La pandemia – che sembra ormai un lontano ricordo – ha rallentato, fin quasi a fermarlo, il mondo intero. Dopo più di due anni da quei lunghi mesi in cui tutto sembrava essersi ridotto alle mura domestiche, la primavera in corso è il vero e proprio punto di rinascita delle nostre vite (allergie permettendo). Rispolverando allora tutti i progetti lasciati in sospeso o quelli terminati quando tutto era immobile, Netflix ha deciso di dare una seconda possibilità a un film del 2021 passato un po’ in sordina: Il Sacro Male (questa la sua recensione), disponibile nel catalogo telematico dal 3 aprile.
Nel cast spiccano alcuni nomi famosi (come quello di Jeffrey Dean Morgan, che è stato consacrato al grande pubblico con il suo ruolo in The Walking Dead), mentre alla regia troviamo un esordiente che però nel corso degli anni si è affermato soprattutto come sceneggiatore: Evan Spiliotopoulos. Il film è un horror che usa come espediente la religione, trasportandoci nella provincia statunitense e mettendoci in contatto con la spiritualità tipica degli ambienti bucolici, come vedrete tra poco leggendo questa recensione. Attenzione: potrebbero essere presenti degli spoiler.
Il Sacro Male: la trama
Gerry (Jeffrey Dean Morgan) è un giornalista la cui reputazione è ormai rovinata. Sempre a caccia di una storia che possa fargli guadagnare qualcosa, l’uomo si dirige a Banfield, un paesino della provincia americana, per seguire una pista che si rivela un buco nell’acqua. Non tutto è perduto, però: durante la sua permanenza lì dà il via a una sequela di fatti bizzarri e inspiegabili che sembrano essere collegati alla Madonna. Alice (Cricket Brown), la nipote del sacerdote del posto, inizia infatti a vedere la Beata Vergine.
Come se non bastasse la ragazza – che è sorda dalla nascita – acquista udito e parola, così la piccola comunità si scatena, urlando al miracolo. Il Vescovo Gyles (Cary Elwes) non ne è però convinto, così insieme al Monsignor Delgarde (Diogo Morgado) chiede a Gerry di capire quale sia la verità effettiva dietro agli straordinari cambiamenti subiti da Alice. Durante la sua indagine, il giornalista stringe una profonda amicizia con la ragazza e scopre cosa si cela dietro gli eventi inspiegabili, scoperchiando una storia oscura e sporca di sangue.
Un horror che spaventa poco
Dal punto di vista più tecnico, Il Sacro Male purtroppo non riluce come dovrebbe. Nonostante Sam Raimi figuri tra i produttori esecutivi e il cast sia stato ben scelto il film presenta sia luci che ombre. La sceneggiatura – scritta dallo stesso regista – non brilla per originalità, ma riesce a trattenere lo spettatore fino alla fine. La fotografia di Craig Wrobleski e il sonoro riescono invece a incidere sui momenti importanti, aumentando la tensione dove necessario. La nota dolente principale della pellicola è rappresentata dagli effetti speciali, i quali sono davvero fuori posto e smorzano di molto la trama – già in bilico di per sé.
Se la scena della Madonna che piange sangue scatena più di qualche brivido, le altre scene paranormali sono realizzate con una CGI palese e quasi imbarazzante, che rende il demone antagonista una versione alternativa del Tristo Mietitore di The Sims 4. Come se non bastasse il film è cosparso di jumpscare che invece di assolvere la loro funzione principale finiscono con l’infastidire chi sta guardando, smorzando l’atmosfera inquietante e reverenziale tipica che si crea quando il terrore gira intorno alla Chiesa e alla religione.
A caccia di miracoli
Il Sacro Male rientra in un filone secondario del cinema horror che non è molto discusso: gli horror religiosi, ovvero quei prodotti in cui il male si incanala tramite i precetti religiosi (tipicamente cattolici). Il Sacro Male ne è un ottimo esempio: abbiamo una chiesa, delle cariche ecclesiastiche, la presenza di oggetti di culto e richiami continui ai dogmi che caratterizzano il cattolicesimo. In particolare, il film ruota intorno al concetto di miracolo, esponendone l’ambiguità. La Chiesa di solito si muove sempre con estrema cautela quando si parla di miracoli, e infatti nella pellicola quest’ultima emerge in un misto di diffidenza e ipocrisia.
Alice acquista l’udito e la parola repentinamente e afferma di avere delle visioni in cui la Madonna le parla. La vicenda fa eco – per com’è raccontata – a quella dei tre pastorelli di Fatima. E infatti nel corso del film l’evento viene menzionato, ma per evidenziarne il rovescio: è vero, i tre bambini ebbero il privilegio di poter parlare con la Madonna ma ci furono delle conseguenze a quelle visioni, che cambiarono per sempre le loro vite e che sono collegate – a detta di uno dei personaggi – a una corrosione della fede. Emerge quindi da parte dell’istituzione una vera e propria paura nei confronti dei miracoli, collegata al cambiamento che molto spesso questi eventi causano, offuscando la luce che si vorrebbe far risplendere sulla dottrina.
Dispensatori di verità
Nel corso del film emerge una sinergia particolare tra la professione del giornalista e quella del sacerdote (o vescovo, che dir si voglia). Nonostante infatti le due professioni siano diverse sotto molteplici punti di vista, condividono un nucleo centrale: consegnare a chi è disposto a dare loro attenzione la verità. Almeno, in un mondo ideale dovrebbe funzionare in questo modo. Ne Il Sacro Male invece vediamo in maniera molto sottile dove finiscono i buoni propositi.
Gerry in primis è un giornalista che ha perso la propria reputazione proprio perché ha tratto profitto dal raccontare bugie su bugie, ma il suo percorso si allontana, nel corso del film, dalla menzogna per riavvicinarsi alla verità. I sacerdoti presenti nella pellicola invece sono molto più ambigui: si muovono tra dogmi e santuari quasi ricercando in Dio il permesso a trarre profitto dalle situazioni miracolose (se non fosse così non verrebbe posto l’accento sull’affluenza a questa tipologia di luoghi di culto) e la macchina da presa non indugerebbe sui gadget e sul lato più pragmatico dell’evento miracoloso.
Falsi idoli, soliti cliché
Se volgiamo lo sguardo alla parte fondamentale del film – quella collegata allo spavento – purtroppo dobbiamo ammettere che la sensazione è al minimo per la maggior parte della pellicola. Non solo: l’antagonista e i motivi che la spingono ad agire sono la riscrittura di un insieme di cliché. Sappiamo che i temi delle storie horror sono più o meno sempre gli stessi, ma è sempre possibile riscriverli per renderli nuovi e freschi, seppur non originali. Il Sacro Male non è riuscito nell’impresa.
Le scene in cui l’antagonista emerge sono infatti sporadiche e insipide per la maggior parte della pellicola, rendendola più misteriosa che spaventosa. Forse la scelta di inserire un prologo ha in qualche modo smorzato la tensione dietro la storia, tensione che poi non riesce più a ristabilirsi. Possiamo quindi sicuramente celebrare una morale che emerge dal film – impara ad amarti e a riconoscere il tuo valore e lo faranno anche gli altri -, ma non applaudire alla parte succosa, perché succosa non lo è di sicuro.
Le nostre conclusioni su Il Sacro Male
Il Sacro Male è un horror da guardare senza troppe aspettative (nonostante le grandi premesse). Il trailer ha infatti insinuato l’anticipazione di una grande trama negli spettatori che non è stata rispettata adeguatamente. La trama è in linea con il genere, ma l’elemento fondamentale – la paura – è sparso a macchie lungo la pellicola, risultando insipida e tutto sommato molto banale. Gli effetti speciali, poi, non aiutano affatto, dando ancora meno credibilità alla vicenda. Potremmo applaudire alla riscoperta del sé, all’importanza della verità, ma di sicuro non all’orrore provato (alcune scene potrebbero addirittura far sorridere).
Voi cosa ne pensate? Avevate già visto Il Sacro Male nel 2021 o gli darete un’occasione adesso? Ditecelo in un commento qui su Kaleidoverse o sulle nostre pagine social, dove parliamo anche delle ultime notizie in campo cinematografico, videoludico e animato. Inoltre, se volete chiacchierare con noi dell’ultimo film visto o dell’ultimo videogioco giocato abbiamo due gruppi community: uno su Facebook e uno su Telegram. Ma soprattutto diteci se avete avuto paura nel guardare Il Sacro Male o se invece anche a voi è venuto da ridere a un certo punto. Vi aspettiamo numerosi!
Il Sacro Male è un horror religioso che parla di miracoli e di verità usando come sfondo la campagna americana e come mezzo la religione cattolica. Gli eventi partono dalla rottura di un artefatto e sconvolgono la vita di una piccola comunità, dimostrando che il male si nasconde soprattutto nel bene. La trama riesce a stare a galla nonostante presenti elementi già sentiti altre volte in altri prodotti. Se gli effetti speciali e i momenti di suspense e paura fossero stati pensati diversamente il risultato finale sarebbe stato sicuramente migliore e il film sarebbe stato molto più godibile.