Leggende e fatti storici, fantasia e scienza, cattivi con il complesso di dio e buoni con i piedi per terra. Questi sono alcuni degli elementi contrastanti che fanno parte di Spriggan, e del suo nuovo adattamento anime di Netflix. La serie è ispirata al manga dell’autore Hiroshi Takashige e dell’illustratore Ryōji Minagawa del 1989. L’unico adattamento anime fatto in precedenza è stato nel 1998 con un lungometraggio. Spesso si dice che gli opposti si attraggono, ma questa attrazione funzionerà in Spriggan? Seguiteci in questa recensione per avere una risposta a questa domanda e per altri dettagli. Il tutto senza spoiler, ovviamente.
Un Indiana Jones giapponese e adolescente
La trama di Spriggan gira intorno a delle misteriose targhe indistruttibili scritte in ebraico antico, lasciate da civiltà antiche. Queste targhe fungono da monito ma anche speranza. Un’antica civiltà le ha create per avvertire che l’uso improprio della tecnologia può portare alla distruzione, ma anche con la speranza che una futura civiltà sia in grado di utilizzare le loro creazioni. Vari paramilitari, eserciti nazionali e forze armate private cominciarono a cercare segretamente questi “misteriosi artefatti” per essere usati per il loro bene e contro i loro nemici. Ed è qui che entra in gioco l‘ARCAM, una misteriosa organizzazione che si occupa di trovare, proteggere ed eventualmente distruggere questi artefatti di modo da impedire che vadano in mani sbagliate.
Ancora una volta il destino del mondo viene messo nelle mani di un adolescente. Il nostro protagonista, Yu Ominae, è il super soldato d’elite numero 1 del Giappone che è praticamente indistruttibile, come uno scarafaggio. Egli è un ragazzo di sedici anni che si ritrova a combattere contro diverse organizzazioni di tutto il mondo per proteggere gli artefatti antichi ed evitare che altre persone li usino in modo distruttivo. Quasi sempre riesce a cavarsela da solo, e sembra che riesca a fare praticamente qualsiasi cosa, ma a livello di carattere si percepisce molto poco. Nonostante ci venga presentato come un sedicenne, Yu Ominae sembra già cresciuto (non solo nell’aspetto). Allo stesso tempo la sua personalità non viene approfondita, considerando che lo vediamo in quasi tutte le scene; nonostante ciò, possiamo vedere qualche spiraglio della sua vita mondana e qualche flashback della sua infanzia. Che, per ora, è l’unico dettaglio che ci lascia curiosi di saperne di più.
Tecnologia avanzata, tema e utilizzo
Non è la prima volta che ci ritroviamo davanti alla narrazione dell’uomo che vuole giocare a fare dio. Anche in Spriggan troviamo, in diversi modi, questa caratteristica nei vari antagonisti. Il motivo principale che sembra muoverli è proprio l’impossessarsi di questi artefatti, dotati di una tecnologia a loro incomprensibile ma altrettanto potente, e di utilizzarli a proprio favore. Questo tema passa un po’ in secondo piano per far spazio ai combattimenti, per i quali la David Production ha creato delle animazioni accattivanti. Combinando l’uso della CGI per creare modelli in 3D e combinandoli con le animazioni in 2D, il risultato ottenuto in Spriggan è eccellente, tanto da far passare in secondo piano la trama. Il tema che si vuole affrontare è molto importante e attuale, ma ha margine per essere sviluppato al meglio.
Inoltre, la David Production ha disegnato i personaggi con un design il più vicino a quello degli anni ’90, il quale è molto distintivo e non viene più utilizzato per creare anime da decenni. Guardando questi disegni in stile retro realizzati con le nuove tecnologie è davvero impressionante, e aggiunge la sensazione che questa serie sia comunque fatta con impegno e cura. Se ci fosse un bilanciamento tra la cura dei dettagli di design e animazione, la trama e la caratterizzazione dei personaggi, sarebbe di certo un anime degno di nota.
Una trama senza trama
Spriggan ha un’altra grande caratteristica che potrebbe essere il suo punto di forza, ma anche il suo punto debole. Nonostante il collegamento dovuto alla storia degli artefatti e alla costante presenza del protagonista, Yu Ominae, possiamo considerare ogni episodio con una storia a sé stante con uno svolgimento ben preciso. Ogni episodio inizia con il protagonista, a cui viene affidato un incarico dalla ARCAM. Dopodiché viene aggiunto un elemento che complica la situazione, nella maggior parte dei casi una donna. Infine, dopo vari combattimenti, Yu riesce a risolvere la situazione. Questo modo di presentare gli episodi rende lo sviluppo degli episodi con numerosi alti e bassi senza grandi colpi di scena alla fine. Con una trama più dettagliata potrebbe davvero risaltare e rendere unico ogni episodio.
Questo ritmo molto veloce, che rende ogni episodio una mini storia e quindi sostanziale, rende difficile l’aggiunta di spiegazioni. Retroscena, tradizioni, tecnologie usate non hanno modo di avere il giusto spazio. Spesso troviamo le spiegazioni infilate in mezzo alle varie azioni. Questo, invece di aggiungere qualcosa alla scena, rischia di togliere l’attenzione dello spettatore da entrambe. Le spiegazioni, inserite in questo modo, rischiano di togliere fluidità al ritmo veloce che si è voluto dare a tutti gli episodi.
Le nostre conclusioni su Spriggan
Spriggan è la storia di un adolescente che cerca di preservare artefatti antichi ed evitare che cadano in mani sbagliate. I temi affrontati sono decisamente profondi e attuali e donano un enorme potenziale alla serie. La velocità dello svolgimento e le animazioni regalano un forte intrattenimento per lo spettatore. Tutto questo potrebbe essere compensato da una trama più consistente e da una maggiore caratterizzazione dei personaggi. Sia il protagonista, che gli antagonisti e gli altri personaggi sembrano costruiti su archetipi predefiniti con poche sfumature.
Se siete fan delle animazioni fatte bene, di anime con molta azione e anche un po’ di ironia questo può fare al caso vostro. Inoltre, potete prendervi il vostro tempo, senza dover fare le tre di notte perché ogni episodio finisce con un colpo di scena. Dettaglio che si ha nell’ultimo episodio e che potrebbe lasciare in attesa di una seconda stagione. Fateci sapere la vostra opinione a riguardo sui nostri social Instagram e Telegram Facebook e TikTok. Vi ricordiamo che potete vedere Spriggan su Netflix e per altre novità vi invitiamo a seguire Kaleidoverse e il nostro canale YouTube.
Spriggan è un anime dalle animazioni e disegni sicuramente curati ed eccellenti. Il ritmo veloce permette di trasformare ogni episodio in una mini storia, collegate tra loro dal protagonista e la sua missione. Purtroppo l'attenzione data ai combattimenti fa risentire la trama e le spiegazioni del background. L'anime è ispirato a un manga che è figlio del suo tempo, ma il nuovo adattamento è riuscito a risaltare le parti positive. Con una trama più consistente e dei personaggi con personalità più tridimensionali, sarebbe un anime degno di nota.