Ferzan Özpetek è un regista atipico, nella misura in cui già solo nominandolo si entra in un determinato contesto, in una determinata melodia e messa in scena, anche senza avere una sua opera davanti. È un regista che ha aiutato a definire il genere romantico italiano mainstream degli anni duemila e che è da sempre avvolto da un’aura di internazionalità – sarà forse per la sua continua unione culturale tra Turchia e Italia -; sta di fatto che dopo La dea fortuna, prodotto dalla Warner Bros Entertainment Italia, il regista turco continua e concretizza il suo sguardo verso il mondo intero: Le Fate Ignoranti – la serie, remake dell’omonimo film creato da Özpetek e Gianni Romoli nel 2001, è la prima serie originale Disney+ italiana, in uscita il 13 aprile sulla piattaforma.
Abbiamo avuto modo di visionare in anteprima i primi due episodi, già rappresentanti di un processo ben più che avviato di formazione identitaria e di distacco della serie dall’opera originale, se pur con una gran mole di similitudini. Le Fate Ignoranti sono potenzialmente un’icona culturale e questa loro nuova forma mostra come il cinema possa cambiare i connotati di un personaggio, di un ambiente, semplicemente posando la camera sul loro volto per qualche secondo in più. La serie è una lente d’ingrandimento su ciò che è stato presentato vent’anni fa, approfondendo la vita (e le vite) di questo gruppo e facendo sciogliere la nuvola austera su cui erano poste: la terrazza non è più l’entrata in un altro mondo ma anzi, adesso è il riassunto di umanità divergenti di facciata ma identiche nel fondo, vicine allo spettatore che infatti, a volte, può farsi anche una piccola risata.
Radicamento a terra
Massimo (Luca Argentero) è un imprenditore che vive tra due relazioni e due mondi diversi: da un lato Antonia (Cristiana Capotondi), infermiera, donna tranquilla, forse troppo; dall’altro Michele (Eduardo Scarpetta), scenografo di teatro, arista di lavoro e di animo, caposaldo del gruppo di casa Mariani. Per via di un tragico incidente Massimo rimane senza vita, lasciando in eredità una disperazione avvolgente. Quando Antonia scopre il lato nascosto del suo ormai ex marito, varcherà la soglia di quest’altro universo, aprendo la strada ad una nuova storia, un nuovo legame tra lei e il gruppo delle Fate. Stessa trama, attori diversi, un misto tra nuove leve e personaggi già affermati, che cos’è cambiato nello specifico? Ma ancora meglio, che cosa sono oggi le Fate Ignoranti?.
La risposta più corta possibile sarebbe un concetto: radicamento a terra. Spalmare un’ora e quarantacinque in otto episodi da quasi un’ora e mantenere quell’ombra di mistero intorno al quartiere Ostiense, alla figura di Michele e più di tutti intorno a Massimo, è un’impresa titanica: si tratta di viaggiare su un confine sottilissimo, si rischia di far diventare il vuoto non più uno strumento d’enfasi per lo scoppio delle scene maggiori, ma semplicemente un buco nel percorso. L’alternativa è abbandonare quel contrasto tra preziosità d’animo e degrado ambientale che caratterizzava il film campione d’incassi, e mettere tutto sullo stesso piano, cercando la brillantezza nei dettagli scavando dalla superficie. Sin dai titoli di testa scende tutto verso il basso, i colori colano sullo schermo, ma allo stesso brillano.
Cambio alla radice
Ricordate Veronica? Madre di Antonia, l’ancora che trascinava a terra la protagonista, donna vissuta che con il viso immobile di Erika Blanc trasudava una freddezza travolgente, ogni dialogo che la vedeva coinvolta nell’opera originale era una discesa in un pessimismo “giustificato”, di quelli che accetti perché quella persona può solamente dire la cosa giusta. Qui, interpretata da Carla Signoris, si trasforma in una delle linee comiche dell’opera. È il cambiamento più forte, l’esempio maggiore del radicamento a terra su citato: una volta usciti dalla nebbia tutto viene svelato, e abbandonando l’aristocrazia rimane il popolare, fatto non solo di sentimenti palesi e impliciti maggiormente comprensibili, ma anche di risate, semplici.
Entriamo ancora più nel vivo di questo nuovo nucleo se esploriamo Massimo. Come già esplicitato dall’opera stessa egli sarà centrale, presente in maniera prorompente nei ricordi e nelle emozioni dei nostri protagonisti. Luca Argentero trascina fuori il suo personaggio dalla sfera del mito e lo trasforma in un ibrido tra ghiaccio e tenerezza, perfettamente credibile nel suo giostrarsi tra due vite, dipendente d’affetto. A questo si aggiunge la regia di Özpetek, grande evidenziatore dell’impegno, dei gradi di coinvolgimento del suo protagonista principale nei due universi. Massimo vive, stratificato in maniera perfettamente eterogenea nelle anime delle sue vedove. Con questi presupposti, l’incontro tra quest’ultimi due sarà profondamente sentito.
Le nostre conclusioni sui primi due episodi de Le Fate Ignoranti – la serie
Le Fate sono tornate e si sono allargate: a Vera, Riccardo, Luciano, Sandro, Serra e Luisella si aggiungono Annamaria (Ambra Angiolini) e Roberta (Anna Ferzetti), lasciando, per ora, il personaggio di Ernesto, interpretato in precedenza da Gabriel Garko, all’opera originale. Queste fate sono diventate “da coro a co-protagonisti” come detto dallo sceneggiatore Gianni Romoli durante la conferenza stampa, ed effettivamente, la loro influenza è maggiormente percepibile rispetto al passato, se pur non ancora particolarmente rilevanti negli eventi di queste prime due puntante. La caratterizzazione però è già iniziata e partita con il piede giusto, la serializzazione lascia ampio respiro alle storie complementari, ma come insegna un buon intreccio, da qualche parte tutto deve incontrarsi, e quella nuova terrazza di casa Mariani sembra essere un luogo particolarmente predisposto. Aspettiamo il 13 aprile per conferme o smentite.
Menzione d’onore per l’interpretazione di Scarpetta, egli prende l’eredità lasciatagli da Stefano Accorsi e rivoluziona il personaggio avvolgendolo di una credibilità maggiore, in una simbiosi fluida con il Massimo di Luca Argentero. Naturale, completamente dedito alla purezza del suo personaggio e contemporaneamente riconoscibile come artista, come stile di recitazione. I protagonisti sono tutti inediti, fluidi tra loro, ed estremamente contemporanei. Non ci resta altro che aspettare di poter vedere l’evoluzione de Le Fate Ignoranti – la serie e farne un quadro più completo. Nel frattempo, continuate a seguire Kaleidoverse per altre recensioni, news, guide e approfondimenti su cinema, serie tv, anime e manga. Vi lasciamo il link a tutti i nostri canali social: Youtube, Instagram, Facebook e Telegram