Spiriti, poltergeist, presenze: il sovrannaturale e l’inspiegabile sono nascosti ovunque, se ci si crede. I sensitivi, allo stesso modo, camminano per il mondo ammantati di un’aura misteriosa e leggermente inquietante. Muovendosi tra i timorosi che stanno loro lontani per paura di ripercussioni e gli scettici – che gettano loro addosso insulti e li screditano – i sensitivi sembrano essere ormai scomparsi. Restano soltanto le loro storie – siano esse scritte, illustrate o montate ad arte su schermo – a raccontarci di persone che in piena notte hanno avuto il coraggio di cercare presenze invisibili o di usare artefatti poco raccomandabili. La protagonista di questa recensione è proprio una di queste storie: Fenómenas – Indagini Occulte
Si tratta di un film spagnolo, disponibile su Netflix dal 14 aprile scorso che parla di fantasmi (come suggerisce il titolo), ma anche di molto altro. La pellicola è infatti un omaggio a un gruppo realmente esistito di indagatori del sovrannaturale, ma è anche la celebrazione dell’amicizia, della vita e della propria unicità, che fin troppo spesso (anche in contesti più normali) tende a essere soppressa in favore di un quieto vivere. Detto questo, un’allerta spoiler è d’obbligo: se vi interessa questa storia, guardate il film prima di continuare a leggere!
Fenómenas – Indagini Occulte: la trama
La storia inizia nel 1998: il gruppo di sensitive capeggiate da padre Pillón (Emilio Gutiérrez Caba) sembra essere arrivato allo scioglimento. Mentre Sagrario (Belén Rueda) vuole continuare a svolgere il suo lavoro, Paz (Gracia Olayo) e Gloria (Toni Acosta) hanno altro per la testa: la prima è molto assorbita dal suo ruolo di nonna, mentre la seconda vorrebbe completamente distaccarsi dal suo ruolo di medium per poter fare altro nella vita. Un increscioso incidente che colpisce padre Pillón le costringe a restare unite e a investigare per cercare di capire cos’è successo al prete.
Nella loro indagine sono accompagnate da Pablo (Óscar Ortuño), uno studente universitario determinato a spiegare il sovrannaturale, e fanno la conoscenza della piccola Susanita (María Gil), che si rivelerà molto importante per capire la verità. Nel corso del film emerge sia la dinamica fra le tre protagoniste – tutte arrivate più o meno alla mezza età – che il tumulto interiore di ciascuna di loro, stanche e anche un po’ stufe dell’etichetta di “medium” che le ha rese famose.
Oscure visioni (e flashback leggermente stranianti)
Fenómenas – Indagini Occulte è un film che fila liscio dall’inizio alla fine. Seppure inframezzato da qualche flashback – che serve a dare spessore sia alla trama che ai personaggi – l’intreccio della storia è piuttosto limpido e semplice, e rispetta bene tutti i canoni del genere, aggiungendo alla vicenda quel pizzico di sarcasmo che dà tutto un altro sapore alle ghost stories. Il cast lavora bene insieme e ciascun membro contiene in sé quella lieve aura di stranezza che l’immaginario collettivo vede solitamente intorno ai patiti dei fenomeni paranormali.
Piccola pecca sono però gli effetti speciali, che scivolano un po’ in alcuni momenti, soprattutto durante i flashback. Le scene in cui si svolgono gli eventi paranormali, infatti, sono perlopiù realizzate discretamente (non deludono e non sorprendono). La CGI applicata ai volti di alcuni personaggi, però, soprattutto durante le rievocazioni passate, lascia molto a desiderare: non è ben chiaro se l’effetto finale somigli più a un filtro di Snapchat o a un NPC di qualche videogioco dei primi del 2000. Una cosa è certa: l’effetto straniante causato allo spettatore che, seppure per pochi secondi, si ritrova davanti visioni più oscure di quelle malefiche che dovrebbero spaventarlo.
Dalla realtà alla finzione
Il film è ispirato – come già detto – a eventi realmente accaduti. Questa dicitura di solito si applica ai film horror per terrorizzare ulteriormente lo spettatore, ma in questo caso non c’è malizia nel riconoscimento. Il gruppo Hepta esiste davvero, ed è davvero sorto dalle intenzioni di padre José María Pillón alla fine degli anni ’80 per investigare tutti quei fenomeni che non hanno una spiegazione razionale. Inoltre, le tre protagoniste della pellicola sono ispirate a tre donne che hanno effettivamente formato il primo nucleo investigativo del gruppo: Sol Blanco-Soler, Paloma Navarrete e Piedad Cavero.
Il film è inoltre dedicato proprio a Paloma Navarrete, deceduta l’anno scorso, e fa riferimento a uno dei loro casi più famosi, di cui hanno raccolto una solida base di prove. Ovviamente la storia differisce in alcuni punti per trasformarsi in qualcosa di più accattivante e interessante, ma il succo della vicenda è fedele all’originale. Inoltre negli ultimi minuti prima dei titoli di coda le tre investigatrici originali fanno un piccolo cameo – il che rende l’opera ancora più preziosa.
Terrore comico e sorellanza
Fenómenas – Indagini Occulte racconta una ghost story che richiama alla memoria la sagacia e il pungente sarcasmo di altri investigatori dell’incubo fittizi, come Dylan Dog e la Mystery Inc. I personaggi – anche quelli negativi – si muovono infatti per l’intera pellicola tra lo sconforto e la stranezza, apparendo singolari e sbarazzini, ognuno a suo modo. La comicità emerge soprattutto nei momenti più inquietanti, smorzando i toni spaventosi, ma regalando al pubblico delle battute e delle piccole gag molto divertenti che intrattengono ugualmente.
Oltre al senso dell’umorismo – usato molto spesso come mezzo per poter combattere la propria paura – c’è anche un’altra bellissima sensazione che emerge dalla pellicola: lo spirito di sorellanza che c’è fra le tre protagoniste. Ognuna, infatti, incarna in un certo modo un lato diverso della vita: Sagrario è legata all’amore immenso per suo marito Carlos; Paz stravede per i suoi nipotini e si diverte moltissimo a intrattenerli (e infatti il suo carattere è una benedizione per alcuni momenti della trama); Gloria è invece l’incarnazione della donna libera, indipendente, che non accetta etichettature né palle al piede. E tutte e tre insieme traggono forza l’una dall’altra.
Le nostre conclusioni su Fenómenas – Indagini Occulte
Fenómenas – Indagini Occulte è un film leggero, nonostante il tema principale riguardi la morte e i fantasmi. Carlos Therón (Lo dejo cuando quiera) è stato in grado di dirigere una pellicola che sa alternare senza sforzo momenti intensi a momenti divertenti. L’intenzione di concentrarsi proprio su questa storia e su queste tre protagoniste – insolite visto il target – regala al pubblico una vicenda che, proprio perché estremamente reale, lascia molto anche dopo la visione.
Noi di Kaleidoverse speriamo di avervi invogliato a guardare questo film o – nel caso lo aveste già fatto – speriamo di aver raccolto in queste righe impressioni simili alle vostre. Se questa recensione vi è piaciuta condivitela sui social e seguiteci per restare sempre aggiornati sulle nuove uscite cinematografiche, seriali e videoludiche. Se invece la pensate diversamente correte a dircelo sui nostri gruppi community (Facebook e Telegram), dove potremo discutere insieme del film, del gruppo Hepta e dei prodotti simili a questo. Vi aspettiamo!
Fenómenas - Indagini Occulte è un film che omaggia una nicchia molto amata: quella che riguarda lo spiritismo e gli indagatori del paranormale. Concentrandosi sul gruppo Hepta (realmente esistente) la narrazione ci parla di uno dei loro casi più famosi, delineando oltre agli elementi tipici della ghost story anche un forte sentimento di amicizia e di speranza. Il cast è molto accorato e la trama ci accompagna - a volte un po' traballante - senza particolari colpi di scena. Gli effetti speciali d'altro canto riescono per la maggior parte della pellicola a rappresentare l'inspiegabile, ma si perdono nei flashback, rendendoli più stravaganti degli stessi fantasmi. Emerge comunque dopo la visione un messaggio importante: i fantasmi sono manifestazioni di disagio, ed è solo abbandonandoli che si può guardare al futuro.