Cosa c’è di meglio che andare in giro per il mondo assaggiando i cibi locali? Con un mondo sempre più globalizzato e connesso, quella del food traveling è una tendenza che negli ultimi anni cresce sempre di più, e sono tanti i programmi che a oggi propongono questo format. Cucina e viaggio sono infatti l’accoppiata vincente di Date da Mangiare a Phil, che con una nuova stagione – uscita il 25 maggio su Netflix – si conferma una piacevole sorpresa, sopratutto tenendo in mente che è arrivato alla 5a stagione, longevo per trattarsi di un documentario. Per chi non lo sapesse, Date da Mangiare a Phil è un documentario di viaggio culinario realizzato da Philip Rosenthal, produttore televisivo statunitense conosciuto principalmente per la sitcom Tutti Amano Raymond. La docuserie segue le sue avventure in giro per il mondo: in ogni episodio si dirige in una città diversa, assaggiando il cibo locale e facendo svariate esperienze.
Non solo mainstream
Il programma segue lo stesso format delle stagioni precedenti. “A happy hungry man is traveling all across the sea and the land”: con la sua solita sigla calzante che ci ha accompagnato anche nelle altre puntate, Phil si presenta proprio come un uomo felice e affamato che viaggia per mari e terre. Sempre sorridente, mostra tutto ciò che le città hanno da offrire, mangiando solo o, il più delle volte, in compagnia. Ma il programma non si ferma solo al cibo, perché la città Phil vuole viverla al massimo, tanto che le varie attività non sempre sono le classiche esperienze che si possono fare, ma a volte riguardano le stesse mansioni della gente del luogo. Non ci si stupisce, quindi, se troveremo il protagonista pescare astici o tosare pecore. Verso la fine di ogni puntata, come da consuetudine, Phil fa una videochiamata, ma questa volta non con i suoi genitori – che a quanto abbiamo appreso sono venuti a mancare – ma con colleghi e amici, lasciando così la struttura del programma invariata e mantenendo lo stesso tono sentimentale.
Oxaca (Messico), Madrid, Helsinki, Portland di Oregon e Portland di Maine: questa stagione propone mete meno conosciute rispetto a quelle proposte nelle stagioni precedenti, a eccezione di Madrid, che forse può essere definita una meta di viaggio più mainstream rispetto alle altre. Il fascino della stagione 5 di Date da Mangiare a Phil sta proprio nel il fatto che il protagonista esplora queste mete più peculiari – sopratutto per un pubblico europeo come noi, se si pensa ai due Portalnd degli stati Uniti o a Oxaca – che raramente vengono in mente quando si programma un viaggio e che difficilmente vengono proposte in documentari come questi. Ma per chi ama i viaggi e le culture sa quanto sia bello scoprire nuovi posti e ampliare il proprio bagaglio culturale imparando le usanze del luogo. Tra tutti i piatti di questa stagione, un po’ più spazio viene dato, finalmente, alle opzioni e alternative vegan, ma non vogliamo spoilerare niente, quindi lasciamo che siate voi a vedere il resto.
Phil uno di noi
Vogliamo ricordare che Phil Rosenthal è un produttore televisivo. Il fatto che egli non abbia esperienza in campo culinario – in quanto non è né un critico né un “intenditore” – è stato un elemento che ha fatto storpiare il naso a parecchie persone, che durante tutte queste stagioni del programma hanno criticato proprio la mancanza di un analisi del piatto dettagliata, come potrebbe per esempio accadere in programmi simili ma che hanno come protagonisti critichi culinari e cuochi famosi. Noi di Kaleidoverse invece vogliamo accogliere questo elemento con una nota positiva. Innanzitutto è bene sottolineare che Phil non è un critico culinario. Phil è una persona comune come noi, pronto a mangiare piatti mai provati, che si mette in gioco sporcandosi le mani se necessario. Dallo street food al cibo più lussuoso, ogni pietanza che gli viene messa davanti viene provata senza pregiudizi, timore e sopratutto critiche. Lo scopo principale del programma va ben oltre la ricerca di piatti nuovi da assaggiare in giro per il mondo: anche se il titolo sembra suggerire che il focus sia solo sui piatti, in questo programma il viaggio diventa un’esperienza.
Il sorriso con cui accoglie ogni assaggio, cercando di trovare il buono in ogni cosa per noi è proprio uno dei punti forti di questo show. Nonostante a volte i suoi commenti sui piatti possano essere un po’ ripetitivi e anche se a volte un “è delizioso” non basta per soddisfare l’opinione di un cibo, non ci si deve soffermare solo al commento in sé. Accanto a questo a compensare ci pensano le ottime inquadrature e l’espressività di Phil. Lui accoglie tutta l’esperienza di viaggio con un sorriso e un umorismo contagioso, con la gentilezza di chi riesce a trovare qualcosa di bello in ogni piccola cosa. Gustare piatti nuovi quindi diventa non solo un’esperienza sensoriale ma un’esperienza di vita che ogni volta porta a una nuova scoperta. In Date da Mangiare a Phil 5 il cibo unisce e crea comunione, diventa mezzo di socializzazione e convivialità. C’è molto di più di un semplice assaggio di pietanze dietro alla serie: ci sono risate, esperienza, emozioni e sopratutto contatto umano, una cosa che negli ultimi anni abbiamo imparato a capire quanto sia essenziale. In questa stagione tutto questo continua a esserci, senza dimenticare l’elemento informativo.
Le nostre conclusioni su Date da Mangiare a Phil 5
Tendenzialmente, Date da Mangiare a Phil è uno show per tutti, ma che consigliamo sopratutto a chi ama scoprire nuove pietanze e nuove culture o anche a chi semplicemente ama il genere; la stagione 5, seguendo lo stesso format delle precedenti, non resta indietro in termini di qualità. Perfetta da guardare sia soli ma sopratutto in compagnia, magari commentando piatti o prendendo appunti per le prossime mete di viaggio. Date da Mangiare a Phil è una docuserie che continuerà a intrattenervi e strapparvi qualche sorriso senza problemi nei suoi 45 minuti a episodio, che scorrono senza nemmeno sentirli. Per altre recensioni, news e approfondimenti sul mondo del cinema e delle serie tv, continuate a seguire Kaleidoverse e i nostri canali social: Youtube per le videorecensioni, Instagram, Facebook e Telegram per rimanere aggiornati su tutti i nostri contenuti.
Proponendo alcuni luoghi più peculiari rispetto a quelli che si vedono in altri documentari dello stesso genera, la quinta stagione di Date da Mangiare a Phil si conferma un piacevole show che raggiunge il suo scopo di intrattenimento. Phil, ancora una volta mostra come il cibo non sia solo un piacere che allieva lo stomaco, ma anche il cuore e l'anima. Il programma riesce ad aprirvi la mente a pià culture, mostrando l'importanza non della meta ma dell'esperienza stessa: la cosa certa è che vi farà venire voglia di mettere lo zaino in spalla e partire.