La figura del sovrano è ben radicata nel bagaglio culturale mondiale – declinato poi ovviamente in modi diversi. Altrettanto si può dire della figura della sovrana, che però ha un livello di dettaglio e di sfumature ancora maggiore. I re e gli imperatori – quasi come dato di fatto – si sono succeduti nel corso della Storia lasciando alle loro spalle imprese, trattati, alleanze, rivoluzioni e cambiamenti. Ma è inutile prenderci in giro: per quanto le regine degne di nota al grande pubblico siano numericamente inferiori, esse non si limitano a lasciarsi alle spalle i propri atti rivoluzionari: marchiano a fuoco il terreno che calpestano per assicurarsi che chi vi camminerà dopo di loro sappia che loro ci sono state.
Una di queste grandi regine – come si evince dal titolo – è Cleopatra Tea Filopatore, che è stata l’ultima regina d’Egitto. Anzi, se proprio dovessimo usare la terminologia adeguata dovremmo dire che Cleopatra è stata l’ultimo Faraone che l’Egitto indipendente abbia visto. La figura di questa donna è sempre stata avvolta da uno spesso manto di mistero, a partire dal suo aspetto fisico fino a toccare l’immaginazione con i suoi grandi amori. Ma è davvero possibile dipingere il ritratto di una regina passando solo per l’aspetto e gli uomini che l’hanno biblicamente conosciuta? Jada Pinkett Smith ha chiaramente pensato di no, ed è per questo che oggi Kaleidoverse vi presenta Regina Cleopatra, docuserie Netflix in uscita il 10 maggio.
Regina Cleopatra: la trama e il suo comparto tecnico
La docuserie ripropone la vita di Cleopatra partendo dall’origine del suo cammino verso il trono egizio. Dopo averla brevemente presentata come persona, la narrazione si restringe intorno alla morte di suo padre, Tolomeo XII, e alla sua ascesa al trono, insieme al fratello minore Tolomeo XIII. Partendo da qui la storia – che si articola in 4 episodi – cerca di restituire un’immagine complessiva e quanto più eterogenea possibile di Cleopatra, raccontando sì gli eventi storici che l’hanno vista protagonista, ma soffermandosi anche su un livello ulteriore di introspezione che si muove tra fonti storiche e speculazione.
Dal punto di vista tecnico la serie è ben realizzata: la ricostruzione storica è di alta qualità e vede come protagonisti attori che si muovono tra il teatro e la televisione, come Adele James, che interpreta proprio Cleopatra, e John Partridge (Giulio Cesare), che proviene dal mondo del teatro e del musical. Gli effetti speciali sono presenti ma ben nascosti, mentre la fotografia forse in alcuni momenti eccede con gli ori e gli ocra per dare un tocco più esotico e antico a quello che lo spettatore vede. Per quanto riguarda le interviste e le dichiarazioni degli esperti abbiamo un ventaglio di accademici e di ricercatori che offrono il loro punto di vista e il loro amore per questa figura storica.
Una docuserie diversa
Regina Cleopatra, come brevemente accennato sopra, è una docuserie diversa dalle altre, perché il modo in cui viene affrontata la figura storica della sua protagonista lo è. Nel corso degli anni, infatti, Cleopatra è stata spudoratamente oggetto dello sguardo altrui, che l’hanno etichettata seguendo due estremi: la femme fatale dall’aspetto misterioso e magnetico (non a caso tutti accostano il nome di Liz Taylor a quello di Cleopatra), orgogliosa e pronta addirittura a commettere l’atto più estremo per amore (grazie, Shakespeare) da un lato; dall’altro una donna meschina e assetata di potere pronta a tutto per restare in cima (come in Cleopatra: Portrait of a Killer).
La serie si allontana in toto da questo immaginario, infondendo tutto l’impegno possibile nel dare un nuovo punto di vista, meno melenso e più autentico. Questo da un lato ha rivelato sicuramente la profonda devozione per Cleopatra, ma dall’altra ha attirato su di sé una serie di feroci polemiche tuttora in corso. Kaleidoverse non è una redazione formata da storici esperti, dunque non entrerà in merito alla vicenda, ma la ferocia di alcune persone nel criticare questo prodotto per la scelta del cast principale e di alcune dichiarazioni degli stessi studiosi sull’etnia di Cleopatra fanno sicuramente riflettere sull’impatto che questa donna ha avuto sull’identità dell’Egitto come nazione e faro della civiltà moderna.
Mors tua, vita mea: l’Egitto e l’Impero romano
Potremmo considerare come “antagonista” principale di questa serie l’Impero romano e i suoi rappresentanti, in particolar modo Ottaviano. il successore di Giulio Cesare. La situazione non era però così semplice: non lo è mai, quando si parla di politica. I rapporti diplomatici tra l’Egitto e Roma partono con il piede giusto, mostrando innanzitutto allo spettatore le doti politiche e diplomatiche di Cleopatra, che sa bene come muoversi e come sentirsi a suo agio tra i potenti. In questo contesto si inserisce la sua relazione duplice con Giulio Cesare, che sarà sia suo amante che suo prezioso alleato politico, ma che la lascerà da sola e completamente scoperta prima di poter concretizzare gli obiettivi politici egizi.
L’Egitto appare agli occhi dell’Impero romano come l’Europa appariva un secolo fa all’America: un popolo antico e in declino, da rabbonire e contenere, perché ormai privo di qualunque forza. Cleopatra, però, rappresenta l’eccezione a questa convinzione, che la porterà a guadagnarsi le antipatie dei membri del Senato (e di Cicerone, di cui ci sono attestazioni storiche). La donna percepisce il divario profondo tra il suo popolo e quello di Cesare, che si muove con uno schema di pensiero completamente diverso: dove le donne hanno diritto di parola e libertà maggiori i romani impallidiscono. Ed è forse per questo motivo che Cesare era così attratto dalla sovrana (anche se non lo sapremo mai con certezza).
Cleopatra: una regina? No, il Faraone
La diversità di Cleopatra si estende nel corso di tutta la serie, sdoppiandosi: da un lato, la sovrana appare diversa ai romani perché donna completamente differente dai loro standard; dall’altro appare diversa allo spettatore, che arrivato a premere play con un’immagine mentale ben precisa di Cleopatra si ritrova completamente spiazzato. Lo ribadiamo: in Regina Cleopatra la protagonista ricorda molto l’Ipazia di Agora: istruita, versata in dialettica, diplomazia, filosofia, letteratura, storia e combattimento (con tattiche strategiche annesse). Questo elenco di talenti la rende effettivamente straordinaria e fuori dal comune?
Per la società romana, effettivamente, sì. Anche ai nostri occhi appare singolare che una donna possa essere così versata, ma se Cleopatra fosse stata un uomo non avremmo avuto nulla da ridire. E, anche se i detrattori del suo governo abbondavano durante gli anni più importanti del bacino del Mediterraneo, lei non vi ha mai dato peso. Cleopatra ha continuato, imperterrita e decisa, per la sua strada, con un obiettivo ben preciso in mente: conservare la propria dinastia per assicurare il futuro dell’Egitto. Per farlo, però, ha dovuto eliminare i suoi fratelli, con i quali regnava, ergendosi a unico Faraone.
Nuove prospettive di maternità
La maternità in Regina Cleopatra occupa una posizione di spicco, ponendosi in netto contrasto con l’amore romantico tanto declamato nelle rappresentazioni canoniche della sovrana. Rappresentante terrena della divina Iside, la madre dell’Egitto e dei suoi figli, Cleopatra cerca fino al suo ultimo respiro di preservare l’indipendenza della sua terra e la prosecuzione della sua dinastia, perché solo tramite il suo sangue il futuro dell’Egitto è al sicuro. Questo significa, di conseguenza, mettere al secondo posto qualsiasi altro sentimento,
Da questa nuova prospettiva, dunque, possiamo ridimensionare anche le storie d’amore che hanno segnato la vita di Cleopatra. Non dobbiamo infatti dimenticare che Giulio Cesare e Marco Antonio non erano semplicemente i suoi amanti, bensì due esponenti di spicco dell’Impero romano. Cleopatra ha unito l’utile al dilettevole, dimostrandosi molto pragmatica e impegnandosi al massimo nel riuscire a intrecciare un’alleanza politica con Roma. Se non ci fosse riuscita l’Egitto non sarebbe stato più considerato un pari dell’Impero e sarebbe diventato solo una semplice provincia (come poi accade, nonostante il suo matrimonio con Marco Antonio e i tentativi di mediazione messi in atto).
Chi ha paura delle streghe?
Tutto questo ci conduce alla conclusione della storia di Cleopatra. Assediata da Ottaviano e dai suoi soldati, la donna decide di togliersi la vita dopo aver appreso che i suoi figli erano stati catturati. Dunque l’ultimo Faraone d’Egitto muore, disprezzata da Ottaviano e compianta dai suoi sudditi. Ma la sua morte simbolica era già iniziata da un po’: l’allontanamento di Marco Antonio da Roma, lo stesso interesse di Giulio Cesare nei suoi confronti avevano messo in moto una macchina di congetture prive di fondamento.
Piuttosto che considerare Cleopatra come degna sovrana di una nazione straniera, rispettabile e aperta alla collaborazione, con un Impero in rapida crescita i Romani decisero di ostracizzarla, ponendo le basi per la figura stereotipata attribuitela oggi. Perché quali doti migliori può possedere una donna per farsi ascoltare da esimi membri del Senato, se non la malizia e addirittura la stregoneria? È in particolare Ottaviano a dare il via a una propaganda feroce, che preparava la camminata della vergogna che la donna avrebbe dovuto subire una volta a Roma, come prigioniera. Si trattò di un vero e proprio tentativo di damnatio memoriae, malriuscito ma comunque denigrante.
Regina Cleopatra: le nostre conclusioni
È sempre bello poter parlare delle docuserie, perché lasciano dietro di loro sempre qualche concetto importante. In questo caso, la storia di una donna al potere in tempi non sospetti, che deve compiere scelte ragionate e ragionare a mente fredda per ottenere il miglior risultato possibile per sé e per i suoi. Regina Cleopatra si dimostra una serie in grado di affascinare lo spettatore e di incuriosirlo, sospinto dalla voglia di sapere chi è in realtà Cleopatra, se non quello che già conosciamo.
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Regina Cleopatra è una docuserie con un obiettivo ben delineato: dare a Cleopatra una nuova interpretazione, accompagnata ovviamente da testimonianze di emertiti studiosi. Divisa tra le interviste e la ricostruzione, questa serie riesce non solo a trasportare lo spettatore tra le dune, ma anche a conferire uno spessore inedito a una delle donne più famose della Storia. Grazie a un cast d'eccellenza, in grado di comunicare perfettamente le complessità di personalità così massicce, Regina Cleopatra finirà sicuramente nel novero delle docuserie di quest'anno, incurante delle feroci critiche a lei mosse.