“Al mondo non c’è che una cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di sé.” Così scriveva Oscar Wilde nel suo Ritratto di Dorian Gray e mai frase fu più adatta al nuovo film Disney Sneakerentola (in originale Sneakerella) disponibile su Disney+ dal 13 maggio 2022. Basato sulla fiaba di Cenerentola, il film è ambientato in una New York contemporanea e vede come protagonista El, un ragazzo del Queens. Dopo la morte della madre, il giovane lavora nel negozio ora di proprietà del patrigno, ma il suo sogno è quello di disegnare sneakers.
Perché questa citazione di Wilde, vi chiederete. Perché sebbene questo film tenti di portare inclusione e originalità nell’infinito elenco di trasposizioni di questa rinomata fiaba, non riesce proprio a risultare degno di nota. Non solo, ma a fine visione, purtroppo, non si è certi di aver visto una pellicola nuova o un misto di scene conosciute, video musicali e spot pubblicitari. Sneakerentola ha comunque qualche lato positivo, ma sebbene presente, non riesce a controbilanciare i grandi difetti presenti. Poiché però la conoscenza è necessaria in quanto gutta cavat lapidem, noi di Kaleidoverse vi elencheremo ciò che va e ciò che non va con questo nuovo lungometraggio... così che possiate decidere se faccia per voi oppure no.
Di nuovo Cenerentola, ne sentivamo il bisogno?
Guardiamo in faccia la realtà, le trasposizioni cinematografiche, televisive e persino teatrali di Cenerentola sono sempre state popolari. A partire dal classico musical di Rodgers e Hammerstein o dal celebre film d’animazione Disney del 1950, Cenerentola è probabilmente una delle fiabe più magiche e dalla tradizione più antica del mondo. Le sue radici risalgono all’Egitto della XXVI dinastia e da allora è stata tradotta, riadattata, modificata e riscritta da tantissimi autori. Disney aveva già prodotto diverse versioni della storia, oltre al dodicesimo classico di animazione. Per non parlare poi di altre produzioni. Tra le più conosciute, La leggenda di un amore: Cinderella con Drew Barrymore e la serie di film Cinderella Story composta da 5 lungometraggi (che hanno visto come protagoniste, tra le altre, Hilary Duff).
Solo l’anno scorso avevamo visto pubblicato su Amazon Prime Video il musical Cenerentola con Camilla Cabello come protagonista. Questa nuova trasposizione in chiave contemporanea, quindi, per quanto cerchi di essere diversa non ce la fa proprio a risultare innovativa. A parte l’evidente cambio di genere dei personaggi, la trama non aggiunge nulla di davvero nuovo alla storia che conosciamo ormai bene. Le canzoni non sono particolarmente memorabili e uno dei pochi momenti degni di nota comprende alcuni personaggi cantare “I sogni son desideri” dal classico del 1950. Ci sono diverse strizzatine d’occhio fatte al film d’animazione ma non sono abbastanza per salvare la pellicola da un baratro di banalità.
Sneakerentola e il suo tentativo di inclusione e originalità
Vero, in qualche modo il film prova a essere diverso. Propone una Cenerentola maschile che, sebbene non una novità in quanto già presente in diverse trasposizioni, è molto meno comune di quella donna. Purtroppo il tentativo di essere innovativo finisce qui. I fratellastri di El sono, come succede spesso, uno più intelligente e l’altro un po’ più sempliciotto. La principessa rimane delusa dalla mancanza di fiducia che El dimostra nei suoi confronti mentendole e la fata madrina, in questo caso un amico di lunga data della madre del protagonista, funge un po’ da deus ex machina e, come succede nella stragrande maggioranza delle trasposizioni di Cenerentola, è anche il narratore. Snakerentola di per se è godibile, come può essere godibile un film che tratta di un argomento così tanto conosciuto. Le canzoni, sebbene non capolavori, sono orecchiabili e gli interpreti sono abbastanza convincenti.
L’animazione che scorre in diverse scene è un trucco visivo abbastanza originale, ma in certi momenti con movimenti di camera veloci risulta non piacevole all’occhio. Inoltre, in alcune sequenze, la scena è troppo satura, rendendo i frame più simili a un video pubblicitario che non a un lungometraggio per il piccolo schermo. Sono diversi i momenti che hanno un sapore di “visto e rivisto”. Ovviamente non parliamo dei riferimenti ai lungometraggi Disney, come ad esempio il protagonista che si specchia nelle bolle di sapone, ripresa dal classico del 1950. Si parla proprio di scene comuni alla maggior parte delle trasposizioni. Tra queste, l’immancabile battaglia canora e/o di ballo e la danza felice del cast alla fine della pellicola. Insomma, tra scene riviste e poca sostanza, di positivo purtroppo non rimane molto, se non il fatto che sia un film, appunto, che non si prende troppo sul serio.
Le nostre conclusioni su Sneakerentola
“Guarda la persona e troverai le sue scarpe”. Già il mantra del film dovrebbe far capire allo spettatore lo spirito della pellicola, ben diverso da quello del live-action del 2015, che come frase iconica aveva la bellissima “Sii gentile e abbi coraggio.” Sneakerentola è un’opera chiaramente senza pretese, adatta a bambini e giovani che oggi non possono fruire dei Disney Channel Original Movies. Perché alla fine Sneakerentola è l’equivalente di quello che High School Musical e Camp Rock erano quindici anni fa. La pellicola non brilla per originalità o per interpretazioni particolarmente degne di nota, né per canzoni memorabili. Tuttavia, se volete passare una serena ora e quaranta a guardare un film relativamente carino, consigliamo assolutamente la visione. Bisogna passare sopra a diverse scene che, nel gergo odierno, si potrebbero definire “cringe”, ma escluse quelle, non è impossibile godersi il film, se non ci si aspetta un capolavoro.
Certo, dal canto nostro, viene automatico suggerire invece di godersi nuovamente vecchie versioni decisamente più degne di nota. Sia che esse siano Disney o meno (tra cui i già citati film con Whitney Houston o con Drew Barrymore o con Lily James). Se invece siete quel tipo di spettatori con una passione per le trasposizioni contemporanee di Cenerentola e vi siete stancati di vedere A Cinderella Story – Se la scarpetta calza con Sofia Carson, A Cinderella Story – Once Upon a Song con Lucy Hale o A Cinderella Story: Christmas Wish con Laura Marano, diciamo che questa è un’altra visione più o meno in linea con questo tipo di pellicole. Se volete rimanere aggiornati sulle notizie dal mondo del cinema, degli anime, dei videogiochi e molto altro, unitevi al nostro canale Telegram e continuate a seguirci sul sito Kaleidoverse.
Sneakerentola è un film senza pretese che prova a essere innovativo ma cade invece nel visto e rivisto se non addirittura nello stravisto. Dopo Cenerentola con Camilla Cabello, 5 diversi film della saga di A Cinderella Story, tutti in chiave contemporanea, e tante, tantissime altre trasposizioni, ci viene naturale gridare al mondo che basta, ne abbiamo avuto abbastanza di Cenerentola, lasciamola in pace. Questa nuova trasposizione è passabile per certi versi, gli attori se la cavano egregiamente e la pellicola ha quel sapore di Disney Channel Original Movie che non si sentiva più da diversi anni, ma manca totalmente di originalità. Cerca di essere inclusivo ma la mancanza di novità lo penalizza terribilmente. Insomma, i bambini e i preadolescenti lo adoreranno, ma il resto del pubblico non farà che chiedersi perché la scelta non sia ricaduta sul classico degli anni '50, sul live action del 2015 o su altre trasposizioni migliori e più godibili.