Tra i generi più vecchi in tutto il mondo del cinema, figura sicuramente l’horror. Alcuni tra i primi film muti facevano proprio parte di tale corrente. Interpretazioni di romanzi dell’orrore dei tempi, con i limitati mezzi dell’epoca, era necessario un buon livello di creatività per andare a creare immagini che potessero incutere terrore nei primi spettatori di questo nuovo medium. Con il passare degli anni, il genere si è evoluto, seguendo diverse correnti, fino ad arrivare ai giorni nostri. Uno dei metodi migliori per poter andare a dare un’occhiata esterna e ampia al genere, è sicuramente quello dell’antologia. Scopriamo insieme Del Toro’s Cabinet of Curiosities con la nostra recensione.
Antologie dell’orrore
Con Guillermo Del Toro’s Cabinet of Curiosities, ci troviamo di fronte a un’antologia dell’orrore modernizzata. Il regista e produttore messicano, cura una raccolta di otto episodi, ognuno con un team creativo diverso e variegato, che vanno a toccare storie sempre differenti. I toni sono i più disparati, dal più serio, al più leggero, ma con sempre l’intento di incutere timore nello spettatore. La bonaria figura del regista fa da collante alle diverse storie, parlando brevemente di un elemento cardine nella trama del racconto che ci apprestiamo a vedere, una piccola introduzione prima di gettarci nella storia.
È anche qua che si nota come questa antologia sia curata da un regista, prima di tutto. Alla fine di ogni introduzione infatti, Del Toro ci annuncia il titolo del racconto che stiamo per andare a vedere, insieme al nome del regista dietro di quella storia. Una cura nel fare perché a ogni creativo venga riconosciuto il suo spazio, così da trovarsi al centro del palco ancora prima di andare a raccontare la sua storia. Ovviamente, la domanda principale è se queste storie siano valide: gli otto episodi riescono a tenere il ritmo?
Orrore cosmico
Come già detto, gli otto episodi che compongono la serie vanno a toccare ognuno un racconto diverso. Tutte storie che, esclusa una vaga tematica di fondo, risultano molto diverse, sia per il cast che li va a comporre, sia per il team creativo, sia per il modo di raccontare la propria storia. L’ispirazione principale per quasi tutta l’antologia è ovvia. Il peso che l’autore americano Lovecraft ha in tutta la produzione di questa serie è chiaro, ma mai troppo ingombrante. Praticamente ogni episodio deve qualcosa all’autore di horror, e alla sua fascinazione per un tipo particolare di racconto dell’orrore.
Alcuni episodi sono chiaramente più direttamente ispirati ai suoi lavori. “Il modello di Pickman” e “I Sogni nella Casa Stregata” sono adattamenti diretti di racconti dell’autore. Altri episodi, invece vanno a riprendere elementi vicini alla produzione dello scrittore. L’orrore che viene da fuori, così misterioso e quasi senza forma. O mostri con tentacoli, di cui è difficile riuscire a definire una forma, e di cui non sappiamo quali siano le proprietà. Non abbiamo a che fare con creature diventate popolari negli ultimi anni, come zombie o vampiri. Non si scade mai nel troppo scontato, e di questo non possiamo che esserne felici.
Produzioni coi fiocchi
Una delle cose che saltano subito all’occhio in questa antologia di episodi horror, è la qualità di produzione. Ovviamente, ogni puntata è composta con un’estetica e un team creativo diverso, ma la costante durante tutta la serie, è la qualità della produzione. Non si scade mai nel dozzinale. Gli effetti, per quanto non siano perfetti, non risultano quasi mai troppo datati o di qualità scadente. L’immersione non viene mai distrutta da una produzione scadente, e forse è proprio questo il fattore che va a definire un’antologia di successo.
La qualità ovviamente varia da episodio a episodio. Alcuni sono sicuramente meglio realizzati di altri. La differenza però non è mai tale da rendere impossibile godersi il lavoro, o venire strappati all’immersione improvvisamente. Dall’inizio alla fine, ci troviamo di fronte a storie raccontate in maniera eccellente, che promettono di donare agli spettatori diverse serate di intrattenimento, dovessero seguire la serie nella sua regolare pubblicazione. Va anche spezzata una lancia a favore di Netflix. Il servizio di streaming, nonostante sia sempre più propenso a pubblicare le sue serie tutte in una sola volta, con Del Toro’s Cabinet of Curiosities ha optato per una pubblicazione diluita. Episodi che verranno resi disponibili in diversi giorni, per fare in modo che tutti gli spettatori possano godersi la visione in maniera più controllata, e forse apprezzare meglio anche ogni lavoro.
Le nostre conclusioni su Del Toro’s Cabinet of Curiosities
Alla fine dei conti, il lavoro da produttore di Del Toro è sicuramente impeccabile. Ci troviamo di fronte a una delle antologie horror meglio curate degli ultimi anni. Certo, il genere dell’antologia non è mai morto del tutto, ma ha perso di visibilità negli ultimi tempi, venendo spesso relegato a lavori che vengono pubblicati direttamente nell’home video, senza passare in sala, e senza avere il giusto risalto. Del Toro’s Cabinet of Curiosities invece ha il giusto risalto che forse era necessario per una produzione del genere. L’attenzione data a ogni autore è sicuramente encomiabile e spesso difficile da trovare da altre parti. Oltre alla giusta attenzione data a ogni autore, l’attenzione riservata allo spettatore è comunque ottima.
Ogni puntata risulta ben fatta, a modo suo. Certo, c’è chi apprezzerà più alcuni episodi rispetto ad altri, o chi potrebbe non apprezzare alcune delle storie. Comunque, in linea generale, tutta la produzione risulta ottima. Un’altalena che non va mai a spingersi tropo da un lato o dall’altro. Ci troviamo di fronte al giusto livello di differenza tra ogni storia, mai troppo dozzinali o troppo brutte. Insomma, sicuramente ce n’è per tutti. Non possiamo fare altro se non sperare che Del Toro vada a produrre altre stagioni, portando un appuntamento ricorrente per la stagione di halloween. Sicuramente non ci lamenteremo di avere delle raccolte di questa qualità ogni anno e, il fatto di non voler affidare tutto a un solo autore, aiuta molto nella produzione.
Guillermo Del Toro’s Cabinet of Curiosities sarà disponibile per la visione su Netflix. Gli episodi andranno online in diversi giorni, a partire dal 25 ottobre 2022. Potete commentare gli episodi o dirci cosa ne penate andando sui nostri social, o unendovi alla nostra community. Oppure, unitevi al nostro canale Telegram, sempre aggiornato con tutti gli articoli pubblicati su Kaleidoverse.
Con Guillermo Del Toro's Cabinet of Curiosities, ci troviamo di fronte a un'ottima antologia dell'orrore. Ogni episodio è curato da un regista e team differente, con temi di sottofondo che si richiamano a vicenda. La produzione ha una qualità sempre ottima, la quale ci accompagna nella visione di ogni episodio senza mai tirarci troppo fuori dall'immersione. Insomma, uno dei migliori prodotti di Netflix e in generale, perlomeno per quanto riguarda le antologie dell'orrore, e il genere antologico in generale. Consigliatissimo per chi è amante del genere, e vuole trovare delle ottime storie, raccontate da team diversi, con toni sempre diversi tra di loro, ma senza mai risultare troppo disparati.