In un mondo pieno di ingiustizie non c’è cosa migliore che guardare qualcuno porvi rimedio, anche nel suo piccolo. Il fragile e tormentato rapporto tra ciò che è giusto e lo stato delle cose è al centro di Rebel Ridge, il nuovo film di Netflix disponibile sulla piattaforma dal 6 settembre. Kaleidoverse ve ne parlerà in questa recensione – ovviamente prima di spoiler – in cui andremo a vedere una piccola perla action che racchiude al suo interno una narrativa evocativa e un cast che dà luce al suo protagonista ma che in ogni caso si forma di volti già celebri nel panorama cinematografico odierno.
Rebel Ridge vede alla regia Jeremy Saulnier (Blue Ruin) – che firma anche la sceneggiatura – e nel cast Aaron Pierre (Brother), Don Johnson (Miami Vice), AnnaSophia Robb (Un ponte per Terabithia). David Denman (L’angelo del male – Brightburn), Emory Cohen (Brooklyn), Steve Zissis (Baghead), Zsane Jhe (David Makes Man), Dana Lee (Pretty Rosebud) e James Cromwell (Babe, maialino coraggioso). La pellicola dura più o meno 2 ore: diamo un’occhiata alla trama.
Rebel Ridge: la trama
Terry (Aaron Pierre) sta attraversando in bicicletta una zona boschiva quando viene fermato da una pattuglia che lo perquisisce e gli trova addosso un’ingente somma in contanti. Interrogato, l’uomo dice che il denaro gli serve per pagare la cauzione di suo cugino, ma gli agenti non gli credono e glieli confiscano. Il giorno seguente Terry si reca alla stazione di polizia e sporge un reclamo ma il capo, Sandy Burnne (Don Johnson), gli fa capire che quei soldi non li riavrà indietro. Dopo un iniziale tira e molla, piccole ritorsioni e minacce, la polizia accetta di restituirgli una parte della somma.
Nonostante questo Terry non riesce ad aiutare il cugino e decide di lasciare la città, ma appena se ne va Summer (AnnaSophia Robb), una tirocinante presso il tribunale della contea che aveva cercato di aiutarlo, resta vittima di un’aggressione da parte della polizia per essersi interessata al caso e alla corruzione al di sotto. Per questo motivo Terry torna per la resa dei conti finale, che vede alla fine gli agenti capitombolare di fronte alle prove raccolte e alle conoscenze di Terry, ex-marine.
Un western d’azione?
La regia di Rebel Ridge dà molta importanza al suo protagonista e lo pone su uno sfondo naturale selvaggio e crudo che ben si abbina alla trama. Questa unione sinergica tra scenografie mozzafiato e il passo dato alla narrazione trasformano gran parte della pellicola in una caccia serrata, in una lotta in cui l’uomo combatte l’uomo ma lo fa sempre in seno ad una natura selvaggia e a tratti desolata. La fotografia risalta ancora di più questa unione poetica tra gli attori in gioco e il palcoscenico naturale nel quale si muovono. Importanti sono anche gli ambienti interni: si tratta di luoghi vecchi, usurati dal tempo e lasciati parzialmente all’incuria, cosa che evidenzia ancora di più lo spirito selvaggio, o selvatico, che si è scelto di imprimere al film.
Per quanto riguarda la sceneggiatura, invece, Rebel Ridge è un film d’azione che però ricorda, per certi versi, il western. Abbiamo infatti l’eroe solitario arrivare in un posto in cui trova lo sceriffo cattivo con scagnozzi al seguito pronto a dargli problemi. Oltrepassando invece il genere del western, ma anche quello d’azione, troviamo una sottile critica alla società americana che, per quanto subdola e sottilmente inserita, è graffiante e non risparmia colpi nei confronti di nessuno. Il cast, formato da celebri star del cinema e promettenti nuovi volti, come quello del protagonista – che ha all’attivo ancora poco materiale, ma di qualità – si cala perfettamente nella parte e dà il meglio di sé per il genere scelto.
Quando il sistema non funziona
Il tema principale di Rebel Ridge, racchiuso parzialmente nel titolo, è la ribellione. La ribellione contro un sistema corrotto e ingiusto, nel quale emergono figure che spadroneggiano e vogliono avere il predominio sugli altri. Figure che invece dovrebbero proteggere e servire i cittadini americani, come ripetuto lungamente da loro stessi: stiamo parlando ovviamente dei poliziotti che in questa pellicola ricoprono il ruolo di antagonisti e oppositori principali. Accanto a loro si erge il sistema giudiziario, colluso in questo caso specifico con le forze dell’ordine ed ulteriore espressione della corruzione insita nel sistema.
Nonostante il ruolo antagonistico del sistema giudiziario in Rebel Ridge, nelle azioni e nelle parole di alcuni dei protagonisti negativi di questo film si nascondono importanti messaggi di denuncia sociale che espongono al giudizio dello spettatore il funzionamento del sistema stesso e i cortocircuiti che favoriscono l’insorgenza di azioni criminali. Non si tratta – a parere di chi scrive – di una giustificazione, né di un incitamento a delinquere, ma di una direzione plausibile e reale: a mali estremi, estremi rimedi.
La rabbia di un uomo tranquillo
Se torniamo invece al nostro protagonista, interpretato da Aaron Pierre, ritroviamo come detto sopra una sorta di cowboy post-moderno. Dal passato militare e di poche parole, Terry incarna molto bene il ruolo del giustiziere buono ma dai mezzi anticonvenzionali. All’inizio della pellicola l’uomo subisce un’ingiustizia alla quale vuole porre rimedio: per farlo si rivolge inizialmente a quel sistema stesso che lo ha ingannato e lo ha trasformato in una vittima per poi trovare in un personaggio secondario la motivazione e la giustificazione ad agire andando contro una legge ormai fasulla.
Anche in questo si evince molto bene la narratività del western: l’eroe solitario arriva in città e trova una situazione di ingiustizia e sottomissione per cui i potenti tengono sotto scacco i deboli e decide di aiutare le vittime di questa ingiustizia a liberarsi dai loro oppressori. Molto spesso in questi casi alla fine del film l’eroe solitario riprende il suo viaggio e raramente decide di restare, ma nel caso specifico di Rebel Ridge lo spettatore non ha idea di cosa accadrà: sa solo che Terry si farà custode della verità.
Le nostre conclusioni su Rebel Ridge
Rebel Ridge è un action che ci è piaciuto molto: l’andamento della storia riesce ad essere contemporaneamente rapido e lento, ci sono molte scene d’azione e altrettante che evidenziano la bravura espressiva del cast, il tutto mentre prende piede una storia che oltre ad intrattenere il suo pubblico con sparatorie, scontri corpo a corpo e piani misteriosi lancia anche importanti messaggi di rivendicazione sociale che forse non importeranno molto agli spettatori nostrani ma che in ogni caso affermano la volontà di lottare per ciò che è giusto.
Avete già visto Rebel Ridge? Allora diteci la vostra in un commento qui su Kaleidoverse. E, se non l’avete fatto, speriamo che questa recensione vi farà cambiare idea. Vi ricordiamo che sul nostro sito troverete molti articoli che spaziano tra cinema, serie TV, anime e videogiochi, come nel caso dei nostri ultimi articoli: la recensione di The Perfect Couple, quella della serie TV Respira e della docuserie Worst Ex Ever – Relazioni fatali. Ci leggiamo al prossimo articolo!
Rebel Ridge è un action dal passo al contempo felpato e pesante, che si addentra nei paesaggi bucolici e desolati degli States d’entroterra per raccontare una storia che trasuda polvere e si muove rapidamente. La regia segue le azioni ben ponderate di un protagonista che sembra proprio non volerlo essere mentre si ritrova coinvolto in una faccenda sporca che però non può ignorare. Un po’ western moderno, un po’ action senza respiro, un po’ dramma che espone le ingiustizie di un sistema perennemente corrotto, Rebel Ridge parla di giustizia, di potere e di vendetta senza mai rallentare e cadenzando molto bene i tempi narrativi, che dividono naturalmente la pellicola in due parti uguali. Il cast – pieno di attori e attrici celebri e di talento – non si nasconde di certo, e stupisce per alcune scelte di ruolo che potrebbero lasciare gli spettatori affezionati del genere un po’ spiazzati.