bimba, ma insieme sono il simbolo dell’innocenza: costretti dai genitori a partecipare a una faida che non gli appartiene, fanno costantemente dispetti alla famiglia rivale, ma quando ottengono i giocattoli dimostrano di volerli condividere con chi non li ha e con un solo obiettivo: divertirsi tutti insieme. Una scena in particolare che coinvolge una bambina straniera, ovvero quella in cui riceverà il suo regalo, è a dir poco commovente. Accompagnata da una meravigliosa colonna sonora e dallo sguardo intenerito del postino nel vedere la sua gioia, lo ammetto, mi ha fatto commuovere.
Babbo Natale: un personaggio, tante leggende
Oltre a un insieme di scene commoventi e emozionanti, quello che veramente lascia il segno della pellicola è la sua comicità e il modo in cui essa risponde alle domande che potremmo avere su Babbo Natale. Infatti sarà per una serie di motivi casuali che i bambini saranno convinti di vedere una slitta trainata da renne, per un dispetto del postino che verrà insegnata a essi la leggenda della “lista dei cattivi”, oppure il perché Babbo Natale entri dal camino. Ogni scena che fornisce una spiegazione fa comparire un enorme sorriso sul volto e fa venir voglia di andare avanti per scoprire il prossimo segreto.
Altra perla della pellicola sta nel suo finale. Se tutta la storia di Klaus – i segreti del natale gira intorno alla leggenda di Babbo Natale, come potrebbe non finire spiegandoci l’ultimo pezzo del puzzle? Come può Babbo Natale essere ancora vivo dopo secoli? Perché consegna i regali proprio una notte l’anno? La conclusione del film potrebbe lasciare l’amaro in bocca per alcuni dettagli, ma la verità è che lascia volontariamente alcuni punti in sospeso per trasmettere una sorta di magia del Natale. Se la pellicola spiegasse tutto con razionalità non avrebbe lo stesso impatto.
Un film da Oscar
Klaus – I Segreti del Natale mi ha lasciato con una sola domanda alla fine: perché non ha vinto l’Oscar? Non mi sono andata a informare, ma posso garantire che se è finito in nomination c’è un motivo. Ha un’animazione particolare, a cui di certo non siamo abituati, ma che cattura; i personaggi sono ben scritti, le battute semplici e genuine, raggiunge livelli a dir poco emozionanti e, semplicemente, la storia che racconta è bellissima. Il finale semi-aperto è la ciliegina sulla torta e, pur non volendo far passare messaggi troppo complessi, è adatto a persone di ogni età. Sperando di avervi convinti, vi ripetiamo che potete correre su Netflix a recuperare la pellicola e, per non perdere alcuna novità del mondo cinematografico, siete sempre invitati a seguirci sul nostro sito ufficiale e a unirvi al nostro canale Telegram.