Vi hanno mai spezzato il cuore? Come l’avete superato? Lucy, la protagonista dell’opera che recensiremo oggi, ha trovato un modo alquanto originale per dimenticare le sue relazioni finite male. La galleria dei cuori infranti è una commedia romantica del 2020 diretta da Natalie Krinsky e prodotta da Selena Gomez, che è approdata su Netflix proprio questo lunedì. Nel cast figurano nomi abbastanza familiari, come Geraldine Viswanathan, Dacre Montgomery, Molly Gordon, Phillipa Soo e molti altri.
Dopo l’ennesima rottura, Lucy perde il suo lavoro come assistente di galleria e per sbaglio entra nell’auto di Nick, credendolo un Uber, al quale racconta l’accaduto. Scopriamo che Lucy ha una strana passione: adora collezionare degli oggetti appartenenti ai suoi ex fidanzati, in memoria dei suoi numerosi cuori infranti. Nei giorni che seguono, però, la nostra protagonista decide di liberarsi di questi cimeli per smettere di pensare al passato e iniziare un nuovo capitolo della sua vita. Le circostanze la riporteranno da Nick, che scopriremo essere in procinto di costruire un hotel a New York, e insieme daranno vita alla galleria dei cuori infranti, un posto dedicato ai cimeli di tutti coloro che hanno vissuto un’esperienza simile a quella di Lucy perché possano lasciarsi il passato alle spalle. La galleria diventerà un vero e proprio fenomeno social, permettendo a Nick di completare il suo hotel e a Lucy di ritrovare la sua passione. Ma resteranno colleghi per sempre?
Soffrire va bene
“Il dolore, mia cara, è inevitabile. Ma è quello che tu ne fai che ha importanza.”
Questo è il messaggio più importante che La galleria dei cuori infranti vuole trasmetterci. Avere il cuore a pezzi va bene, perché ognuno ha bisogno del proprio tempo per lenire il dolore. Tuttavia, andare avanti è altrettanto importante, non necessariamente dimenticando, ma utilizzando il passato per crescere e per creare delle opere d’arte. Lucy compie un percorso notevole, comprendendo finalmente di non essere sola in questa sofferenza, e lasciandosi alle spalle la necessità di accumulare ricordi. Perché sì, anche se ci sentiamo soli al mondo quando ci spezzano il cuore, la verità è che tutti soffriamo, ma abbiamo anche il potere di rinascere dalle nostre cicatrici.
Quindi, siamo davanti a una svolta per la commedia romantica? Non esattamente, infatti per quanto poetico possa essere il messaggio della pellicola, allo stesso tempo essa nasconde comunque tanti stereotipi e forzature che sembrano impedire alla nostra protagonista di arrivare alla conclusione che può bastarsi da sola. Questa strategia porta il film a sembrare più lungo del dovuto, rendendo anche il finale abbastanza scontato. Certo, con un finale alternativo non l’avremmo più definita una commedia romantica, ma sarebbe stata una scelta decisamente più sorprendente e apprezzata.
Un cast in cui rivedersi
Un altro punto di forza del film è decisamente la varietà dei suoi personaggi, che per quanto marginali rispetto alla narrazione centrale riescono comunque a spiccare grazie ai loro caratteri forti e alla loro simpatia, come nel caso di Amanda e Nadine, le coinquiline di Lucy. Si apre quindi un’importante parentesi sull’amicizia, ma non solo: nell’opera infatti sono presenti anche tantissimi personaggi che fanno parte della comunità LGBTQ+ e raccontano le loro relazioni con estrema naturalezza, regalando, tra una risata e l’altra, una rappresentazione assolutamente inclusiva delle varie sfaccettature dell’amore. Insomma, è proprio il tipo di rappresentazione che ci piace, e che speriamo di vedere sempre più spesso in prodotti di questo genere.
Altrettanto piacevole è la fotografia del film, curata da Alar Kivilo, che risulta estremamente particolare per un film di questo genere. Al suo interno sono infatti presenti tantissime inquadrature che tendono a lasciare i personaggi in un angolo, oppure a lato, per mostrarci un meraviglioso angolo della Grande Mela e farci sognare ad occhi aperti. Se non altro, si può dire che La galleria dei cuori infranti è un’esperienza decisamente interessante dal lato visivo, rispecchiando a pieno anche l’animo frizzante e colorato dei suoi personaggi.
Le nostre conclusioni su La galleria dei cuori infranti
La galleria dei cuori infranti non spicca particolarmente per originalità, ma risulta comunque un’opera ben realizzata, che ci ha regalato due ore di risate, panorami e romanticismo. La debolezza della sceneggiatura in alcuni punti è compensata da un cast estremamente brioso, con cui è molto semplice empatizzare, ma anche dalla giusta dose di curiosità per il passato dei personaggi (anche se questo, purtroppo, non si è sempre rivelato interessante come speravamo). Vi consigliamo la visione di questo film se siete in cerca di una storia leggera, che vi faccia ridere e allo stesso tempo scaldare il cuore: decisamente un’opera adatta a queste serate estive. Speriamo che questa recensione vi sia piaciuta e vi invitiamo a seguirci su Instagram e sui nostri canali Telegram e Youtube. Tornate a trovarci sempre qui su Kaleidoverse.it per non perdervi tantissime notizie, guide e recensioni dal mondo del cinema, degli anime e dei videogiochi!
La galleria dei cuori infranti è una commedia romantica che sa far ridere ed emozionare. Purtroppo, però, spesso la storia si perde in delle banalità, che culminano in un'occasione mancata proprio sul finale. Nonostante questo, l'ottima caratterizzazione dei personaggi, così come la bravura del cast e l'altrettanto accattivante fotografia, riescono a colmare parte di quel vuoto e rendono l'esperienza del film divertente e godibile, concedendoci comunque qualche ora di svago e dolcezza.