Nella giornata di lunedì 22 maggio 2023 si è tenuta su Zoom la conferenza stampa de La Sirenetta insieme alle voci italiane di Simona Patitucci, Mahmood e Cristiana Cattaneo (in arte Yana_C), rispettivamente le voci di Ursula, Sebastian e del canto di Ariel. In quest’occasione, alla quale abbiamo potuto partecipare anche noi di Kaleidoverse.it, le tre voci del nuovo remake live action hanno risposto alle domande sul lungometraggio e sul lavoro svolto per dar vita anche in italiano al film La Sirenetta di Rob Marshall (Il ritorno di Mary Poppins, Chicago).
Le domande a Simona Patitucci
Com’è stato passare dall’interpretare Ariel all’interpretare Ursula a 34 anni di distanza?
Per me è stato come un cerchio che si chiudeva, o anzi un cerchio che si riapriva. Quando fecero i casting per il cartone animato io in realtà feci il provino proprio per Ursula. Ricordo che mi diedero la videocassetta col film per visionare la parte in inglese e fare poi il provino. Avrei dovuto guardare solo la scena di Ursula ma vidi anche Ariel e mi innamorai. Feci il provino anche per la protagonista e vinsi entrambi, quindi dovetti scegliere, Ursula o Ariel. Scelsi Ariel, ovviamente, ma lasciare Ursula mi è sempre dispiaciuto. Quando sono stata contattata per questo live action ho provato un’enorme gioia, per me è veramente un cerchio che si riapre e si trasforma in un otto rovesciato, una storia che non è finita e mai finirà per me. D’altronde è anche la prima volta che la voce di una principessa diventa la voce della cattiva nel live action del film originale.
Hai dato consigli a Yana_C per la performance che avrebbe dovuto affrontare nel film come voce cantata di Ariel, sia come voce originale sia come insegnante di canto?
La tentazione è stata forte, ero molto vicina a farlo, ma poi ho pensato, anche d’accordo con Virginia e Lorena Brancucci, che dirigono e adattano le parti cantate dei film Disney, che sarebbe stato meglio di no. Tendo ad essere una presenza talvolta ingombrante e avermi lì come avvoltoio a guardare il suo operato sarebbe probabilmente stato troppo. Yana è stata comunque seguita da una fantastica artista e docente, ovvero da Renata Fusco (Encanto, Il fantasma dell’opera), che ha fatto le mie veci.
Qual è il tuo personaggio preferito del (o dei) film?
Sarebbe facile per me scegliere tra i personaggi che ho doppiato, ma andrò controcorrente e sceglierò Scuttle! Perché alla fine il suo vocabolario è diventato storia e spesso lo utilizziamo anche nella vita di tutti i giorni. Chi non ricorda l’arricciaspiccia o il soffiablabla?
Le domande a Mahmood
Com’è stato approcciarsi al mondo della recitazione e del doppiaggio?
È stato spaventoso ed eccitante. Sono immensamente grato al direttore del doppiaggio Massimiliano Alto e alle direttrici delle parti cantate, ovvero a Virginia e Lorena Brancucci. È stata un’esperienza nuova e molto complessa che ho amato molto. Non avevo mai doppiato prima, ma sono contento di quello che sono riuscito a fare.
Che rapporto avevi col classico La Sirenetta del 1989?
In realtà è un rapporto di lunga data. La mia mamma è sarda, quindi io sono cresciuto nuotando moltissimo e andando spesso al mare. La Sirenetta è sempre stato quindi uno dei prodotti Disney che ho preferito. C’erano il mare e tanta allegria. Non nascondo che mi sono sempre sentito un po’ Sebastian. Io sono Sebastian nella vita reale, quindi doppiarlo è stato un vero e proprio sogno che si avvera.
Che differenza c’è tra cantare e doppiare in studio, quindi recitare tra le altre cose, e cantare su un palco?
È un’esperienza totalmente diversa. Non sono comparabili. Nel doppiaggio devi guardare uno schermo e devi dare una voce a un personaggio che già c’è. In studio c’è sempre una magia, ma sono due tipi di magie diverse. Spero di aver recitato, credo di averlo fatto, nel ruolo di Sebastian (“Hai recitato, quello è recitare!” è intervenuta Simona Patitucci, nda). Prima di andare in sala mi riguardavo il classico a casa e mi preparavo a entrare nel personaggio il più possibile. Poi andavo in sala e c’ero io con la cuffia e il direttore dall’altra parte del vetro. Cantare su un palco è un’altra cosa, devi partire da zero, o meglio, c’è un rapporto col pubblico dal vivo, uno scambio di energia diverso dalla sala. Doppiando ho avuto la possibilità di portare il mio corpo a dire ciò che chiedeva il personaggio ed è una magia bellissima.
Le domande a Yana_C la voce cantata de La Sirenetta
Com’è stato sapere che eri stata scelta per questo ruolo?
È stato un sogno, davvero. Sono passati diversi mesi tra i vari provini e quando mi sono resa conto che mi stavano ascoltando per decidere se fossi adatta al ruolo ho pianto. Penso che sarebbe un sogno per chiunque far parte di un film del genere e non ne sono l’eccezione.
Hai sentito, come dire, una responsabilità nel processo di registrazione e interpretazione di Ariel?
Assolutamente sì, dovevo rappresentare Ariel nel 2023, quindi ho sentito molta responsabilità. Sia perché dovevo rendere giustizia al cartone animato sia in seguito alle tante polemiche nate per questo film. Però sono molto felice di essere parte di un prodotto che in qualche modo sta segnando un cambiamento. Sappiamo tutti cosa è successo da due anni a questa parte dopo la scelta dell’attrice protagonista e io sono fiera di poter far parte di questo progetto.
Com’è stato l’approccio al ruolo del canto di Ariel? Hai riscontrato difficoltà?
L’approccio è molto diverso. I film Disney, d’altronde, hanno un canto molto più musical rispetto a ciò a cui sono abituata. Di conseguenza non tanto la tecnica ma soprattutto l’emotività che va messa nel momento in cui si canta è molto diversa. Renata Fusco mi ha seguita insieme alle sorelle Brancucci e mi hanno guidata molto bene, soprattutto per quanto riguarda l’emotività che non è scontata da trovare e trasmettere. Inoltre io sono molto più abituata a cantare in inglese, di conseguenza farlo in italiano è stata una sfida molto interessante. Spero di aver fatto un buon lavoro.
Guarda il trailer del remake live action La Sirenetta:
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