Credereste mai che MMA (Mixed Martial Arts – Arti Marziali Miste) e romanticismo (ma non solo) possano andare a braccetto? No? Eppure Claudia Tan ci ha creduto così tanto da scriverci un romanzo (il primo di una trilogia “perfetta”), diventato anche un film: Perfect Addiction, disponibile dal 24 marzo su Prime Video. Il film mette insieme due mondi che di norma stanno sempre ben separati, probabilmente perché agli occhi dei più la violenza di questo sport e il romanticismo potrebbero non andare troppo d’accordo. Eppure Claudia Tan ci ha dimostrato che su un ring può nascere anche l’amore… e non solo.
Effettivamente siamo abituati a vedere il romanticismo e l’erotismo di questo tipo legati a storie basate su quelle che potrebbero essere le classiche fantasie di una donna (mi viene in mente la saga di 50 Sfumature), ma vedere un simile sport, così duro e violento, mischiato a sentimenti romantici, lascia piacevolmente sorpresi, almeno ad un primo impatto; questo finché la storia non si sviluppa meglio e si rivela essere il classico lavoro del genere, senza lode e senza infamia, che mette insieme cose considerate lontane e che prova a raccontare e spiegare una qualche morale nascosta, ma che fallisce perché non ci prova davvero fino in fondo.
Perfect Addiction in breve
Il film, diretto da Castille Landon (After 3 e 4), segue la storia di Sienna (Kiana Madeira – Fear Street), un’allenatrice di MMA che fa coppia con Jax (Matthew Noszka) il lottatore allenato da lei stessa del quale lentamente si innamora. Inizialmente Sienna ci racconta la sue vicissitudini, di come ha conosciuto Jax e di come va la sua vita, fino ad arrivare al vero inizio del film: la ragazza scopre che il compagno che tanto ama e del quale si era presa cura per l’allenamento e non solo, la tradisce con sua sorella minore, Beth. Da quel momento in poi, l’unica cosa che Sienna ha in mente è la vendetta. Dopo aver conosciuto Kayden (Ross Butler – Tredici), un altro lottatore, decide che il modo giusto per prendersi la sua rivincita è allenare lui e farlo diventare l’avversario più temibile per Jax.
La storia si sviluppa in un intreccio non troppo complesso di passione, tradimento e amore, elementi tipici che non aggiungono né tolgono niente al genere. Tecnicamente parlando, è un film abbastanza gradevole agli occhi, con la giusta fotografia e le giuste luci, che ben si legano al genere sia sportivo che romantico/erotico, così come la colonna sonora. Un po’ meno pregevole è la regia, che non presenta guizzi artistici particolari e non si affida a una tecnica chissà quanto rilevante. Tuttavia la visione risulta abbastanza scorrevole e leggera, forse anche per via della durata.
Dipendenza Affettiva
Il titolo del film ci lascia presagire qualcosa di quello che potrebbe essere il messaggio che si nasconde dietro la storia di Sienna: Perfect Addiction (Dipendenza Perfetta), infatti, prova un po’ a parlarci del problema della dipendenza affettiva, quel morboso sentimento che ti fa costantemente provare la voglia di tornare da quella persona; non importa quanto questa faccia schifo, sai solo che stare con lui/lei ti fa sentire bene e tu vuoi stare bene. Ecco, se ho detto che ci prova, è perché il messaggio fa capolino, ma non va mai troppo oltre. Inizialmente Sienna effettivamente non riesce a smettere di pensare a Jax, nonostante lui sia una persona tossica; ma questo problema non viene affrontato efficacemente, perché il film preferisce dividersi tra gli allenamenti e l’eros.
Sì, è giusto raccontare di Sienna, di come riesca a riprendere in mano la sua vita anche grazie a Kayden; ma dal momento che Beth (la sorella minore) mostra gli stessi segni di manipolazione, sarebbe stato un bel “di più” vedere affrontata la dipendenza affettiva. Certe persone riescono a toccare i tasti giusti del nostro essere, sono capaci di manipolarci al punto da farci sentire insulsi se siamo lontani di questa. Tuttavia, capisco che il film voglia parlare d’altro e ci riesce anche discretamente, grazie alle interpretazioni molto buone degli attori. Tra tutti, Matthew Noszka (Jax) merita un plauso per l’ottima interpretazione del cattivo manipolatore.
Pregi e difetti di Perfect Addiction
Al di là della dipendenza accennata e risolta in maniera poco soddisfacente, il difetto peggiore sta indubbiamente nella costruzione dei dialoghi. Il più delle volte gli attori parlano per frasi fatte (“io e te contro il mondo”), risultando banali e piatti. Se non fosse stato per la loro interpretazione, il film sarebbe certamente molto più scadente. Certo, non si inizia a guardare un film del genere per i dialoghi, ma costruire dei discorsi più profondi e corposi non guasterebbe alla visione. Altro elemento debole, poi, sono i legami e i pretesti. Questi due elementi, infatti, risultano essere anch’essi estremamente banali e prevedibili: insomma, il migliore amico di Sienna, guarda caso, ha un fratello adottivo esperto di MMA. Si poteva ricercare qualcosa di più significativo ed elaborato, ecco.
Come detto, tra i pregi del film, tuttavia, troviamo la recitazione dei soggetti principali. Questi riescono a darci delle interpretazioni apprezzabili e anche abbastanza intense. Sia Ross Butler che Kiana Madeira ci hanno già dato prova delle loro abilità in precedenti lavori, sapevamo più o meno cosa aspettarci; ma la sorpresa è stato Matthew Noszka. L’attore non ha semplicemente interpretato una persona rabbiosa e cattiva: lui è riuscito a dare vita a un vero manipolatore, qualcuno che vorresti non rivedere più, tanto è sgradevole e spregevole con le sue vittime. E poi, bisogna anche apprezzare il lavoro tecnico dietro la realizzazione dei combattimenti e degli allenamenti, che devono aver richiesto un grande sforzo.
Le nostre conclusioni su Perfect Addiction
Perfect Addiction è il classico film romantico/erotico che punta al pubblico del genere, ma che parla anche a qualcuno che solitamente non guarderebbe un lavoro simile. L’MMA è sicuramente qualcosa che potrebbe estendere il numero degli spettatori, sia perché raramente si vedono mischiati ring e romanticismo, sia perché le arti marziali danno quel pizzico di suspense che ci vuole. Nonostante le performance attoriali siano molto buone, resta comunque un film dai risvolti abbastanza prevedibili e dallo sviluppo dei legami abbastanza banale.
Al netto di pregi e difetti, comunque è un film che si può guardare senza impegno: sì, prova a raccontarci qualcosa di serio come può essere la dipendenza affettiva, ma non andando mai troppo in fondo, resta un film senza troppe pretese. Insomma, prendete la copertina, sedetevi sul divano con la vostra dolce metà e godetevi l’MMA o il romanticismo (oppure entrambe le cose) Se la pensate come noi (oppure no), unitevi ai nostri gruppi Telegram e Facebook per discuterne; se poi volete leggere altre recensioni scritte da noi, non dovete fare altro che seguirci qui, su Kaleidoverse.it e sui nostri social.
Perfect Addiction non è il solito film romantico pieno di amore ed eros. O meglio lo è, ma tratta questi temi con l'aggiunta delle Arti Marziali Miste. Una combo ben equilibrata che unisce due mondi solitamente lontani per raccontarci la storia di Sienna, un'allenatrice di MMA. Sebbene sia un film senza lode e senza infamia, prova a raccontarci qualcosa di serio come la dipendenza affettiva, ma senza riuscirci fino in fondo. Recitazione e poco altro aiutano la pellicola, rendendola abbastanza godibile, ma senza troppe pretese. È certamente un film adatto a un pubblico più vasto di quello a cui si rivolgono solitamente i film romantici, perciò armatevi di copertina e di dolce metà e godetevi il romanticismo e l'eros o l'MMA (oppure entrambi).