Avevamo già visto come, con i suoi tre episodi iniziali, Andor fosse riuscito a portare una ventata di aria fresca nel franchise. Un prodotto con un ritmo e uno sviluppo molto diverso rispetto a quanto visto finora nelle serie legate a Star Wars. Per alcuni c’era bisogno di avere un nuovo prodotto del genere, e il cambiamento c’è decisamente piaciuto finora. La domanda però rimaneva una, se dopo il piccolo arco iniziale sarebbero riusciti a mantenere la qualità alta, e la serie interessante. Con questi due episodi, e il secondo piccolo arco narrativo, abbiamo finalmente avuto la nostra risposta. Ne parliamo di seguito, nella nostra recensione degli episodi 5 e 6 di Andor.
Costruzione e climax
Esattamente come per i primi tre, anche queste tre puntate (qui trovate la recensione dell’episodio 4) hanno seguito una formula simile. Le prime due di costruzione, di preparazione ai momenti cruciali; poi, nella terza, la catarsi, il momento di rilascio, e la risoluzione di tutto ciò che si è costruito nelle settimane precedenti. Non siamo sempre sull’orlo del baratro, sapendo che in ogni settimana potremmo avere una puntata piena di azione e poco respiro. Il tempo che la produzione si sta prendendo per costruire Andor e i personaggi che lo accompagnano, e ciò che dovranno fare, sta ripagando pienamente.
Non ci troviamo di fronte a un gruppo di personaggi che abbiamo visto solo in una scena o poco più, sperando che lo spettatore rimanga coinvolto dalle loro vicende. La costruzione più lenta è, da un certo punto di vista, necessaria a renderli effettivamente più attraenti, o a rendere più dolorosa la loro dipartita nel caso di un fato avverso. Insomma, ciò che alcuni potrebbero considerare uno dei punti deboli della serie, con il suo ritmo decisamente più lento rispetto alle altre risulta, alla fine dei conti, uno dei suoi punti di forza maggiori. Forse quello che, effettivamente, anche altre serie di Star Wars dovrebbero prendere da esempio per il futuro.
Le nostre conclusioni sugli episodi 5 e 6 di Andor
Cassian non ha ancora trovato il suo posto all’interno della Ribellione, uno sforzo nascente contro l’Impero. Forse quello sarà riservato più per il finale della serie, o comunque per gli episodi a seguire. Al momento, il personaggio di Diego Luna mantiene ancora una certa distanza da chi lo circonda. Non completa indifferenza, ma più una diffidenza nata dalla necessità di tenersi al sicuro. Il tutto perfettamente in linea con la caratterizzazione del personaggio, il suo background, e il suo passato. Insomma, ancora una volta, nulla è lasciato al caso, e tutto ha una spiegazione logica.
Quindi, mentre la domanda per le settimane precedenti riguardava principalmente la qualità della serie, se questa avrebbe mantenuto il livello già buono degli inizi, questa settimana il dubbio cambia. Ciò che viene da chiedersi è se ci troveremo davanti a un cambio di marcia per la serie, o se manterrà la formula collaudata con i primi sei episodi. Nella situazione in cui ci ha lasciato la sesta puntata, verrebbe naturale pensare a un cambio di ritmo, anche se non radicale. Ovviamente, l’unico modo per saperlo è continuare a seguire la serie anche nelle settimane a venire. Un compito che, viste le premesse date dall’ottimo inizio, e dall’altrettanto ottima continuazione, non risulterà sicuramente difficoltoso in alcun modo. Andor va in onda ogni settimana, il mercoledì sempre su Disney+. Continuate a seguirci tramite il nostro canale Telegram per rimanere aggiornati sui nostri articoli e recensioni a riguardo. Potete anche unirvi alle nostre community online, su Facebook e Telegram, per trovare altri appassionati come noi e voi.