Quando pensiamo a un mondo post-apocalittico, di solito ci viene in mente un ambiente distrutto, una sorta di distesa semi-deserta che ha lasciato poche tracce di ciò che c’era un tempo. Ma il mondo post-apocalittico di No Place Like Home è tutt’altra storia, perché avremmo a che fare con fin troppi residui lasciati dall’umanita. Qui faremo i conti con una Terra che presenta le ripercussioni dell’estremo inquinamento ambientale e saremo noi a dover rimediare al disastro, ricostruendo tutto da capo e riprendendo i contatti con la natura. Il gioco, sviluppato per PC da Chicken Launchers e pubblicato da Realms Distribution, è un simulatore agricolo sulla scia dei famosi Harvest Moon, Stardew Valley e My Time At Portia.
Da Marte a Terra con furore
In No Place Like Home ci troviamo di fronte a un futuro verosimile in cui tutte le risorse della Terra sono state sfruttate e lo sviluppo tecnologico è avanzato in modo spropositato. Tutto ciò che è rimasto è solo l’inquinamento più estremo. L’inospitalità del pianeta ha portato quasi tutta l’umanità a trasferirsi su Marte, lasciando solo pochi superstiti, tra questi il nonno della nostra protagonista Ellen Newland. In questo indie, infatti, vestiremo i panni della ragazza, che torna per una breve visita al nonno. Purtroppo l’unica cosa che trova è solo una montagna di rifiuti, la casa vuota, e Cornelius the Brave, un pollo parlante con cui interagiremo in vari momenti della storia. Da qui inizia la nostra avventura, con l’obiettivo non solo di trovare il nonno ma anche ricostruire tutto il villaggio e la fattoria, riportandola al suo splendore.
Durante il gioco interagiremo con vari NCP, i quali ci daranno varie missioni da completare per avere più informazioni sul nonno. Grazie ai due strumenti a disposizione saremo in grado di svolgere diverse mansioni. Sulle spalle di Ellen, infatti, avremo una sorta di aspirapolvere con cui possiamo sia risucchiare i rifiuti che aspirare l’acqua che ci servirà per la coltivazione. Il nostro secondo alleato invece sarà un trapano, che ci aiuterà non solo a farci strada tra le mille tonnellate di spazzatura, ma anche a combattere dei robot-mostri che intralceranno il nostro cammino. Sì, perché già dall’inizio del gioco avremo a malapena lo spazio per muoverci, e per proseguire dovremo togliere una massa di rifiuti. Con una grafica 3d molto godibile, esploreremo vari punti della mappa di diversi biomi, passando dalle verdi pianure alle fredde montagne innevate e aspirando rifiuti qua e là. L’ambientazione è abbastanza dettagliata così come gli stessi rifiuti e oggetti vari. Tutta la spazzatura raccolta, poi, sarà riciclata e usata per le costruzioni del villaggio. Non si butta via niente!
Tutto… fatto in casa!
In No Place Like Home non bisogna occuparsi solo dei rifiuti e del loro smaltimento. Le possibilità sono infinite e non c’è niente che sia già pronto. Sarà tutto nelle nostre mani: ed è così che ci ritroveremo a liberare vari animali in gabbia in tutta la mappa, per poi portarli in fattoria (o nei loro habitat per alcuni di loro) e costruire delle sistemazioni adeguate a loro. Ai nostri amici animali potremmo dare dei nomi e personalizzarli con vari capi d’abbigliamento sparsi nella mappa. Oltre l’allevamento, un altro punto centrale del gioco è la coltivazione: anche qui sarà nostro compito prenderci cura di ciò che seminiamo, aspettando lo scorrere del giorno e della notte affinché il raccolto maturi. Le meccaniche di gioco delle attività sono abbastanza facili, un tutorial iniziale spiegherà tutto e da lì in poi basterà giocare per abituarsi. L’unica piccola pecca, forse, è che la coltivazione risulta un po’ lenta se fatta con mouse e tastiera.
Ciò che si raccoglie servirà non solo per le varie missioni, ma anche per cucinare il cibo per i noi stessi e i nostri animali. Ci sono tantissime ricette che potremmo imparare sia trovandole in giro che “sperimentando” in cucina con tutti i nostri ingredienti casarecci. Questi, inoltre, fanno parte di una delle collezioni sbloccabili che rientrano tra le missioni secondarie. Sia le ricette che vari elementi di arredo sono sbloccabili anche attraverso dei dungeon sotterranei, dove troveremo qualche mostriciattolo più tosto. Tra l’altro, i nostri strumenti possono essere migliorati man mano che proseguiamo con la storia, anche perché ci saranno determinati rifiuti che possono essere distrutti solo con tali upgrade.
Il gioco è abbastanza longevo e saprà tenervi compagnia per diverse ore, allietandovi mentre personalizzerete tutto il vostro villaggio. Una volta giunti alla fine, potrete decidere se tornare su marte, finendo definitivamente la partita, o restare e continuare con la vita sulla Terra, magari per completare alcune missioni secondarie o semplicemente rilassarvi con i vostri animaletti. In alternativa alla classica modalità adventure esiste anche una modalità creativa, dove si troveranno già tutti gli animali, gli oggetti d’arredo e le ricette sbloccati, molto in stile Minecraft. Un aspetto molto positivo, inoltre, è sicuramente il fatto che il gioco è ancora in aggiornamento, quindi significa che in futuro potranno essere aggiunte diverse funzioni, rendendo così il gioco più dinamico e meno monotono. Per i progetti futuri hanno già annunciato l’inserimento di una modalità difficile, l’aggiunta di diverse attività tra i quali la pesca e l’ampliamento dei dungeon sottoterra.
Le nostre conclusioni su No Place Like Home
Quello ambientale è sicuramente un problema sempre più attuale, e No Place Like Home ci presenta uno scenario verosimile e ci mette davanti le devastanti conseguenze della crisi ambientale. L’immensità di rifiuti da togliere presenti nel gioco potrebbe a lungo andare rendere il processo un po’ monotono, ma questa enorme quantità potrebbe anche essere fastidiosamente messa di proposito per rendeci consapevoli e insegnarci un’importante lezione sull’inquinamento e il riciclo. Se siete disposti a sorvolare e sopportare questo processo un po’ ripetitivo, vi ritroverete con un gioco coinvolgente vi regalerà momenti di puro relax. Nonostante il titolo ricalchi molti aspetti già noti in altri dello stesso genere, il fatto che sia in continuo aggiornamento potrebbe presentare del potenziale per il futuro, anche la trama e il gameplay sono molto godibili già così. Bisogna notare, però, che anche se sono presenti mostri da sconfiggere e dungeon da esplorare, il gioco è abbastanza facile, quindi non raccomandato a chi cerca sfide difficili. Sicuramente noi lo consigliamo sopratutto agli amanti del genere, e perché no? Anche ai neofiti che vogliono provare qualcosa di nuovo e senza troppe pretese. Seguiteci su Kaleidoverse per tante altre news, recensioni, guide e rubriche, e tenetevi sempre aggiornati con i nostri canali Telegram e Youtube per tutte le ultime notizie dal mondo del cinema, videogiochi e serie tv.
No Place Like Home è un farming simulator rilassante curato nei dettagli. La longevità del gamplay, l'ambientazione variegata e piacevole insieme alle numerose attività sono sicuramente il punto forte di questo gioco indie. Se siete disposti a sopportare alcuni punti un po' più ripetitivi, assicuriamo agli amanti del genere che vi divertirete a salvare il mondo dai rifiuti.