Cult of the Lamb sta spopolando sulle varie console per essere una sorta di The Binding of Isaac con componenti strategiche in tempo reale. Molti, dinanzi a questo connubio di meccaniche, potrebbero sentirsi un po’ spaesati, rovinandosi l’esperienza di gioco per riprovare continuamente a ripetere lo stesso cammino. In questa guida, però, vi diamo cinque spunti da tenere in considerazione e vi spieghiamo come cominciare al meglio una campagna del gioco con protagonista un agnello non del tutto gentile e caritatevole.
Ciclo giorno/notte
La prima cosa da sapere in Cult of the Lamb è che ha una meccanica di alternanza del giorno e della notte, e il tempo passerà a prescindere da cosa decidiate di fare. Ciò significa che dovrete ben organizzare il tempo e sapere cosa fare ogni giorno (sia se vorreste esplorare per nuove avventure o coltivare il vostro culto). Un esempio a riguardo è che potrete predicare per i vostri seguaci una volta al giorno, quindi vi consigliamo di pregare all’inizio della giornata, per poi avventurarvi dopo aver finito. In questo modo, non tornerete indietro e non vi ritroverete ad aver perso un’occasione quando il sole ormai è calato.
Malattie
Forse questo lo scoprirete giocando a Cult of the Lamb, ma è bene avvisarvi prima che vi troviate in situazioni spiacevoli: i vostri cultisti possono ammalarsi. Questa caratteristica si può già notare durante l’arruolamento di nuovi ammiratori (mostrato con un’icona in basso alla dicitura “tratti”), e l’effetto si mostra sin da subito. Sembrerà una piccolezza da sorvolare, inizialmente, ma dovrete risolvere questo problema subito dicendo al cultista in questione di riposarsi per “purificare” il proprio corpo, prima che sia troppo tardi.
Se non viene fatto ciò, la malattia si diffonderà a vista d’occhio e l’epidemia comincerà a devastare l’intero villaggio, decimando così il vostro culto. Se proprio non volete accollarvi la responsabilità di avere un futuro devoto alla vostra religione, potete anche “eliminarlo” e mettere fine alle sue sofferenze, proprio come una divinità magnanima sa fare.
Legname e pietra
Cult of the Lamb, oltre che alla mera devozione, vi permette di costruire risorse per il culto che state costruendo. Infatti, a proposito di costruire, è meglio produrre legname e pietre sin da subito. Certo, sono materiali di poco valore e facili da reperire, ma a lungo andare sarà sempre più una risorsa essenziale per il vostro culto.
Non solo ne avrete sempre più bisogno per costruire altri edifici più generici (tipo accampamenti, letti o luoghi di preghiera), ma vi serviranno per compiere rituali regolari che necessitano anche di quelle risorse. Quindi, ricapitolando, cominciate la partita investendo il vostro tempo nella ricerca di questi materiali, così da non ritrovarvi a partita inoltrata costantemente a corto di risorse.
Produzione delle risorse
Parlando di risorse, sempre in Cult of the Lamb bisogna razionare risorse per cibare ogni membro del culto. Proprio per questo, vi consigliamo fortemente di potenziare l’ispirazione divina Farming Bundle il prima possibile, così da consentirvi di creare il silo di semi (Seed Silo) ed il sistema di raccolto (Farmer Station). Per saperne di più, vi indirizziamo a quest’altra guida specifica, ma per farla breve questi due servono a coltivare costantemente i raccolti.
Il sistema di raccolto consente ai membri del culto di innaffiare le colture vicine, mentre il silo di semi vi permette di immagazzinare i semi che i seguaci dovranno poi seminare. Ciò vi permette sin da subito di avere una produzione di cibo abbastanza corposa e, siccome la progressione della campagna si basa sulla grandezza del culto, vi ritroverete già con le spalle coperte e quasi mai in assenza di cibo. Se tralascerete questa caratteristica, aspettatevi una ribellione da parte dei vostri seguaci.
Corona della Resurrezione
Come ultimo suggerimento in questa guida di Cult of the Lamb, vi consigliamo di potenziare la corona “Resurrezione“ come primo upgrade. Questo potenziamento vi fa ottenere una vita extra, nel caso doveste essere uccisi durante una crociata, quindi vi sarà fondamentale per le fasi di esplorazione (e per finire il gioco, di conseguenza) e, soprattutto, dinanzi a un boss. Suddetta corona vi darà così la possibilità di esplorare con più libertà e sicurezza, ma c’è un prezzo da pagare. Per ottenere vite extra, infatti, dovrete esclusivamente sacrificare uno dei vostri adepti. “Un’anima per un’anima” decantava un noto villain Marvel.
A proposito di sacrifici, come piccola chicca vi consigliamo di (appunto) sacrificare i vostri cultisti più anziani. Ovviamente continueranno a fruttarvi esperienza per via della lealtà verso di voi, ma smetteranno di lavorare e tenderanno abitualmente a mangiare. Anche per “ringiovanire” il vostro culto, potrete comunque tenerli da parte come fresche “reliquie da rituale” senza particolari conseguenze. Invece, per consultare altre guide inerenti a Cult of the Lamb ed ai vari titoli usciti recentemente, vi invitiamo a seguirci sui nostri vari canali e su Kaleidoverse.it.