Finalmente il 23 novembre su Netflix cadrà il drappo di velluto che copre Mercoledì. La nuova e attesissima serie TV diretta da Tim Burton che si focalizzerà su Mercoledì Addams. Sarà proprio la primogenita Addams il punto focale di questa nuova produzione seriale. In occasione del macabro e magnetico ritorno della geniale e glaciale ragazzina abbiamo pensato di ripercorrere sia le opere di Tim Burton che le rappresentazioni – approdate anche in Italia – riguardanti la Famiglia Addams.
La maggior parte delle persone è entrata in contatto con la Famiglia Addams grazie ai film degli anni ’90 che vedono Anjelica Houston e Raúl Juliá vestire i panni di Morticia e Gomez Addams. I più appassionati saranno invece risaliti alla serie TV degli anni ’60 che vedono nei ruoli dei protagonisti, rispettivamente Carolyn Jones e John Astin. Il punto d’origine della Famiglia Addams però va ricercato ancora più indietro nel tempo. È così che arriviamo alle vignette umoristiche create da Charles Addams, in cui prendono finalmente vita e personalità i personaggi che con poche battute e poco spazio diventano un appuntamento settimanale.
A caccia di momenti
Se dovessimo passare in rassegna tutto quello che è derivato dalla comicità di Charles Addams, potremmo ricavarne un bell’elenco. Gli Addams, infatti, hanno compiuto un percorso caratterizzato soprattutto dalla tenacia. Non si sono mai arresi al passare del tempo. Si sono infilati nei nuovi (e attraenti) prodotti del momento, quasi a sottolineare il loro motto di famiglia (“Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci“). Come in tutte le storie di lungo corso, però, ci sono sia momenti straordinari che da dimenticare.
Noi ne abbiamo trovati sette, alcuni bellissimi e altri molto meno. Queste storie evidenziano alcuni aspetti della Famiglia Addams che non solo si ripetono, ma che contribuiscono a renderla così iconica e duratura. Una particolare valenza occupa infatti proprio il loro essere una famiglia. E, in quanto tale, il potersi fare portavoce e rappresentanti della fusione tra valori e cambiamenti sociali, dimostrando che è possibile vivere tranquillamente accogliendo entrambi. L’accoglienza è uno dei loro elementi più evidenti, che accentua notevolmente la loro già tanto evidenziata stranezza agli occhi del mondo.
Scooby-Doo incontra la Famiglia Addams (1973)
È proprio con l’accoglienza che inizia Scooby-Doo incontra la Famiglia Addams. Il film animato del 1973 è un episodio di Speciale Scooby, una serie di incontri inusuali che la Mystery Inc. fa con personaggi di varia levatura come Batman e Robin, Stanlio e Ollio e altri. Cosa accade quando i nostri ragazzi fanno la conoscenza della Famiglia Addams? Decidono di restare e di occuparsi della sinistra magione al posto dei coniugi Addams, che approfittano dell’occasione per una vacanza romantica. Durante la loro assenza, i nostri dovranno vedersela con una serie di misteriose minacce operate dall’Avvoltoio, che colpiranno anche la piccola Mercoledì.
Questo film, insieme a quello di cui parleremo tra poco, non è una delle rappresentazioni migliori della Famiglia Addams. Duole ammetterlo, anche con un filo di rammarico, ma la commistione dei due mondi – quello di Scooby-Doo e quello degli Addams – non fa il botto (a differenza della stanza dello zio Fester, ma questa è un’altra storia). La trama è molto noiosa, anche per un bambino, che probabilmente farà un po’ di fatica a riconoscere i personaggi, dal momento che il doppiaggio italiano degli anni ’70 storpia i nomi (un esempio su tutti è il povero Pugsley che diventa Carlino). Terribile, ma non alla maniera degli Addams.
La Famiglia Addams si riunisce (1998)
Diverso ma non troppo è La Famiglia Addams si riunisce, del 1998 che vede nel cast Tim Curry (il nostro caro Pennywise) vestire i panni di Gomez. Questo film cronologicamente arriva dopo i due importanti successi famosi in tutto il mondo (La Famiglia Addams e La Famiglia Addams 2), e non arriva nemmeno a poter fare un confronto leale. Non solo perché gli attori sembrano mettere in scena dei cosplay fuori luogo, ma anche perché la trama in sé è incoerente e scialba. I personaggi non sono portati sullo schermo al meglio, il che risulta in approssimate caricature che, però, non dovrebbero esserlo.
La trama ruota intorno al concetto di famiglia e, ancora una volta, di accoglienza delle novità (in questo caso, di una nuova fetta di famiglia). Il messaggio quindi in sé non è negativo ed emerge in maniera molto evidente, ma si rovina se accostato a retoriche e a dialoghi che non annoiano soltanto i più piccoli (che vanno considerati, essendo la Famiglia Addams un prodotto per tutti) ma anche gli adulti. Osservare gli attori scimmiottare performance molto migliori mentre un’altra fetta di cast impersona la versione peggiore di una persona media è uno spettacolo dal quale si preferisce fuggire, e in una simile atmosfera il finale del film viene accolto con un applauso (uno di quelli liberatori da atterraggio in aeroporto).
Il revival animato degli ultimi anni
Prendiamo adesso un bel respiro e scrolliamoci di dosso i due film che abbiamo appena passato in rassegna: da qui in avanti, infatti, ci inoltriamo in un campo molto più fiorito (infatti, se ci fate caso, in fondo potete vedere Morticia che taglia le rose). La Famiglia Addams è stata sfortunata con questo film e con il suo sequel: uscito nel 2019 il primo e nel 2021 il secondo, non hanno brillato come avrebbero meritato, forse a causa dello scoppio della pandemia. Questi film animati vogliono essere una sorta di nuovo punto di partenza per la famiglia, che si affaccia al XXI secolo senza abbandonare la sua verve gotica.
In particolare, il primo film funge da vera e propria introduzione, non solo collocando l’allegra famigliola in un luogo realmente esistente, ma mostrando agli spettatori lati inediti della loro storia, come per esempio il matrimonio di Morticia e Gomez. Forse per certi versi ricorda un po’ Hotel Transylvania, maggiormente quando viene visto il comportamento delle persone “normali” nei loro confronti. Tutto il resto, tuttavia, è originale. I nostri tenebrosi amici riescono infatti a bucare lo schermo ritornando a essere sé stessi e giocando con citazioni famosissime e con l’ambiente circostante, che può permettersi di essere più esoterica e magica visto il format.
Tutte le famiglie sono uguali a modo loro
La freschezza emanata da questi due nuovi film rende al massimo da tutti i punti di vista, tornando a insegnare ai bambini lezioni importanti come i predecessori più belli. Come abbiamo già detto prima, infatti, il fatto stesso che sia una famiglia a muoversi sullo schermo trasmette familiarità, che si declina contemporaneamente in due chiavi di lettura (una per i bambini e una per gli adulti) che attraversano le peripezie della trama, con uno spirito nuovo e tipicamente anticonvenzionale. L’approccio degli Addams a un mondo che per loro è nuovo dà una lezione importantissima: le cose cambiano e vanno accolte di conseguenza ma la famiglia è per sempre.
A rinforzare questo concetto contribuisce il secondo film, incentrato proprio su Mercoledì e sul suo singolare rapporto con la propria famiglia, che viene messo in questione e deformato fin quasi al punto di non ritorno. Tranquilli, però: gli Addams escono indenni anche da questa brusca deviazione, grazie alla genialità della piccola Mercoledì e all’imprevedibilità di zio Fester. Un lavoro di squadra che raggiunge il climax durante il combattimento finale. Insomma, questi due film racchiudono moltissime sfumature di significato, e siamo sicuri che, stando al trailer di Mercoledì, alcune di queste sfumature ritorneranno e tingeranno i nostri schermi di novità.
La serie TV degli anni ’60
Dopo aver intravisto la bellezza delle nuove produzioni inerenti la Famiglia Addams, facciamo un bel salto all’indietro e andiamo a spolverare gli episodi che compongono La Famiglia Addams, prima serie TV e primo derivato dei disegni di Charles Addams. È la prima rappresentazione visiva e animata che abbiamo, rigorosamente in bianco e nero, rigorosamente graffiante, seppure dai toni più pacati. Ciò deriva probabilmente dagli anni in cui la serie è andata in onda, in cui vigeva come silenzioso giudice il Codice Hays, che diede non pochi problemi a cineasti e affini. Alla luce di questo, la serie compie una piccola rivoluzione.
Non capitava infatti molto spesso sugli schermi una tale libertà espressiva. Banalmente, Morticia e Gomez hanno modo di esprimere molto liberamente – per quegli anni – i loro desideri e la passione che caratterizza il loro rapporto. Un fatto che oggi potremmo dare per scontato, ma che non lo era affatto allora. Inoltre, piccole chicche come il leone nella casa, i vari riferimenti a veleni, pozioni, violenza insegnata e incoraggiata ai pargoli, creano un importante precedente e l’inizio della normalizzazione sia del macabro che di questo genere applicato alla commedia.
Infine, i più famosi
Abbiamo deciso di lasciare per ultimi i due film più conosciuti del franchise perché meritano il posto d’onore, quello prima dei saluti. La Famiglia Addams e La Famiglia Addams 2 non si sono limitati a segnare gli anni ’90: hanno fatto di più. Senza sforzo alcuno, infatti, si sono affermati come punta di diamante della MGM, perché hanno condensato e reso al meglio il lugubre mondo degli Addams. E, se prima il sarcasmo e il senso dell’umorismo erano avvolti da caricata eleganza, che rendevano la follia di alcuni personaggio piuttosto inquietante, con questi due film scopriamo il lato più brioso e nevrotico della famiglia.
Inoltre, è forse la prima vera volta in cui vengono esposte le debolezze della casa e della famiglia. La storia di Fester, i dubbi di Gomez, il piccolo Addams, le varie rivendicazioni di Mercoledì. E al centro Morticia, matrona della casata e pacificatrice, charmante e lapidaria con i suoi nemici. Fin dalla serie TV abbiamo potuto vedere questi elementi, ma è a questo punto che essi raggiungono il loro pieno potenziale, dandoci modo di ricordare, anche a distanza di anni, momenti, frasi e sguardi che fanno ormai parte del bagaglio culturale della società (anche per quella fetta che non si rivede nella cultura goth).
Uno “sgradevole” grazie
Dovremo sempre ringraziare La Famiglia Addams per aver fatto rivalutare le passeggiate al chiaro di luna (magari migliori se lungo un sentiero costeggiato da lapidi), ma soprattutto per aver insegnato a generazioni di persone ad amare i propri cari e, soprattutto, a coltivare le proprie stranezze a discapito del giudizio degli altri. Ci auguriamo che Mercoledì saprà raccogliere il testimone ed eguagliare ciò che già è stato fatto per poterlo superare. Più volte l’intelligenza e la genialità di Mercoledì – unita alla sua tagliente perspicacia – ci hanno regalato vere e proprie perle. Chissà che da questa serie non ne scaturisca una bella collana.
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