Frieren – Oltre la fine del viaggio è sicuramente uno degli anime-rivelazione di questo 2024, con la sua atmosfera placida e malinconica. E, mentre la sua diffusione è sempre più capillare in Italia – con i volumi del manga che fanno capolino alle fiere del fumetto e i cosplayer che iniziano a replicare i personaggi più iconici, tra cui proprio quello della maga Frieren – Kaleidoverse si interroga su uno dei temi centrali della dell’anime nato dalla storia di Kanehito Yamada (Bocchi Hakase to Robot Shoujo no Zetsubouteki Utopia) e Tsukasa Abe (Kanon), la morte. La cupa mietitrice ha un posto di rilievo nell’anime, nel quale però abbandona la sua classica presentazione in favore di una veste più conciliante.
Il tema è comunque già comparso a più riprese nella storia dell’animazione giapponese. Ragion per cui in questo articolo Kaleidoverse racconta non solo cosa si cela dietro l’avventura della maga elfica Frieren e dei suoi compagni, ma va indietro nel tempo e riscopre anime più o meno conosciuti nei quali la morte è importante, per un motivo o per un altro. Abbiamo preferito evitare l’inserimento dei film di animazione giapponesi, perché pensiamo che meritino un contributo a parte. Detto questo iniziamo, per l’appunto, a parlare di Frieren – Oltre la fine del viaggio.
Frieren – Oltre la fine del viaggio
Frieren – Oltre la fine del viaggio si svolge in un mondo fantasy che riecheggia delle atmosfere più classiche del genere. La protagonista è un’elfa dalla vita straordinariamente longeva, che trascorre a viaggiare per il continente collezionando magie. Dietro questa premessa apparentemente tranquilla si nasconde però un mondo estremamente complesso che mette in gioco il tema della morte, quello della sopravvivenza, del ricordo, dell’amicizia e dell’amore (nella sua accezione più generica). Il personaggio principale impara lentamente (e insegna) a portare con sé tutti quelli che amiamo, perché il ricordo è un’arma potente, e finché è presente lo sono anche le persone.
Si tratta di un anime particolare e controcorrente perché il viaggio dell’eroe parte dalla fine, dopo che la grande avventura è finita, e racconta la storia dell’unica sopravvissuta a quell’avventura, di quello che fa e del modo in cui elabora e ricorda il passato, intraprendendo un nuovo, lungo viaggio insieme a nuovi compagni, come la maga Fern e il guerriero Stark. Essendo la protagonista estremamente longeva vive il tempo e il suo scorrere in maniera completamente diversa rispetto agli esseri umani, ma questo non la rende impermeabile al dolore della perdita.
Frieren – Oltre la fine del viaggio: una vita in memoria
L’anime Frieren – Oltre la fine del viaggio è un complesso e magnifico percorso di elaborazione del lutto lungo decenni, nel corso dei quali è prominente la presenza di ricordi della protagonista, i legami formati con gli altri e il modo in cui questi si esprimono nel tempo presente. Frieren non termina mai questa elaborazione, ma la accetta come necessaria per non dimenticare ciò che ha avuto e poi perso. C’è del rimpianto, ma anche gratitudine, felicità e una buona dose di malinconia, che trova una funzione positiva. Frieren agisce, e agendo – e ricordando – fa vivere attraverso sé stessa le persone che hanno segnato la sua vita. L’elfa sa di avere più tempo rispetto ai suoi compagni umani, e decide di usarlo per vivere secondo il loro punto di vista.
Dall’altra parte abbiamo i vecchi compagni di Frieren che vogliono assicurarsi che lei starà bene dopo la loro dipartita: Heisen le affida una missione lunga 10 anni e dall’esito incerto che la conduca di fronte allo spirito del loro compagno Himmel, ma non solo: Heiter le affida la giovane Fern affinché la addestri, ma anche e soprattutto affinché siano l’una la compagna dell’altra. Lo stesso Himmel, in maniera più o meno inconsapevole, ha fatto sì che il suo ricordo non svanisse mai dalla mente della maga. Si delinea in questo modo un rapporto tra ricordo e tempo, che gioca sulla longevità della protagonista rispetto alle vite dei suoi amici e sulle scale dei valori che derivano da questa differenza.
Angel Beats!
Angel Beats! – anime prodotto da P. A. Works e Aniplex – si svolge in un aldilà singolare, dove i personaggi vivono una quotidianità scolastica in un immenso istituto. Il protagonista, Yuzuru Otonashi, si risveglia sul tetto della scuola senza alcun ricordo del suo passato. Conosce subito Yurippe, una ragazza a capo della Brigata del Fronte del Mondo degli Spiriti, un gruppo di rivoltosi che si ribellano al sistema scolastico e, di conseguenza, a Dio, incarnato per loro nella figura di Tenshi, la presidente del comitato studentesco.
Man mano che la storia si sviluppa Otonashi inizia a ricordare il suo passato e scopre che ognuno dei suoi compagni ha alle spalle una storia tragica e toccante. Mentre il ragazzo cerca di capire il reale funzionamento di questo aldilà – insieme allo spettatore – farà amicizia con molti altri ragazzi e capirà insieme a loro non solo il reale ruolo di Tenshi, ma anche il senso stesso dello strano limbo nel quale si sono ritrovati, arrivando alla fine alla soluzione dietro i misteri e gli interrogativi sollevati da Yurippe e dagli altri membri della Brigata.
Angel Beats! – Ribellione contro il fato
In Angel Beats! la maggior parte dei personaggi che si ribellano allo status quo dell’aldilà e che complottano contro Tenshi ce l’hanno con Dio perché hanno avuto delle vite difficili, in primis Yurippe, che si erge a capo della Brigata. Ogni singolo personaggio degno di nota, infatti, rivela alle proprie spalle una vita travagliata, spesso infelice e caratterizzata da una morte tanto tragica quanto improvvisa. Nell’anime emergono molti temi legati alla morte, come la redenzione, il perdono e l’accettazione delle proprie azioni in vita.
L’aldilà di Angel Beats! – un limbo travestito da scuola – serve alle anime che lo abitano ad elaborare il loro stesso lutto – aspetto davvero unico e interessante –, quello nei confronti di una vita che è terminata troppo presto e che li ha privati del futuro e dei sogni. Ogni storia approfondisce un aspetto particolare di questo dolore nei confronti della vita, ma il messaggio finale è sia di accettazione nei confronti della morte che di speranza nei confronti della vita: accettando il loro passato pieno del rimpianto di non aver potuto fare di più i personaggi si voltano verso il futuro, ovvero verso una nuova vita che darà loro una nuova possibilità.
Death Note
Death Note è uno degli anime più famosi degli anni 2000, tanto da essere entrato di diritto nella cultura pop. La storia segue Light Yagami, un liceale brillante ma profondamente annoiato dal mondo in cui vive, almeno finché non trova per caso un quaderno dal nome bizzarro, Death Note, lasciato cadere nel mondo degli umani dal dio della morte Ryuk. Ovviamente il Death Note non è un quaderno normale: qualsiasi persona il cui nome venga scritto al suo interno morirà, a patto che chi scrive conosca il volto della vittima. Inizialmente incredulo, Light prova il potere del quaderno e scopre che funziona davvero.
Sconvolto dal potere che ha tra le mani, Light decide di usarlo per “ripulire” il mondo dai criminali, credendo di poter creare una società utopica priva di crimine dove lui regnerà come un dio, sotto il nome di Kira. Mentre la storia prosegue, Light si addentra sempre più in una spirale di oscurità, diventando sempre più spietato e disposto a tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi. Nel frattempo, l’enigmatico e altrettanto brillante detective L cerca di smascherarlo utilizzando la sua eccezionale intelligenza e le sue abilità investigative.
Death Note: potere e morte
Death Note esplora temi complessi come la giustizia, la moralità, il potere e la corruzione, ponendo domande etiche su cosa significhi essere un giusto giudice e se i fini giustifichino davvero i mezzi. Nonostante il titolo in Death Note non è la morte il tema principale, bensì il tango onnipresente tra giustizia e potere. La morte, alla luce di questo, diventa un mero mezzo, ma il modo in cui Tsugumi Ōba e Takeshi Obata hanno immaginato gli dei della morte – esseri mostruosi e complessi – è incredibilmente affascinante. Queste divinità abitano un mondo grigio e desolato, incaricate di dare la morte agli esseri umani con dei quaderni “magici”.
Sono creature immortali che, di conseguenza, si annoiano molto. Gli esseri umani sono per loro quasi formiche in una teca che usano, a volte, per divertirsi, proprio come nel caso di Ryuk, lo shinigami che getta nel mondo dei vivi il Death Note e che si lega a Light per puro divertimento. La morte è quindi uno strumento tanto asettico quanto pieno di una macabra creatività, ben lontana dall’essere la protagonista, rappresentata dal duello tra due visioni ben distinte di giustizia. Nella morte, in questo caso, non c’è posto per la pietà né per il lutto, ma solo un ragionamento senza fine per porsi sempre un passo avanti rispetto all’avversario.
Death Parade
Death Parade si svolge principalmente in un misterioso bar chiamato Quindecim, situato in una sorta di aldilà. In questo bar le persone recentemente decedute vengono giudicate attraverso una serie di giochi che mettono alla prova il loro vero carattere. Il protagonista principale è Decim, il barista di Quindecim e un Arbitro responsabile di valutare le anime dei defunti. Gli arbitri sono esseri creati per giudicare se un’anima deve essere mandata a reincarnarsi o spedita nel Vuoto per l’eternità.
Quando due persone muoiono nello stesso momento, vengono invitate a partecipare a uno dei giochi di Decim, che variano dal bowling e freccette a giochi di carte e altri passatempi. Tuttavia, questi giochi non sono normali: sono progettati per spingere i partecipanti al limite emotivo e psicologico, rivelando la loro vera natura e i peccati commessi in vita. Decim è affiancato nel suo compito da un’assistente, Chiyuki, che non ricorda nulla del suo passato. A differenza degli altri Arbitri, Chiyuki ha una profonda empatia per le anime dei defunti e comincia a mettere in dubbio il sistema dei giudizi di Decim e il metodo con cui si decide il destino delle persone, andando a cambiare anche il carattere del taciturno barista.
Death Parade: giudice e giuria
In Death Parade si affrontano temi seri e di natura filosofica, come la morte, la moralità e la redenzione. Anche in questo caso la morte è solo uno stato temporaneo che muta una volta emesso un giudizio da parte di Decim, o tramite la reincarnazione o tramite la condanna al Vuoto, nel quale le anime sbiadiranno lentamente fino a non esistere più. Questo processo complesso che porta a tutti gli effetti all’emissione di un verdetto e all’esecuzione di una condanna o meno si nasconde dietro giochi e partite, che però rivelano molto dei contendenti e della scala dei loro valori.
Questo è interessante non solo perché ci dà modo di vedere come i defunti si rapportano a tutto questo, ma anche e soprattutto perché. Tramite le loro storie Decim empatizza con loro e può giudicarli in base a ciò che sente. Dunque c’è un giudizio dopo la morte, ma solo in base alle emozioni che si hanno nei confronti della vita. Questo slittamento è graduale nel corso della storia, e mette l’accento proprio sul valore dell’individuo e sul suo vero io: chi è che davvero merita una seconda possibilità, e chi no? È possibile emettere un giudizio di carattere etico basandosi solo ed esclusivamente sui fatti, o c’è bisogno anche di una componente emotiva?
Plastic Memories
Plastic Memories è ambientato in un mondo sci-fi in cui esistono i Giftia, degli androidi molto avanzati, quasi indistinguibili dagli esseri umani, sia in apparenza che in emozioni, ma che hanno una durata della vita molto limitata, di appena 9 anni, trascorsi i quali i loro ricordi e le loro personalità iniziano a deteriorarsi in modo irreversibile. La storia segue Tsukasa Mizugaki, un ragazzo che, dopo aver fallito gli esami d’ammissione all’università, inizia a lavorare in un reparto della Sion Artificial Intelligence Corporation, che si occupa di recuperare i Giftia che stanno per raggiungere il termine della loro vita operativa, in modo da impedire che diventino pericolosi o perdano la loro personalità.
Tsukasa lavora in coppia con Isla, una Giftia di lunga data che è specializzata nel recupero dei suoi simili. I due affrontano una serie di missioni di recupero, ognuna delle quali presenta storie toccanti e riflessioni sulla vita, la memoria e ciò che significa essere umano. Tsukasa, nel frattempo, scopre che il tempo di Isla sta per scadere. Confrontandosi con la realtà del breve tempo che hanno insieme, Tsukasa deve decidere come affrontare la loro relazione e i sentimenti crescenti che prova per Isla, sapendo che la loro storia ha una scadenza inevitabile.
Plastic Memories: l’importanza del tempo
Plastic Memories parla d’amore, di perdita, dell’importanza dei ricordi e della fragilità della vita. Nonostante l’atmosfera sia leggera e l’ambientazione sia estremamente colorata questo anime pone domande filosofiche riguardo la natura delle relazioni tra umani e intelligenza artificiale, nonché sul valore del tempo trascorso con le persone che amiamo. Plastic Memories sottolinea che, nonostante il dolore della perdita, accettare il ciclo della vita e della morte è parte essenziale della crescita emotiva e della guarigione.
Il rapporto tra Tsukasa e Isla è un altro modo in cui l’anime esplora la morte. La loro relazione è costruita sapendo che Isla ha un tempo limitato. Questo crea una dinamica unica in cui entrambi devono affrontare l’idea di perdere qualcuno che amano e imparare a vivere intensamente il tempo che hanno insieme. La loro storia evidenzia il fatto che l’amore, anche se temporaneo, può essere straordinariamente significativo e vale la pena di essere vissuto. Inoltre, nonostante la memoria di Isla si deteriorerà, Tsukasa avrà sempre dentro di lui i ricordi creati con lei e ne farà tesoro.
Your Lie in April
Your Lie in April segue la storia di Kousei Arima, un prodigio del pianoforte che, fin da bambino, ha vinto numerosi concorsi grazie al suo talento straordinario e alla rigida formazione imposta da sua madre, una severa insegnante di pianoforte. Tuttavia, dopo la morte della donna, Kousei subisce un trauma emotivo così profondo da fargli perdere la capacità di sentire il suono del pianoforte mentre suona, anche se fisicamente non ha problemi di udito. Questo blocco psicologico lo porta ad abbandonare il pianoforte e a vivere in un mondo privo di colori, rinunciando alla musica e isolandosi dai suoi amici e da tutto ciò che aveva significato per lui.
Due anni dopo, la sua vita monotona e grigia cambia quando incontra Kaori Miyazono, una vivace e solare violinista. Kaori riesce a farlo uscire dal suo guscio e lo spinge a tornare a suonare il pianoforte, nonostante il suo blocco mentale. La ragazza convince Kousei a farle da accompagnatore durante una competizione di violino, e attraverso questa esperienza il ragazzo inizia a riscoprire la bellezza della musica e a riavvicinarsi al mondo che aveva abbandonato.
Your Lie in April: morte e musica
Your Lie in April nasconde in sé l’amore, l’amicizia, il dolore, la perdita e la guarigione. La relazione tra Kousei e Kaori è centrale nella storia; mentre Kaori cerca di aiutare Kousei a superare i suoi traumi passati e a ritrovare la passione per la musica, emerge una storia più profonda. Man mano che la storia prosegue, Kousei cresce come musicista e come persona, imparando a confrontarsi con il suo passato e ad accettare la perdita di sua madre. Nel frattempo, i suoi sentimenti per Kaori diventano sempre più forti, e il ragazzo si rende conto dell’impatto profondo che ha avuto sulla sua vita.
Your Lie in April rivela poi il significato dietro il titolo: la “bugia” di aprile è la confessione di Kaori, che ha sempre amato Kousei, ma aveva deciso di nascondere i suoi sentimenti e la sua malattia per non preoccuparlo e per non pesare su di lui. Questo colpo di scena aggiunge un ulteriore livello di emozione alla storia, poiché Kaori muore, lasciando Kousei a fare i conti con la perdita, ma anche con un rinnovato senso di speranza e di voglia di vivere e suonare.
Ano Hana
Ano Hana parla di un gruppo di amici d’infanzia che si sono allontanati dopo un tragico incidente, avvenuto anni prima, che ha portato alla morte di una di loro, Menma. Anni dopo Jintan, un altro membro del gruppetto inizia a vedere il fantasma di Menma. La bambina gli dice che ha un desiderio che deve essere esaudito affinché possa passare nell’aldilà, ma non ricorda quale sia. Jintan, inizialmente credendo che l’apparizione di Menma sia solo un’allucinazione dovuta allo stress o alla nostalgia, si rende conto che il suo spirito è reale e inizia a cercare di aiutarla.
Decide quindi di riunire il vecchio gruppo di amici d’infanzia, i Super Peace Busters, per capire quale fosse il desiderio di Menma e realizzarlo. Mentre Jintan cerca di riunire il gruppo, scopre che ognuno dei suoi vecchi amici sta ancora lottando con il senso di colpa e il dolore per la morte della bambina, anche se sono passati molti anni. Man mano che i membri del gruppo si riuniscono e lavorano insieme per capire il desiderio di Menma, vengono a galla vecchi ricordi ed emozioni. L’interazione con il fantasma di Menma aiuta ciascuno di loro ad affrontare i propri sentimenti di colpa e dolore non risolti.
Ano Hana: andare avanti è incredibilmente difficile
Ano Hana si interroga su come le persone affrontano il dolore della perdita e l’importanza dell’amicizia, dell’amore e del perdono. La morte improvvisa di Menma, avvenuta durante l’infanzia dei protagonisti, ha lasciato un segno indelebile su ciascuno di loro. Il dolore non risolto della perdita di Menma si manifesta in vari modi nei personaggi principali, influenzando le loro vite anche molti anni dopo l’incidente. L’anime esplora come ognuno di loro affronta il dolore e il senso di colpa, mostrando che il dolore della perdita può essere superato solo affrontandolo insieme e riconoscendo i propri sentimenti.
Molti dei personaggi di Ano Hana sono consumati dal senso di colpa per la morte di Menma. Ciascuno di loro crede di avere, in qualche modo, contribuito alla sua morte, e questo sentimento di colpa li ha intrappolati emotivamente, impedendo loro di andare avanti con le loro vite. L’anime esplora il processo di riconciliazione con sé stessi e con il passato, mostrando che è necessario affrontare e accettare i propri errori per poter guarire. Il fantasma di Menma funge da catalizzatore per questo processo, permettendo ai personaggi di confrontarsi con i loro sentimenti.
La morte: un tema sempiterno
Frieren – Oltre la fine del viaggio non è certamente l’unico anime dove la morte assume importanza: nel corso dell’articolo abbiamo esplorato altri titoli famosi in cui questo argomento è centrale e caratterizzante, ma sempre in maniera diversa. Può nascondersi dietro un bellissimo campo di fiori blu, tra i banchi di scuola, in misteriosi quaderni o in singolari quanto eleganti bar. Può anche trovarsi alla fine di una melodia, o nelle risate dei bambini durante un pomeriggio estivo. Ovunque, la morte può fare capolino. Ma questi anime insegnano a non temerla, anzi: in tutti emerge, a vario titolo, un riconoscimento della morte come di un pari da approcciare senza lasciarsi sopraffare dalla paura.
Quali di questi anime avete visto? E cosa pensate delle riflessioni che abbiamo sollevato in questo articolo? Speriamo di avervi invogliato a recuperare almeno uno di questi anime. Lasciateci un commento qui su Kaleidoverse e condividete l’articolo se pensate che sia interessante. Sul nostro sito ne trovate altri, come la recensione del film Falla Girare 2 – Offline, quella dell’anime Kengan Ashura o quella della terza stagione della serie TV The Bear. Alla prossima!