Se come chi scrive conoscete il ballo della rumba solo perché avete ascoltato la canzone Taki Taki di DJ Snake, benvenuti nel club. In realtà la rumba è una danza latino-americana con origini cubane che è anche stata dichiarata patrimonio UNESCO nel 2016. Cosa ci fanno quindi un autista di scuolabus francese, un’insegnante di balli da sala e un ballo cubano nella stessa scena? Franck Dubosc è protagonista e regista del suo Rumba Therapy (in originale Rumba La Vie). Questo film del 2022, dall’ironia e dall’atmosfera tipiche del cinema francese, è impregnato di dolcezza e simpatia. La sincerità disarmante e il realismo di ogni personaggio portano gli spettatori a empatizzare con tutti i protagonisti e a tifare per un atteso lieto fine.
Rumba Therapy vede come protagonista Tony, cinquantenne single che, dopo essere stato operato alle coronarie, decide di riprendere i contatti con Carmen, vecchia fiamma con la quale aveva avuto una bambina. Dopo aver abbandonato le due quando la piccola, Maria, non aveva ancora un anno, Tony ha vissuto la sua vita da solo. Essendosi avvicinato tanto alla morte, l’uomo prova a conoscere la figlia e per farlo… si iscrive al corso nel quale la giovane insegna a ballare la rumba e altri balli latini. La situazione ilare ma nuova e coinvolgente porterà Tony a riscoprire una parte di se seppellita dopo la gioventù e a riallacciare i rapporti con la figlia ormai ventenne. Il film, entrato nella selezione ufficiale dell’Alpe d’Huez film festival 2022, sarà disponibile da giovedì 8 settembre nei cinema.
Vive la sincérité
“Balliamo perché ne abbiamo bisogno.”
Siamo esseri umani e in quanto esseri umani siamo perfettamente imperfetti. Il personaggio di Tony mostra esattamente questo. Forse è il fatto che l’attore (e regista) Franck Dubosc ha quel fascino alla Kevin Kline o alla Vincent Cassel, o semplicemente il suo personaggio è magistralmente scritto. Insomma, l’audience non può che riconoscersi nel protagonista. C’è un po’ di Tony in tutti noi. C’è quando diciamo bugie bianche per fare colpo, quando ci buttiamo a fare qualcosa totalmente all’infuori delle nostre capacità. E c’è anche quando torniamo sui nostri passi dopo tanto tempo su una questione che credevamo ormai irrilevante nella nostra vita.
Rumba Therapy è una pellicola a cuore aperto. Un inno al ritrovarsi, al capire se stessi e a comprendere gli altri. Tony si trova di fronte non solo al dover imparare a ballare una danza non nelle sue corde, ma anche a dover imparare a fare il padre a una ragazza cresciuta che non ha mai conosciuto. Queste prove, queste attività non sono però che la facciata di tutto ciò che dovrà davvero intraprendere. Quello che accade al protagonista è un viaggio nella propria introspezione. Un viaggio alla riscoperta di se stesso dopo una malattia inaspettata che gli ha fatto aprire gli occhi. Tony si trasforma e passa dall’essere un uomo dalla vita sedentaria e monotona a svolgere attività nuove e a cambiare le proprie abitudini. Questo lungometraggio è un inno alla vita, al coraggio, al buttarsi in cose nuove. Perché la vita è una sola ed è troppo corta per accontentarsi di viverla banalmente.
L’ironia tipica delle commedie francesi
I film francesi non sono per tutti. La loro ironia non è sempre comprensibile per chiunque, un po’ come quella inglese. Anche Rumba Therapy non è esente da questo tratto distintivo. La pellicola è infatti pregna di situazioni comiche e imbarazzanti che sono tipiche di queste pellicole. Opere come Quasi amici, Non sposate le mie figlie!, Tanguy o anche Il favoloso Mondo di Amélie sono tutti fondati su una comicità sottile, a volte sarcastica e non sempre all’insegna del tanto di moda politically correct. Eppure funziona. Prese in giro sulla vita sessuale e intima del protagonista, situazioni imbarazzanti e di disagio tramutate in comiche a causa di incomprensioni non sono che la superficie di tutta la storia.
Insomma, l’ironia francese è eclettica, talvolta davvero strana ma mai sgradevole. Il protagonista sembra essere vittima di terribili sventure, quasi seguito dalla nuvoletta fantozziana, ma alla fine si risolve tutto. Rumba Therapy non è un dramma che vuole dare insegnamenti profondi attraverso il trauma, ma è anzi una commedia frizzante che usa i traumi per sdrammatizzare. L’abbandono di un genitore, la crescita personale, la malattia sono tutti temi seri e importanti, ma questo lungometraggio li affronta a tempo di rumba. La sceneggiatura fa piccoli passi, prima con gli stivali, poi con le scarpe da tip tap, poi solo con i calzini e infine calza le scarpe giuste, come il protagonista, imparando ad andare a tempo in modo sicuro ed elegante.
Le nostre conclusioni su Rumba Therapy
“La rumba non si balla con la testa.”
Se siete appassionati di cinema francese, avete presente l’atmosfera che regna nei lungometraggi provenienti dalla terra della Tour Eiffel. Quel clima così ironico e realistico che si può vedere chiaramente in film già citati come Quasi amici o anche in Non sposate le mie figlie!. Il cinema francese mostra spesso sprazzi di vita, stralci di quotidianità quasi sempre con risvolti positivi, tanto che lo spettatore finisce di guardare le pellicole col sorriso sulla faccia e il cuore gonfio di serenità. Rumba Therapy è, come da titolo internazionale, esattamente questo: una terapia. Non è il film rivelazione dell’anno, così come non è sicuramente il lungometraggio più ad alto budget prodotto nel 2022. Tuttavia, è una pellicola terapeutica perché è sincera, divertente, frustrante ed terribilmente realistica.
Questo lungometraggio non finisce con i fuochi d’artificio con tutti felici e contenti per i secoli dei secoli ma cerca un lieto fine che sia giusto, che sia realistico. Non guardate Rumba Therapy se volete vedere il nuovo film d’azione pregno di combattimenti. Non guardate questo film se volete un lungometraggio pieno di significati nascosti, da scoprire dopo ogni nuova visione. Guardate Rumba Therapy se volete sorridere, divertirvi e chissà, magari se siete curiosi di vedere come funzionano i balli latino-americani. Se volete rimanere aggiornati sulle notizie dal mondo del cinema, degli anime, dei manga, dei videogiochi e molto altro, unitevi al nostro canale Telegram e continuate a seguirci sul sito Kaleidoverse.
Rumba Therapy è uno di quei film che scalda il cuore. Il cinema francese, d'altronde, spesso e volentieri fa proprio questo: trova stralci di vita originali, fuori dal comune e crea queste pellicole da guardare nelle giornate piovose che fanno sorridere e rallegrare lo spettatore. L'attore protagonista (e regista), Franck Dubosc, è perfetto nel ruolo. Risulta spaesato ma pieno di passione. Dispiaciuto per non essere mai stato un padre responsabile ma speranzoso di poter recuperare quanto perso. Sarà il suo sguardo alla Kevin Kline in French Kiss del 1995, o magari quell'ironia velata tipica della terra di Baudelaire e Manet... qualsiasi cosa sia, Rumba Therapy scorre piacevolmente e colpisce per la sua dolcezza e sincerità. Non è un film perfetto o originale fino al midollo, ma è una ventata di ilarità e simpatia di cui ogni tanto abbiamo bisogno tutti. A volte è difficile recuperare il tempo perso e non sempre le persone perdonano, ma quello che possiamo fare è comportarci al nostro meglio e migliorare ogni giorno, sia personalmente sia... ballando la rumba.