Dopo 9 anni dall’uscita del primo film arriva nelle sale dal 19 giugno 2024 Inside Out 2. Vincitore del premio Oscar nel 2015, in questa nuova pellicola tornano Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, che sono da tempo nella mente della giovane Riley. Tuttavia, non sanno come comportarsi quando arrivano Ansia, Invidia, Ennui e Imbarazzo. Inside Out 2 è diretto da Kelsey Mann e prodotto da Mark Nielsen. Jonas Rivera e Dan Scanlonsono sono i produttori esecutivi insieme a Pete Docter (regista e ideatore del primo film). La sceneggiatura è firmata da Meg LeFauve e Dave Holstein, con un soggetto di Mann e LeFauve, mentre le musiche sono di Andrea Datzman.
Questo lungometraggio si è fatto attendere quasi un decennio e, ammettiamolo, eravamo tutti spaventati da questo sequel. La pellicola originale è talmente coesa e ben pensata che un proseguo sembrava a tutti totalmente superfluo. Inutile dire, però, che i teaser e la sinossi di questo secondo Inside Out ha catturato l’attenzione del pubblico con l’arrivo di tanti nuovi personaggi così familiari a tutti. L’attesa è valsa la pena? Il film riesce a tenere testa al suo predecessore? Noi l’abbiamo visto in anteprima stampa e ci siamo fatti le nostre idee, perciò siamo qui a parlarne con voi, senza spoiler!
Com’è complesso lo spettro emotivo umano!
Tutte le nostre console delle emozioni saranno state senza dubbio guidate da Paura quando è stato annunciato questo film. Cosa sarebbe successo con così tanti personaggi all’interno? Come sarebbero stati gestiti? Dopo la visione possiamo dirvi che Paura può prendersi una bella vacanza e rilassarsi un po’, perché la pellicola scorre piacevolmente e i personaggi sono tutti ben gestiti (anche quelli nuovi). Il film fa empatizzare molto lo spettatore, strappa risate, lacrime, poiché tutti possiamo rivederci e immedesimarci nei panni della giovane Riley, chi attraverso la cara Nostalgia e chi perché magari sta vivendo proprio questi cambiamenti come la protagonista umana di queste vicende.
Il tema più interessante e che davvero scalda il cuore dello spettatore è la realizzazione (forse ovvia, ma resa in modo positivamente didascalico) di quanto sono complesse le nostre menti ed emozioni. Tutti siamo guidati da emozioni singole di quando in quando, ma la realtà è che la complessità e la crasi di queste ci rendono ciò che siamo, nel bene e nel male. La pubertà è un periodo complicato e di enormi cambiamenti che non sempre piacciono (né a noi né a chi ci sta intorno). Tuttavia, avviene, volenti o nolenti che siamo. Riley vive proprio questo e la magia di questo periodo di passaggio è perfettamente resa da ciò che capita nella sua mente. Le emozioni “di base” continuano ad esistere, ma sono raggiunte da sensazioni più complesse che scombinano un po’ la coscienza di sé della protagonista, la quale dovrà ritrovare sé stessa. E non è proprio questa la vita? Capire chi siamo e come saremo?
Un piccolo passo indietro a servizio della storia
Non ci sono molti lati negativi in questa pellicola e anche quelli che ci sono non sono totalmente tali. Ciò che si può notare è una piccola involuzione di Gioia. Avevamo lasciato questa brillante emozione, alla fine del primo film, dopo un’avventura che le aveva insegnato che non solo lei è necessaria alla crescita di Riley. Gioia all’inizio di Inside Out 2 concepisce che non è la sola ad essere necessaria a Riley ma ancora pecca di competizione (anche se in modo nettamente minore rispetto all’inizio del primo lungometraggio). Un piccolo passo indietro per il personaggio, insomma, che funge un po’ da continuum per l’arrivo di Ansia. Sì perché anche il personaggio arancione farà delle mosse un po’ azzardate, in un certo senso, come Gioia nel primo film.
E questo ci porta all’altro lato un pochino più negativo del film, le vicende somigliano molto a quanto successo nel suo predecessore. Ovviamente le modalità sono differenti, così come i personaggi, ma il succo di quanto succede per la maggior parte del lungometraggio è in effetti simile. Non è necessariamente un male e comunque il film scorre piacevolmente e senza annoiare (ahimé per Ennui) nemmeno per un istante. Come spiegato durante la conferenza stampa dai creatori Kelsey Mann e Mark Nielsen, vi sono state molte idee per questa pellicola. Far avere una storia d’amore adolescenziale a Riley, ad esempio, era una di queste, ma alla fine la produzione ha optato per l’arrivo della pubertà. Sebbene, quindi, le vicende nella testa di Riley siano in parte rassomiglianti a quelle di Inside Out (2015), il film funziona e ha uno svolgimento forse prevedibile ma efficace.
Le nostre conclusioni su Inside Out 2
Inside Out 2 non cerca di sovrastare il capolavoro che lo ha preceduto, forse nessun prodotto potrebbe esserne in grado, ma ne porta avanti la sua eredità. Le voci che hanno dato vita alla versione italiana sono adatte e i talent non stonano col prodotto. Piangerete, riderete e ritroverete quella magia che avevate vissuto con una Riley più piccolina. Insomma, come al solito Pixar non sbaglia il colpo. Sarebbe bello vedere in casa Disney, però, dei prodotti nuovi che portino allo spettatore queste stesse sensazioni senza dover per forza essere legato a una storia precedentemente prodotta. Inside Out 2 è uno spettacolo per gli occhi ed è una fortuna che ancora vi sono prodotti simili nel cinema d’animazione occidentale. Tuttavia, si spera che i sequel non siano le uniche mete che l’animazione auspichi a raggiungere.
Dal 19 giugno potete godervi al cinema la nuova avventura di Riley e delle sue emozioni con le voci dei doppiatori Stella Musy, Melina Martello, Paolo Marchese, Daniele Giuliani, Veronica Puccio e Sara Ciocca (rispettivamente Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura, Disgusto e Riley). Inoltre, in questo nuovo film, potrete ascoltare le voci dei talent Pilar Fogliati, Deva Cassel, Marta Filippi e Federico Cesari (rispettivamente Ansia, Ennui, Invidia e Imbarazzo). Tutte le voci sono state dirette e guidate dal team di Massimiliano Manfredi, ormai una garanzia dei film Disney. La pellicola è un ottimo sequel, quindi chissà, un giorno potremmo anche vedere una Riley di altre età che vive nuove avventure. Se volete rimanere aggiornati sulle notizie dal mondo del cinema, degli anime, dei videogiochi e molto altro, unitevi al nostro canale Telegram e continuate a seguirci sul sito Kaleidoverse.
Eravamo tutti scettici su un sequel di Inside Out, ma il lungometraggio funziona perfettamente. Ci sono un paio di elementi negativi, un'involuzione di Gioia e una consecutio di eventi che somigliano molto alle vicende del primo film, ma il prodotto in sé funziona. Commuove, fa ridere e tiene incollati alla sedia fino alla fine. Come finiranno le avventure delle emozioni di Riley questa volta? Quale sarà la lezione da imparare? Pur non avendo firmato la regia, Pete Docter è produttore di questo film e la storia rispetta quasi totalmente quanto già raccontato nella pellicola del 2015. Andate al cinema a vedere Inside Out 2 perché è una Pixar di alto livello che a tratti avevamo perso di vista negli ultimi anni.