Se solo potessi, farei un patto con Dio per poter… riguardare Stranger Things 4 volume 2 tutto da capo! O in generale per poter rivedere la serie dal primo episodio senza sapere cosa succederà. Il secondo volume della quarta stagione è uscito da appena qualche ora e noi di Kaleidoverse siamo sicuri di non essere stati gli unici ad essersi fiondati a vedere cosa sarebbe successo ai nostri personaggi preferiti. Dopo aver guardato questi due episodi che somigliano più a film che ad altro, possiamo dirlo: non succede nulla di buono. In questo finale degno di tutto il lavoro già svolto dai Duffer e dal cast fino ad ora lo spettatore non può che rimanere col fiato sospeso fino all’ultimo istante.
Stranger Things 4 volume 2 è crudele, è ingiusto e per questo è anche bellissimo. Tutti i personaggi cercano disperatamente di correre su per la collina e di superare le avversità. Purtroppo, non tutti ce la faranno. Guardare questi ultimi due episodi è un’esperienza irripetibile. Per la regia, la fotografia, la storia, i personaggi e tutto ciò che rende questa serie ciò che è. Preparatevi ad avere i battiti accelerati fino all’ultimo, per chiedervi ogni due minuti se finalmente si è fuori dai guai o se succederà ancora altro. Preparatevi a cercare i fazzoletti e a piangere fiumi di lacrime, perché questo volume 2 non perdona.
I colori di Stranger Things
Per quanto riguarda i tecnicismi all’interno degli episodi, ovviamente non è cambiato molto rispetto al volume 1. Anche in questa seconda parte della stagione vi è un fortissimo uso dei colori che, in qualche modo, cerca anche di dare indizi sul destino dei personaggi. Già dalla terza alla quarta stagione, ad esempio, erano stati usati cromatismi molto diversi per il personaggio di Max. Se nella terza stagione Maxine era vestita con colori accesi e allegri, nella quarta volume 1 tutti i suoi abiti sono di colori tenui, smorzati, a segnalare il malessere del personaggio. Queste scelte sia del dipartimento dei costumi sia della fotografia, della regia e del dipartimento delle luci sono non solo interessanti ma, col senno di poi, un enorme e grande indizio per lo spettatore. I cromatismi, quindi, sono presenti anche come “filtro”, per così dire, su tutte le immagini della serie.
Il sottosopra è sempre stato sui toni del grigio, ma quando ci si avvicina a Vecna (e prima di lui al Mind Flayer) il colore cambia e diventa rosso, tipicamente il colore della passione, del sangue e del cambiamento. Basti pensare a tutte quelle fiabe con elementi rossi al loro interno, come la mela di Biancaneve o la rosa de La Bella e la Bestia. Il rosso è il cambiamento e Vecna ha portato grandi cambiamenti nel mondo di Stranger Things. Il mondo reale, durante la battaglia finale dell’ultimo episodio, invece, è contraddistinto dal blu, colore malinconico meno utilizzato cromaticamente nella letteratura ma molto tipico del mondo audiovisivo. Questo uso di cromatismi ricorda moltissimo il lavoro che, ad esempio, anche Greta Gerwig ha svolto per Piccole Donne nel 2019, la quale distinse il passato con colori caldi dal presente, dai colori più tendenti al blu.
L’unione fa la forza… anche a distanza
Che dire di più? La bellezza di Stranger Things sta proprio nei suoi personaggi che fanno gruppo, nel loro unire informazioni che hanno raccolto separati e combattere unendo le forze. In questa stagione fino ad ora era stato difficile far ritrovare i gruppi, tra la squadra Hopper in Unione Sovietica, una parte dei ragazzi a Hawkins, un’altra in California e Undici nel deserto. Tuttavia eccoci qui, al finale di Stranger Things 4 volume 2 e non poteva mancare il team work. Ovviamente non facciamo spoiler di sorta, ma anche in questo finale di stagione, anche se a modo suo, ogni personaggio aiuta la causa ed è al posto giusto al momento giusto.
Come annunciato dai fratelli Duffer, in questo finale perderemo qualcuno sulla strada, ed è così. A noi è suonato molto come un sadico Lord Farquaad che dichiara: “Alcuni dovranno morire, ma è un sacrificio che sono pronto a fare“, ma dopo aver visto gli ultimi episodi non possiamo che dire che… tutte le morti sono giustificate. Non solo, ma sono “giuste” e non sembrano fuori contesto. Per quanto ci spezzi il cuore ammetterlo, seguono il percorso di ogni personaggio. C’è chi muore da martire, c’è chi muore per riscattarsi e c’è chi muore – quasi – per dolore, in un certo senso, e per coraggio in un altro. L’unione fa la forza in questo finale, come sempre, ma la distanza che permane è anche il punto debole dei personaggi che salutiamo alla fine di questa quarta stagione.
Le nostre conclusioni su Stranger Things 4 volume 2
Alla fine della recensione di Stranger Things 4 volume 1 avevamo dichiarato di astenerci dal dare un voto troppo positivo a causa della mancanza degli ultimi episodi. In verità già allora, comunque, avevamo segnato un 9.1. Ora che abbiamo visto anche il secondo volume non possiamo che riconfermare il voto e, anzi, alzarlo anche un po’. Non è un 10 pieno solo per quella CGI su Undici che continua a disturbare l’occhio, forse fin troppo puntiglioso, di chi scrive, ma riteniamo che un 9.5 sia più che meritato per questo volume e per l’intera stagione. Anche questi ultimi due episodi tengono incollati davanti allo schermo, non è possibile metterli in pausa nemmeno un secondo. I personaggi sono vivi (nel senso che sono reali, ci risparmiamo di dirvi chi sopravviverà e chi no) e si muovono con un realismo e una veridicità inauditi.
Lo spettatore piange, ride, si dispera, si diverte, si arrabbia sia con i vecchi sia con i nuovi personaggi. Questa stagione è crudele quanto Vecna, è cruda e toccante. I fratelli Duffer avevano già dichiarato che non vi sarebbe stato il solito lieto fine sul finale del volume 2 e… diciamo che è così. La stagione lascia comunque un sottofondo di speranza, ma è decisamente quella dal finale più oscuro di tutte e che non lascia spazio a nessun dubbio: lo scontro che ci sarà, sarà quello finale. Dover aspettare altri anni per vedere la quinta stagione ci distrugge, ma se il risultato sarà una stagione bella anche solo la metà di questa, ne varrà assolutamente la pena. Intanto, se volete rimanere aggiornati sulle notizie dal mondo del cinema, degli anime, dei videogiochi e molto altro, unitevi al nostro canale Telegram e continuate a seguirci sul sito Kaleidoverse.
Ora che finalmente abbiamo tutti e nove gli episodi della quarta stagione possiamo dire con fermezza che Stranger Things 4 è una delle (se non la) migliori stagioni della serie fino ad ora. Permangono piccoli momenti di CGI non convincenti, ma esclusi quelli non c'è nulla che disturbi lo spettatore. Ogni personaggio ha un fine ed è dove dovrebbe essere. Pur rimanendo in qualche modo separati, il team work regna sovrano anche nel finale della stagione e fino all'ultimo momento si ride, si piange, ci si dispera... I Duffer dimostrano ancora una volta di essere creatori di una storia, di personaggi ottimi, che ormai sembrano avere vita propria da quanto risultano reali e convincenti. Stranger Things 4 è l'inizio della fine e non c'è che dire, la quinta stagione dovrà essere davvero spettacolare per battere la quarta appena rilasciata.