Prime Video propone per la fine di settembre e l’inizio di ottobre, decisamente in tempo per Halloween e per le sue maratone horror, un film con al suo interno gli anni ‘80 e un gruppo di quattro amiche (più o meno) affiatate. My Best Friend’s Exorcism si direbbe un mix perfetto per una commedia teen ma, si sa, il diavolo ci mette lo zampino. Ci si ritrova con un esorcista in salsa comedy-nostalgica con tanto, forse troppo, citazionismo e qualche battuta in eccesso.
1988, un gruppo di “amiche”: Abby (Elsie Fisher), Gretchen (Amiah Miller), Margaret (Rachel Ogechi Kanu) e Glee (Cathy Ang) che frequentano il secondo anno di liceo in una scuola cristiana. Anche se le altre due appariranno durante la pellicola, il vero focus della vicenda è sull’amicizia tra le due inseparabili Abby, stereotipo della “sfigatella” dal cuore d’oro in pieno stile americano e Gretchen, altro stereotipo dell’amica dolce e comprensiva.
Stranger Things dei poveri
Le vicende hanno inizio quando Margaret invita le altre tre amiche nella casa sul lago dei genitori per il weekend (perché non sarebbe un teen movie abbastanza banalotto senza!), dove quest’ultima, per non si sa quale ben specificato motivo, ha una tavola Ouija con tanto di segnalino per le lettere sotto a un tavolo. Giusto per divertirsi, il gruppo la usa per richiamare qualche demone, riuscendoci, senza che le ragazze se ne accorgano distratte dal trambusto fatto dal ragazzo di Margaret nascosto in uno stanzino.
Dopo una nuotata nel lago di tutto il gruppo, Abby e Gretchen si allontanano e chiacchierando si avvicinano a una casa spettrale che era stata teatro, qualche anno prima, di un sacrificio umano ai fini di un rito satanico (Toh! che coincidenza, la casa sul lago è proprio là davanti). Le due amiche ci entrano, una cosa tira l’altra e le due vengono separate, Gretchen in questa sede viene posseduta da un demone. Qui si entra nel vivo, la possessione vessa nel fisico Gretchen e dopo una “miracolosa” guarigione toccherà a lei vessare tutte le sue amiche compresa la sua migliore amica Abby.
Tematiche perdute…
Successivamente alla possessione di Gretchen, My Best Friend’s Exorcism cerca di introdurre allo spettatore varie tematiche e prova a intraprende una strada per trovare una sua identità che lo renda diverso dalla massa di film teen/horror/comedy… fallendo miseramente. Nella prima metà cerca attraverso le gesta di Abby di far passare dei messaggi sociali molto importanti che in un film horror possono trovare molte metafore e analogie ma, purtroppo, fallisce di nuovo.
Un primo tentativo è fatto con l’accostamento della possessione demoniaca e lo stupro. Abby, visto l’aspetto e la condizione fisica dell’amica, pensa immediatamente a una violenza carnale. Questa ipotesi trova subito un ostacolo invalicabile che sono le istituzioni stesse, soprattutto la scuola ultra-cristiana che le protagoniste frequentano e anche i genitori della stessa Gretchen che sono più preoccupati che loro figlia abbia potuto usare delle droghe piuttosto che per una, possibile, la violenza subita. Purtroppo questa tematica, che, come detto, poteva aprire molti spunti interessanti e alzare la qualità complessiva della pellicola, viene presto gettata alle ortiche e mai più ripresa.
… e dove non trovarle
Un’altra tematica su cui il film cerca di concentrarsi è il conformismo, che viene, quasi letteralmente, gettata in faccia agli spettatori. Visto che alla domanda di Abby se “ne hai viste tante così?“, uno dei fratelli Lemon (il più giovane di tre fratelli fisicati in nome di Dio che hanno un tour per portare la loro muscolosità e la parola del Signore in ogni luogo i loro bicipiti mettano piede) risponde “Sì ce n’è una così in ogni scuola”. Quasi a condannare una diversità che non è rilevante e che qui viene dipinta come un demonio, ma anche questo viene lasciato in sospeso senza avere un vero e proprio sviluppo.
In ultima istanza, le co-protagoniste Margaret e Glee non vengono sviluppate ma esistono solo in funzione di due cose: la loro, marginale, presenza obbligata dalla trama e le loro figure stereotipate, la prima con la mania dell’apparire e del peso, la seconda per la sua, nascosta a tutti, omosessualità. Tematiche importanti, ma come d’abitudine per questo film trattate in modo superficiale, sbagliato e forse la cosa peggiore messe lì solo “per dovere di cronaca”.
Le nostre conclusioni su My Best Friend’s Exorcism
Purtroppo è difficile salvare qualcosa di questo My Best Friend’s Exorcism, il quale non è aiutato nemmeno dalla vena nostalgica che hanno cercato, sbagliando di nuovo, di implementare nella pellicola; questa è infatti presente ma è forzata e posticcia rendendo tutto il lavoro per ricreare gli anni ‘80 pleonastico. La cosa peggiore, che non sfuggirà nemmeno allo spettatore più disattento, è l’accozzaglia di tante idee scialbe presenti nel film: è come se abbiano scritto su dei foglietti le idee che vanno per la maggiore di questi tempi, per poi infilarle in un cappello e pescarne 5-6, su cui hanno costruito sopra una pellicola.
Persino il momento topico del lungometraggio, per l’appunto, l’esorcismo della migliore amica di Abby, è reso in modo scialbo ed eccessivamente stupido e bambinesco; nelle intenzioni era ovviamente pianificato per essere grottescamente comico, ma risulta solo un accozzaglia di scene troppo cringe. Il tutto viene sommato da un finale che va a smorzare quel poco di pathos creato nel finale, accompagnato da una CGI pessima e una conclusione anticlimatica. E voi cosa ne pensate? Avete visto My Best Friend’s Exorcism? Per altre recensioni come questa, notizie e tanto altro ancora vi invito a seguirci anche su Instagram, TikTok e sui nostri canali Telegram e Youtube e qui su Kaleidoverse.
Non c’è nulla da salvare in My Best Friend's Exorcism, né trama, né regia, né attori. Un'accozzaglia di idee scialbe implementate male ed eseguite peggio. Un film che cerca di accontentare un pubblico più ampio possibile ma indirizzato a nessuno, sbagliando e mancando qualsiasi tipo di messaggio voglia veicolare. Una perdita di tempo che chiunque abbia un po' di amor proprio deve evitare. Pellicola ingiustificabile.