Gennaio 2023 si fa sempre più vicino e con esso l’uscita dell’adattamento anime di NieR:Automata, il titolo firmato Yoko Taro che da ormai cinque anni tiene ostaggio il cuore dei suoi fan. La trepidazione è incontenibile e le aspettative alle stelle (anche se è sempre buona regola tenerle basse). Nel corso degli ultimi mesi le informazioni rilasciate sono state filtrate col contagocce, ma finalmente si inizia a intravedere la luce in fondo al tunnel e possiamo provare a costruire un quadro generale dell’opera che si prospetta essere la serie, ribattezzata NieR:Automata Ver 1․1a.
Cosa sappiamo sull’anime
L’adattamento è stato annunciato a Febbraio di quest’anno, scuotendo gli animi di molti. Chi era già fan del videogioco ha una chance per rivivere la travolgente storia che aveva già divorato con ingordigia, chi non ne ha mai avuto l’occasione invece ha finalmente trovato il modo per consumare questo prodotto brillante. L’atto stesso di annunciare l’anime si può solo descrivere tessendone le lodi: NieR:Automata è così importante. A dare vita al progetto è la A1-Pictures, già artefice di titoli iconici come Shigatsu wa Kimi no Uso, Ano Hana, Shinsekai Yori, Magi, Aldnoah.Zero… Insomma, una libreria che vanta produzioni divenute pietre miliari per la sottocultura a cui afferiscono. Se non si è appassionati delle opere dello studio, non si possono in ogni caso negare le doti di animazione e tecniche.
Per quanto concerne i nomi coinvolti nella creazione della serie, troviamo Yoko Taro stesso, che si è impegnato a contribuire nella composizione dell’anime. Scelta saggia, giustificata in primo luogo dalla natura del gioco originale che si divide in varie route. Questa partecipazione ha sicuramente facilitato il lavoro, comunque delicato, del direttore Ryouji Masuyama. L’uomo non ha un curriculum troppo lungo in fatto di direzione, vengono sempre citati solo Blend S e Hello WeGo! come sue referenze, serie che non sposano l’estetica e l’atmosfera di NieR:Automata. L’esperienza di Masuyama è in realtà molto più variegata, come key animator per una lunga lista di opere e addirittura come assistente produttore di Great Pretender. MONACA ha prodotto la musica e abbiamo anche i nomi dei doppiatori principali.
La promessa di un adattamento propriamente detto
NieR:Automata Ver 1․1a attinge direttamente al videogioco del 2017 come fonte primaria, ma sappiamo già che l’anime divergerà in qualche modo: così si spiega il titolo, leggermente alterato. Alcuni utenti online esternano preoccupazione a riguardo, non sapendo se aspettarsi una sorta di spin off o una versione alternativa degli eventi. Come potranno mai le modifiche tener testa all’originale? Non possiamo prevedere come l’anime devierà nella trama, però ricordiamo che il creatore stesso della serie, Yoko Taro, ha partecipato alla scrittura di questo nuovo frammento. Per quanto piccola, dovrebbe essere una rassicurazione.
Sia Yoko Taro che Masuyama hanno commentato la decisione, proponendo una riflessione banale ma che a volte sembra secondaria: un adattamento deve, per l’appunto, adattare il materiale originale per un nuovo media. Dice, il creatore, che la storia originale funzionava nel contesto di un videogioco, ma andava rimaneggiata per essere fruibile sul piccolo schermo. Queste sono parole sacrosante, le quali tendono a far paura ai fan di vecchia data. Nulla da temere, però: è stato anche detto che si è fatto il possibile per trasporre le cut scene (definite come già complete) nella maniera più fedele possibile.
È stato anche annunciato che il mezzo dell’animazione permette maggiore cura ed enfasi nelle scene d’azione, in una maniera che la camera in un videogioco non può riprodurre. Questo ci fa pensare che difficilmente lo scopo delle modifiche sarà rivoluzionare radicalmente il prodotto, ma migliorarlo al fine di coinvolgere sia chi già ama la sua storia, sia chi bagna timidamente per la prima volta i piedi in questo mare. Non possiamo immaginare quali cambiamenti siano stati apportati, ma la dedizione nel descrivere le motivazioni dietro a queste scelte sono confortanti. Le menti che stanno operando nel retro della bottega hanno a cuore l’esperienza degli spettatori, in apparenza. Speriamo si riveli essere così.
Un’occasione per raccontare le origini
La prima reazione di Yoko Taro, indiscusso protagonista della vicenda, quando gli è stata proposta la trasposizione anime fu quella di totale sorpresa. Credeva fosse passato troppo tempo. Solitamente gli anime si producono a ridosso del videogioco per promuoverlo. Ma NieR:Automata non ha bisogno di sponsorizzazioni di sorta, è un nome che parla da solo e non necessita di supporto esterno. Una terza parte può solo beneficiare dall’essere accostato al videogioco, al punto che è difficile affermare il contrario. NieR:Automata Ver 1․1a non è un tentativo di pubblicità mal pianificato, è un tributo a un’opera gloriosa e non c’è un momento giusto o sbagliato per omaggiarla. Anzi, si potrebbe addirittura fare di più, tornare più indietro nel tempo, accendere un cero in ricordo dei padri di questo titolo.
Non c’è mai stata occasione per soffiare vita su, prima, il sacrificio di Caim (protagonista di Drakengard, 2004) e del dragone suo compagno, provenienti da un mondo parallelo, ripagato tragicamente con la morte in una Tokyo moderna; poi, la conseguente diffusione del morbo della Necrografia che affligge la figlia del titolare protagonista di Nier (2010) in un mondo infestato da violente creature chiamate Ombre. NieR:Automata non si vergognava di fare collegamenti al suo diretto predecessore, riproponendo vecchi personaggi (Devola e Popola) e dando loro addirittura un’intera route opzionale (Emil). Sarebbe bello l’anime facesse un ulteriore sforzo sotto questo punto di vista. C’è qualcosa di incredibilmente tragico nella storia che si può ricostruire seguendo il filo della maglia di questi racconti tormentati. Qualcosa che meriterebbe di essere raccontato.
I convulsi retroscena della serie potrebbero essere ripescati per accompagnare lo spettatore in un’esperienza più intensa, intima e profonda. Non ravviverebbero necessariamente l’interesse per i titoli. Creerebbero coesione ulteriore, arricchirebbero la narrativa. Va da sé, riportare in forma animata l’intera storia sarebbe sciocco e inutile, ma questi elementi sono le fondamenta stesse di NieR:Automata così come lo conosciamo. Un accenno, un omaggio, è possibile, senza disturbare il ritmo se gestito con consapevolezza. Yoko Taro prova sicuramente affetto per queste storie, sono le sue creature e gli hanno portato notorietà. Nulla fa presagire una simile direzione, ma si può sempre sognare.
In conclusione, questo è tutto quello che sappiamo sull’anime. Le premesse sono ottime, tra studio di animazione e staff. La trama, presumendo rimarrà quanto più possibile fedele e solo lo svolgimento degli eventi verrà manipolato, la conosciamo già e sappiamo quanto sia efficace e, semplicemente, bella. Le ormai note ma misteriose modifiche alla storia permettono di correre un po’ con la fantasia, concedendo terreno fertile per speculazioni e speranze. Non resta che aspettare, riporre nella produzione la nostra fiducia e guardare NieR:Automata Ver 1․1a alla sua uscita per valutare. Noi saremo ovviamente in prima linea per aggiornarvi. Seguiteci anche su Instagram, sui nostri canali Telegram e Youtube, oltre che ovviamente sul nostro sito, per non perdervi nulla.