David Letterman è uno dei mattatori televisivi più famosi della TV americana. E lo è talmente tanto che persino qui in Italia sappiamo chi è, e sappiamo anche che il suo David Letterman Show si è ormai concluso nel 2015. Lui, però, di andare tranquillamente in pensione non ci pensa proprio: dal 2018 ha avviato una fertile collaborazione con Netflix intervistando molte persone e dando vita a Non c’è bisogno di presentazioni – con David Letterman, la cui quinta stagione è iniziata il 12 giugno e promette di farci compagnia nelle prossime settimane. Qui di seguito Kaleidoverse vi parla della doppia puntata che l’ha inaugurata con una piccola recensione.
Con Michael Steed (Non c’è bisogno di presentazioni – Con David Letterman e Shah Rukh Khan) alla regia e una fidata troupe Letterman entra nelle vite di celebrità statunitensi talmente famose da – appunto – non avere bisogno di presentazioni, e lo fa con l’atteggiamento che lo ha portato a farsi voler bene dal pubblico e dalle stesse star, che lo salutano più come un amico che come un conduttore al lavoro. Come abbiamo detto questa quinta stagione si apre con un doppio episodio: i protagonisti sono una pop star e un ex-stella del NBA.
Miley Cyrus: ti presento me stessa
Il primo episodio di Non c’è bisogno di presentazioni – con David Letterman è davvero speciale: Letterman arriva a Chateau Marmont, ex-complesso residenziale – oggi hotel – celebre per aver ospitato il fior fiore dei VIP della vecchia Hollywood come Marilyn Monroe, Jim Morrison, John Belusci e molti, molti altri. Il luogo è iconico nella cultura pop americana e visto come covo segreto dei suoi VIP, ed è proprio lì che Letterman incontra Cyrus, che l’ha invitato a una sua intimissima esibizione solo su invito. È questo il tema del loro incontro: l’intimità e la riscoperta di sé stessi, lontani dai riflettori e dalle folle urlanti dei tour internazionali.
La cantante si mette a nudo di fronte a Letterman e il clima che si crea dà anche al conduttore la possibilità di mettere a nudo sé stesso, creando un’atmosfera davvero conviviale che somiglia più a una chiacchierata tra amici che a un’intervista. Un lungo racconto che tocca i punti più importanti della carriera dell’artista e della vita della donna – sempre stata esposta allo sguardo pubblico, fin dai tempi di Hannah Montana – e che riassume il suo lungo percorso nel jet set e nel privato, che l’ha portata alla realizzazione di Flowers e a imboccare un sentiero musicale leggermente diverso e più intimo di cui, alla fine, regala un assaggio anche al pubblico da casa.
Charles Barkley: la vita dopo il basket
L’episodio che vede al centro Charles Barkley – ex-cestista – ha un taglio leggermente diverso, ma non perde comunque lo stile di Letterman. L’intervista si svolge in vari scenari – un piccolo studio televisivo, un campo da golf, una sorta di ufficio – e racconta la vita di Barkley dopo i fasti della sua carriera sportiva, lasciando emergere non solo il racconto della sua vita e di come sia arrivato a diventare un commentatore sportivo a fianco di altre ex-stelle del NBA come Shaquille O’Neal ma anche il suo vero io, ancora una volta esposto allo sguardo e alla comprensione di Letterman, che sa come condurre il gioco per non risultare invadente.
Risulta quindi un episodio molto interessante anche per chi non ha mai conosciuto Barkley nei suoi momenti di gloria sportiva ed emergono moltissime riflessioni che spaziano dal mondo del basket – cambiato, secondo Barkley, meno autentico di quando giocava lui e guidato dagli zeri sugli assegni – a quello televisivo, nel quale si è riscoperto come commentatore. Si va però anche oltre le apparenze, andando a toccare temi importanti e delicati come il razzismo, la politica statunitense, la disuguaglianza di genere e la discriminazione economica, tutti temi ai quali Barkley tiene particolarmente perché cresciuto nell’indigenza.
Non c’è bisogno di presentazioni: a nudo con David Letterman
Già da questi primi due episodi emerge lo stampo di David Letterman, in grado di prendere in mano la chiacchierata e condurla verso temi e domande anche molto personali senza però risultare invasivo o indelicato. La sua capacità di comprendere chi ha di fronte a sé, unita alla sua immutata ironia, contribuiscono a strappare più di qualche sorriso sia alla persona intervistata che allo spettatore, che si ritrova a seguire con un certo coinvolgimento il racconto di faccende che potrebbero non coinvolgerlo completamente, trattandosi di cultura americana.
Attendiamo il prossimo episodio per scoprire chi siederà di fronte a Letterman per parlare con lui. Nel frattempo, diteci cosa ne pensate della recensione e del programma in un commento su Kaleidoverse o sulle nostre pagine social, che potete seguire per restare sempre aggiornati sugli ultimi articoli pubblicati – come la recensione di Hierarchy, quella di Baki Hanma VS Kengan Ashura o quella della seconda parte della terza stagione di Bridgerton. Vi ricordiamo anche i nostri due gruppi community su Facebook e Telegram, dove possiamo chiacchierare insieme delle ultime novità dell’Internet e non solo. Vi aspettiamo!