Un ingente numero di spettatori – e di fan – sta attendendo la seconda stagione della serie targata Prime Video, Good Omens. Si tratta sì di un prodotto Prime Video, ma allo stesso tempo è un anello di congiunzione e collaborazione con la BBC, il servizio televisivo di stato britannico, casa di numerose altre ottime produzioni. La seconda stagione sarà resa disponibile sulla piattaforma Amazon a partire da Venerdì 28 Luglio.
La stampa ha avuto la possibilità – e la fortuna – di poter visionare in anteprima i primi 5 episodi della seconda stagione. Noi di Kaleidoverse vi riporteremo quindi la nostra opinione, seppur ancora parziale.
Good Omens: dove eravamo rimasti?
Sono passati oramai tre anni dall’ultima volta in cui abbiamo avuto il piacere di vedere le avventure di Crowley e Azraphel sui nostri schermi – in particolare a causa della pandemia, essendo la prima stagione uscita poco prima, nel 2019. Di conseguenza, risulta necessario rinfrescarsi la memoria: dove ci avevano lasciati con la prima stagione?
La prima parte della serie riprendeva pedissequamente le vicende narrate nell’omonimo libro – scritto da Gaiman e Pratchett – e così terminava: con lo sventamento della quasi–apocalisse. Più precisamente però, il finale lasciava i due protagonisti in una condizione di incertezza e squilibrio: scampati alle rispettive ‘pene capitali’, che ne sarebbe stato di loro? A questa domanda tenta di rispondere lo stesso Gaiman con questa – inedita – seconda stagione: infatti, da qui in avanti il materiale è completamente originale.
Good Omens 2: le premesse poste dal trailer
Riportiamo quindi la sinossi ufficiale della seconda stagione di Good Omens, reperibile sulla stessa piattaforma Prime Video:
“Un arcangelo nudo, in preda ad un’amnesia si presenta alla libreria di Azraphel, e la vita di Azraphel e di Crowley diventa estremamente complicata. Il Paradiso e l’Inferno cercano disperatamente di trovare il fuggitivo. Mentre Crowley e Azraphel cercano la soluzione ad un problema di cuore, le cose diventano sempre più pericolose per loro, e la situazione si complica ulteriormente”.
Tutto questo – o meglio, non ancora tutto – è visibile sotto forma di antipasto nel trailer finale e ufficiale della seconda stagione, rilasciato su tutti i canali social di Prime Video:
Di seguito trovate la nostra opinione sui primi episodi; vi assicuriamo che non troverete nessun major spoiler, ma se volete rimanere completamente ignari vi consigliamo comunque di tornare a leggere questo pezzo il 28 agosto!
Good Omens 2 ep. 1: The Arrival
“Sia fatta la luce”. Un inizio che non è solo l’incipit della nuova stagione, bensì l’incipit di tutto: “Fiat Lux”. Sono infatti queste le parole latine che potete ritrovare nella Bibbia (Genesi 3,1). Secondo l’enciclopedia Treccani:
“Si riferiscono al primo atto compiuto da Dio subito dopo la creazione del cielo e della terra, quando ordinò che fosse fatta la luce, perché sopra la faccia dell’abisso erano ancora le tenebre: dixitque Deus fiat lux et lux facta est “e disse Dio: sia fatta la luce, e la luce fu fatta””.
Nonostante la locuzione latina, il significato è abbastanza palese: tali sono le parole che potete ritrovare a quel punto esatto della Genesi. A primo impatto non si direbbe mai che a pronunciare queste parole sia stato il demone Crowley. O per meglio dire, l’angelo. Ricordiamo infatti che questi – alla stregua di numerosi altri demoni – è niente di meno che un angelo caduto. Ed è così che vediamo Crowley ad inizio episodio: con un’acconciatura stranamente composta, una tunica bianca dai fregi dorati e imponenti candide ali.
Good Omens, The Arrival: il vero inizio di Crowley e Azraphel
Ed è sempre così che lo vede per la prima volta anche Azraphel. Infatti, i due incrociano le loro strade ben prima dell’Eden. In questa scena viene mostrato il seme della discordia che porterà lo stesso Crowley a ‘cadere’. Nelle vesti di angelo, questi è impegnato a creare nebulose di stelle – e in questo modo la sua ossessione – con l’universo extra-terrestre che assume un significato più profondo. Azraphel ammira tale creazione e si presenta. Da subito, sembra mettere in difficoltà il povero Crowley. Az gli rivela infatti il piano divino secondo cui verrà creato – e distrutto – il genere umano.
Crowley, però, non sembra essere convinto: perché creare stelle, pianeti e nebulose per essere ammirate da una specie – quella umana – che è già nei divini piani venga annientata? Il futuro demone viene così mostrato scettico e dubbioso. Arriva addirittura a dire ad Azraphel che darà voce a questi dubbi ai propri superiori. Ciò che probabilmente gli è costato la grazia angelica. Azraphel sembra evidentemente preoccupato, quasi conoscesse in anticipo il destino che aspetta questo angelo demiurgo delle stelle.
Il termine della scena riprende in prospettiva una delle prime sequenze della serie – Crowley protegge con una delle sue ali Azraphel, di modo che non venga colpito da una cascata di comete. In quel momento, il futuro demone compie lo stesso identico peccato a cui porterà Eva: non comprendendo il senso, è spinto alla ricerca di quest’ultimo e, dunque, a disobbedire.
Good Omens, The Arrival: I nuovi personaggi
Terminato il flashback, si torna ai giorni nostri (post quasi-apocalisse e post-covid). Veniamo così introdotti a due nuovi personaggi principali: Maggie e Nina. Maggie gestisce un negozio di dischi, di proprietà di Azraphel. La donna ha una cotta per Nina, che invece gestisce la caffetteria all’angolo. Azraphel e Crowley si metteranno ‘in mezzo’, allo scopo di farle innamorare: da questo, infatti, dipende la loro stessa incolumità.
Assieme a loro, ci viene presentato un ulteriore nuovo personaggio, l’angelo Muriel, di cui già il fandom ha iniziato a speculare dopo solo un assaggio di trailer. Si tratta di un essere millenario e potente che assomiglia più ad un ragazzino che – come previsto – non è abituato al mondo e ai comportamenti dell’essere umano. Questo la porta a rimanerne affascinata – un po’ come lo stesso Azraphel.
Come anticipato da sinossi, trailer e clip, altro personaggio di spicco di questa stagione sarà Gabriel – o meglio, Jim. L’arcangelo Gabriele sembra non ricordare assolutamente nulla di chi sia e di cosa abbia fatto. Almeno, non prima di ritrovarsi completamente nudo davanti alla libreria di Azraphel – dove chiede asilo. John Hamm – già star di serie di altissima qualità come Mad Man – riprende il ruolo dell’arcangelo, trasformandolo nell’opposto di ciò che era nella prima stagione: un essere umano perduto, che è però ancora in grado di subire il fascino del mondo che lo circonda.
Good Omens 2: gli episodi centrali e i minisodes
Gli episodi successivi non sono solo il continuo della storyline, bensì comprendono dei miniepisodi che ci permettono di approfondire i personaggi e tutte le loro sfaccettature. Nel secondo episodio, ad esempio, viene inserita la vicenda biblica di Giobbe:
“C’era nella terra di Uz un uomo chiamato Giobbe: uomo integro e retto, temeva Dio ed era alieno dal male. Gli erano nati sette figli e tre figlie; possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e molto numerosa era la sua servitù. Quest’uomo era il più grande fra tutti i figli d’oriente”.
Secondo le sacre scritture, Giobbe venne messo alla prova da Dio, tramite una serie di eventi disgraziati: se la fede dell’uomo avesse resistito, allora sarebbe stata la prova che egli era un vero devoto e uomo di fede. Anche in questo caso, ci sarà lo zampino malefico di Crowley e il tocco angelico di Azraphel a modificare le sorti di Giobbe.
Tornando ai giorni nostri, continua ad infittirsi l’alone di mistero attorno a Jim (nuovo nome di Gabriele): Az scopre un collegamento particolare con il brano del 1957 “Everyday”, del cantante Buddy Holly, brano che l’arcangelo si ritrova spesso a canticchiare. Ma come fa Gabriel a conoscerlo, un angelo che si è sempre e costantemente mantenuto a debita distanza da usanze e costumi umani?
Good Omens e i dubbi angelici di Azraphel
Già a partire da questo episodio, troviamo il seme del dubbio che inizia a germogliare anche in Azraphel. Egli arriva ad avere dei dubbi sulla sua stessa natura, a partire dal momento in cui cade nel peccato di gola, gentilmente spinto dal suo amico demone. Da quel momento il senso di colpa divorerà Azraphel. L’angelo non riesce a capacitarsi dei suoi stessi desideri e della sua stessa morale, la quale sembra andare in diretta contraddizione con quella divina.
Ulteriori flashback vengono mostrati nell’episodio 3 e 4. Nella terza puntata ci viene mostrata la prima interazione tra Muriel e i due protagonisti. L’angelo, per la prima volta, si trova in avanscoperta del mondo, con un atteggiamento assimilabile a quello di un bambino umano. Anche in questo episodio è inserito un flashback, ambientato nel Diciannovesimo secolo, epoca in cui l’angelo e il demone si ritrovano ad affrontare il dilemma etico dei profanatori di tombe. Questa puntata è l’ennesima riprova dei dubbi di Az, il quale si avvicina sempre di più ad un concetto sofista e relativo di etica, piuttosto che alla dicotomia bianco/nero della sua stessa dottrina.
Good Omens 2: gli episodi pre- season finale
Gli episodi numero 4 e 5 sono altrettanto coinvolgenti e stracolmi di colpi di scena – che giustamente ancora non riveleremo. Gli spunti più interessanti sono sicuramente due: la presenza di nazisti zombie nel primo e l’organizzazione di un ballo degno di un romanzo della Austen nel secondo.
Nel caso del quarto episodio ritroviamo la ripresa di un elemento divenuto oramai un tòpos del cinema e della serialità di un certo tipo: stiamo parlando dei nazisti zombie. Ricordate i personaggi – tra cui troviamo un Mark Gatiss molto in forma – presenti nel flashback ambientato negli anni Quaranta? Ebbene, li rivedrete nel medesimo periodo durante la seconda stagione, impegnati a guadagnarsi il ritorno alla vita.
Per quanto riguarda il penultimo episodio, vi sveliamo solo che, in occasione di una semplice riunione dei commercianti di quartiere, Az supererà sé stesso nell’organizzazione di una serata all’insegna della danza. E chissà che questo non aiuti la fiorente storia tra Nina e Maggie.
Good Omens 2: una valutazione preliminare
Non avendo ancora a disposizione la stagione completa, non ci è possibile dare un giudizio totale. Ciò nonostante, i primi episodi ci pongono in una forma mentis estremamente positiva, la quale fa ben sperare per il sesto e ultimo episodio di questa seconda serie.
Good Omens si riconferma come una serie che riesce perfettamente nell’intento di portare tematiche profonde – in alcuni casi che vanno a toccare addirittura massimi sistemi – senza però risultare banale, noiosa o prolissa. Al contrario, la seconda stagione riesce ancor più della prima a dare a qualsiasi argomento un tocco originale ed ironico. Nonostante si tratti di una storyline completamente inedita – di cui quindi Gaiman non può completamente prevedere l’esito tra il pubblico – siamo convinti che l’ultimo episodio arriverà ad essere la ciliegina sulla torta e, si spera, la base di una futura terza stagione.
Per leggere la recensione dell’ultimo episodio – in uscita Venerdì 28 Luglio – vi ricordiamo non solo di leggere i nostri articoli sul sito, ma anche di rimanere aggiornati tramite i nostri profili social!