Giampaolo Morelli torna dietro e davanti la macchina da presa dopo due anni da 7 ore per farti innamorare. Falla girare è arrivato su Amazon Prime il 25 novembre 2022 con l’avvicinarsi del Natale, portando qualche consiglio in leggerezza in questa commedia. Il film vanta un cast favoloso, volti noti già a tutti noi, pronti per farci ridere e a strapparci qualche sorriso e riflessioni su questa vita. Il film è diretto da Giampaolo Morelli, che lo ritroviamo anche nel film insieme a: da Fabio Balsamo e Ciro Priello (The Jackal), a Giovanni Esposito e Michele Placido e Leopoldo Mastelloni. In un mondo dove la marijuana non è più in circolazione dopo essere stata distrutta da un virus letale dalla Cina, questa banda un po’ arrangiata cercherà di riportare un pizzico di felicità nel mondo. Compito non facile, ostacolato dalla Mafia Cinese che vuole la piantina. Scopriamo insieme Falle girare in questa recensione.
Alla ricerca dell’ultima piantina di marijuana
Come abbiamo già accennato prima, il regista Morelli è anche uno dei protagonisti all’interno del film, impersona Natan, un ifluencer tamarro, che diviene famoso quando per sbaglio incendia i capelli della fidanzata durante il suo compleanno in diretta su Instagram, evento che gli ha regalato il nome di Natan o’ piromane. Si prende cura del fratello ritardato Arturo (Giovanni Esposito), il quale ci regala una fantastica interpretazione. Il giornalista Guglielmo Bonetti (Ciro Priello) avrà il compito, con sua somma gioia, di intervistarlo. I suoi articoli sono tutti incentrati sul mondo post-marijuana, andata distrutta da un virus, dove i casi di suicidi sono nettamente aumentati.
Per caso, dopo una scena esilarante, nella casa di Natan, all’interno di una statua (una finta copia del David di Michelangelo) viene trovato un esemplare della pianta ormai scomparsa dal mondo. I tre si recano quindi da Oreste, uno spacciatore (Fabio Balsamo), con il quale decidono di partire da Napoli per recarsi a Roma, direttamente a San Pietro, per recuperare un altro esemplare di marijuana (femmina) con il quale poter produrre i semi da vendere a 100 Watt, un boss della camorra (Leopoldo Mastelloni). Da qui nella loro scarsa squadra ci aggiungeranno anche una poliziotta che si fingerà loro amica solo per riuscire a incastrarli e farsi di nuovo riammettere nel corpo di polizia, dal quale era stata sospesa.
Momenti di leggerezza accompagnati da una sottile satira
Nella prima parte di Falla Girare si ride e anche tanto. Il viaggio che intraprendono è molto divertente, tra posti di blocco, incontri fatali e con l’aiuto di un saggio maestro del crimine. Tutto orchestrato con un rocambolesco piano di furto molto ridicolo, il quale ricorda in molti casi quelli de I soliti ignoti e Ocean’s Eleven, tutto reso molto epico in quanto questo gruppo molto vario cerca di riportare la felicità nel mondo facendo così scendere i casi di suicidi, aumentati in tutto il mondo da quando l’ultima piantina è scomparsa dalla terra. In mezzo a tutto questo ridere c’è anche lo spazio per un grido di protesta verso un mondo che ormai non ci riconosce più. Lo stesso Natan ammette che viviamo dietro a dei filtri perché se ci mostrassimo al naturale saremmo tutti molto deludenti. Che ci piaccia o no, è una verità che molto spesso tutti noi facciamo finta di non vedere.
Morelli riesce comunque a mixare alla perfezione tutto questo con una storia non troppo pesante, ma leggera e scorrevole, dove non mancano momenti di riflessione su temi importanti. È bello vedere come Natan si prenda cura del fratellastro e lo rincuori, anche tutte le altre interpretazioni sono impeccabili, tant’è che nelle loro performance ci regalano momenti davvero divertenti con situazioni ridicole e fuori di testa. Memorabile l’intera scena girata a San Pietro, così come anche la love story che sembra nascere con la poliziotta (Laura Adriani). L’unica nota dolente risiede proprio in questa storia d’amore per nulla approfondita e che ha reso la fine del film un po’ frettolosa. Spassoso anche l’incontro con la Mafia Cinese (Jun Ichikawa) che cerca di riprendere l’ultimo esemplare di marijuana (cosa non si farebbe per una piantina!!!)
Le nostre conclusioni su Falla Girare
Falla Girare è una commedia che si ispira anche a fatti recenti, come la cospirazione nata in epoca COVID. Il film è incentrato sulla libertà e non sulla droga, nonostante la storia giri intorno a essa. Ma il regista fa una critica al mondo intero, dove oramai gli influencer senza talento si arricchiscono ogni giorno con tantissimi follower, come anche gli hater che ormai hanno piede libero sul web, pronti a smentire qualsiasi notizia senza nessuna cognizione di causa. Si parla di libertà, ma anche di felicità negata: quando quest’ultima viene attentata, nel mondo c’è meno serenità. Falla girare è un chiaro esempio di tutto questo.
Noi di Kaleidoverse ne consigliamo la visione: è tutto davvero orchestrato nei minimi dettagli, non ci sono tempi morti, la storia non annoia anzi diventa incalzante mano mano che va avanti. Morelli anche una volta riesce a regalarci un bel film pieno di significato che non mancherà di farci riflettere. Film così mancavano un po’, quindi speriamo che ne vengano fatti di più. Ne abbiamo bisogno, soprattutto di leggerezza in questo mondo che sta diventando sempre più pesante. Noi come sempre vi invitiamo a continuare a seguirci tramite il nostro sito Kaleidoverse e i nostri canali social Telegram, Instagram e YouTube, per non perdervi nessuna novità sul mondo di Anime&Manga, serie TV, cinema, games e molto altro.
Falla Girare è un action-comedy con situazioni divertenti e fuori dal comune. Lo sgangherato gruppo è composto da personaggi che tra di loro sono agli antipodi, ma sapranno far divertire con il loro piano per riportare la felicità nel mondo, compito non facile, che li porterà a scontrarsi con la Mafia Cinese. Il tutto condito con una satira sottile che vi porterà a riflettere su quanto sia importante la libertà, ma soprattutto la felicità. Il film cerca di mettere a nudo una verità scomoda di tutti quanti: viviamo sotto tantissimi filtri che ci fanno creare una realtà distorta e finta, portandoci a chiederci quanto veri siamo in una società, dove ormai i social sono all'ordine del giorno; viviamo soltanto dietro a un cellulare che ci rende schiavi di una realtà finta.