Su Netflix è arrivata una nuova serie che prende ispirazione da un’opera straordinaria della letteratura italiana. L’opera presta il nome alla serie TV ma non ne segue a pieno il filo narrativo. Stiamo parlando del Decamerone di Giovanni Boccaccio il quale ha dato spunto per la serie ideata da Kathleen Jordan. Possiamo pensare a questo prodotto come una rivisitazione in chiave moderna di quello che successe nel XIV secolo in Europa. Perché alla fine è questo ciò che si può appurare guardando The Decameron di cui state per leggere la recensione. Chissà se questa serie avrà reso giustizia all’opera maestra di Boccaccio o viceversa. Le sfaccettature sono molte, i dettagli a cui dare peso altrettanti e per questo è senza dubbio una serie complessa da decifrare.
Noi di Kaleidoverse vi daremo qualche chiave di lettura per poterla apprezzare in maniera giusta. Ammettiamo l’essere stati appagati solo in parte senza però togliere nulla all’opera la quale rimane interessante e divertente. La sottile linea tra la caricatura e la rivisitazione del Decamerone non è stata oltrepassata, non del tutto almeno. Se vi aspettate una serie TV in cui vengono seguiti gli avvenimenti della raccolta di novelle, non è la serie adatta a voi. Vi troverete davanti ad un susseguirsi di eventi, sotterfugi e altro conditi da risate, black humor e nobiltà. Abbiamo già detto troppo e siamo solo all’introduzione quindi perché non passiamo direttamente alla recensione di The Decameron? Proseguite con la lettura per saperne di più!
Essere nobile non ti protegge dalla peste
Così come i soldi non ti proteggono dai brutti male anche un titolo nobiliare non ti rende immune alla peste. In questa serie TV questa verità è nuda e cruda, senza girarci troppo attorno e viene messa in chiaro fin da subito. Gli esempi a sostegno di questa tesi sono molti e ve ne riportiamo solo uno, quello più lontano dallo spoiler. Il papà di Filomena, nobile fiorentino, è allettato proprio a causa della peste. I nostri protagonisti Pampinea (Zosia Mamet) con Misia (Saoirse-Monica Jackson) in viaggio verso Villa Santa perché invitate dal proprietario Leonardo (David Eduard King). Anche Dioneo (Amar Chadha Patel) e Tindaro (Douggie McMeekin), quest’ultimo considerato super colto, si stanno recando da Leonardo. La coppia Panfilo (Karan Gill) e Neifile (Lou Gala) sta viaggiando da Firenze a Villa Santa così come Filomena (Jessica Plummer) e Licisca (Tanya Reynolds). La combriccola improvvisata è ora riunita nella Villa.
Le nostre strane coppie, ospiti nella Villa, al loro arrivo vengono accolti dal custode Sirisco (Tony Hale) e la cuoca Stratilia (Leila Farzad). Dov’è il visconte Leonardo? Il custode risponde subito alla domanda posta da Pampinea con un semplice è in viaggio per fare scorta di viveri. Per chi non ha visto la serie questa risposta basterà a quietare la curiosità ma sappiate che non è così semplice. La Villa sarà luogo di varie vicende tra amori proibiti, storie di tradimenti e avvelenamenti e sotterfugi oltre vittima di attacchi da personaggi esterni. I nostri protagonisti saranno vittime, o carnefici, di avvenimenti di cui ne muovono i fili e spesso, quei fili, formeranno dei grovigli con quelli di altri. Alcuni di essi finiranno per trasformarsi in cappi e saranno la morte di chi li comanda o di chi viene comandato.
La morte dei rapporti interpersonali e non solo
In questa serie TV non ci saranno solo i morti per via della peste ma anche dei rapporti interpersonali tra i protagonisti. Ognuno di loro avrà modo di confrontarsi con il suo compagno e con gli altri abitanti della Villa. Svilupperanno nuove relazioni, si creeranno nuove amicizie e vecchi rapporti andranno in fumo. Tutto questo è legato alla peste, causa del loro isolamento in Villa, ma anche per vecchi rancori mai rivelati o addirittura segreti tenuti nascosti. Con la morte dei rapporti interpersonali intendiamo proprio questo, la mancanza di comunicazione del disagio provato solo per il quieto vivere. Questa situazione vi sembra familiare? Si potrebbe tranquillamente paragonare alla pandemia appena passata, con la crescita degli hikikomori e della paura di rimanere soli essendo sé stessi. Non è così banale il messaggio trasmesso dalla serie TV ma non è nemmeno tanto complicato. È lì, limpido e cristallino e senza fronzoli.
Il tema dell’isolamento non è il fulcro di questo prodotto, ma solo il pretesto per parlarne in varie chiavi. Pampinea e Misia lo vivono come sempre, unite dal rapporto serva-padrona tuttavia qualcuno ne soffre di tutto ciò. L’ipocondriaco Tindaro è legato a Dioneo perché quest’ultimo è il suo dottore quindi che rapporto è mai questo, lavorativo e poi? Le coppie formano sottotrame interessanti da ogni punto di vista e senza lasciarne mai una indietro rispetto alle altre. L’insieme di tutte le sottotrame crea la trama vera la cui base è solo l’invito nella Villa da parte di Leonardo. I rapporti tra i vari inquilini alimentano la trama principale aiutate dalle sottotrame e viceversa. Il luogo non fa solo da sfondo ma aiuta a mantenere unite queste persone e ne migliora l’interazione. D’altro canto la condizione in cui si ritrovano porta anche ad una rottura tra alcuni dei componenti della diade.
Le nostre conclusioni su The Decameron
Nell’insieme la visione di Jordan ci ha convinti, seppur lasciando l’amaro in bocca per alcune scelte di stile. Alcune scene si vedono e si sentono che sono recitate, non vi è sempre una performance all’altezza di ciò che viene presentato. Sono davvero pochi questi momenti e ci sentiamo di tralasciare queste pecche. A livello di luoghi, fotografia e soprattutto il comparto sonoro siamo su un livello buono. La presenza di brani di artisti come Joy Division, Duran Duran o Depeche mode strizza l’occhio ad approccio meno classico come fatto di solito. La scelta di non far seguire una serie di racconti, come nell’opera letteraria, ha snellito e alleggerito il tutto rendendolo più piacevole da vedere. Nota di merito per i costumi disegnati ad hoc per rendere tutto più lussuoso.
Siamo arrivati alla fine di questa recensione di The Decameron ma sul sito di Kaleidoverse ne potete trovare di nuove ogni settimana. Siamo andati ovviamente a vedere Deadpool & Wolverine mentre come serie vi consigliamo, visto che siamo sotto Olimpiadi, Simone Biles: verso le Olimpiadi. Non ci resta che salutarvi e vi aspettiamo nei commenti sotto l’articolo per sapere il vostro punto di vista su questa serie TV!
Netflix ha voluto portare sul piccolo schermo una rivisitazione dell'opera di Giovanni Boccaccio e lo fa con uno stile tutto suo. Dall'idea di Kathleen Jordan è scaturita fuori una serie TV dal tono ironico, intrisa di amore e tradimenti con un pizzico di black humor. I protagonisti di questa strana rappresentazione della peste hanno portato ognuno una sfaccettatura del genere umano. Possiamo trovare infatti l'egocentrismo di Pampinea e il servilismo di Misia oppure l'ipocondria di Tindaro o ancora l'amore bugiardo tra Panfilo e Neifile. A far da sfondo alla loro fuga dalla Firenze appestata del XIV secolo abbiamo Villa Santa di proprietà di Leonardo. Proprietario che, al momento dell'arrivo degli ospiti, è lontano da casa in cerca di viveri. Gli intrecci delle sottotrame, le quali sono collegate alle varie coppie di invitati alla Villa, danno man forte ad una trama che senza di esse sarebbe quasi del tutto inesistente. A rallegrare l'isolamento forzato degli inquilini troviamo il custode Sirisco e la cuoca Stratilia. La Villa sarà il luogo in cui vedremo susseguirsi le vicende oltre ad essere un posto scenograficamente stupendo. I nostri protagonisti saranno in grado di scappare alla morsa della peste restando chiusi in quella Villa? Per scoprirlo date una possibilità a questa serie TV!