Il multiverso arriva anche nell’universo creato da George Lucas, il fantastico mondo di Star Wars. Il 13 settembre ha fatto il suo debutto su Disney+ la serie Lego Star Wars: Rebuild the Galaxy e siamo pronti a farne la recensione. È difficile immaginare come possa essere inserito il multiverso in Star Wars ma c’è un dettaglio nel titolo che può aiutarci. L’immenso, infinito regno dei mattoncini Lego non è nuovo dal collaborare con Star Wars ed è proprio questo che permetterà lo sviluppo della nuova realtà. Andiamo per ordine e non buttiamoci subito a parlare a raffica degli avvenimenti, abbiamo molto di cui parlare. Partiamo dal doppiaggio in cui troviamo Gaten Matarazzo (Dustin di Stranger Things) a doppiare Sig Greebling e Tony Revolori (Flash Thompson negli Spiderman di Tom Holland) per il fratello di Sig, Dev.
Un paio di stelle, piccole e sconosciute, hanno doppiato i rispettivi personaggi in versione Lego. Stiamo parlando di Mark Hamill e Billy Dee Williams nei ruoli, e che ruoli, di Luke Skywalker e Lando Calrissian. Proprio come nei film hanno interpretato i loro personaggi in versione minifigures animate. Troviamo anche Ahmed Best che ritorna a vestire i panni di Jar Jar Binks o Anthony Daniels nella tuta dorata di C-3PO. Insomma, non hanno badato a spese per portare le voci originali dei personaggi. Lo stravolgimento delle vicende nella realtà ideata da Lucas era qualcosa di impensabile nei film con attori in carne e ossa. Lo stratagemma utilizzato per farlo avvenire, e vedremo dopo quale, poteva funzionare solo unito ai mattoncini data la loro versatilità nelle costruzioni. Un paio di idee presenti nella serie provengono da parte di teorie o suggerimenti del fandom ma ne parleremo più avanti.
Un nuovo inizio
Lego Star Wars: Rebuild the Galaxy ruota attorno ad una reliquia che Sig e Dev trovano incastonata ai piedi di una parete. I due fratelli sono allevatori di nerf, degli animali simili a buoi in Star Wars, e si imbattono in maniera del tutto casuale in un vecchio tempio jedi. Tra i due fratelli è Sig a manifestare i poteri ottenuti grazie alla forza i quali lo hanno aiutato ad aprire la porta che sigillava il tempio. La reliquia ha però un ruolo centrale nel mantenimento degli attuali schemi dell’Universo. A comunicare ciò a Sig e Dev è un uomo incappucciato dall’aria misteriosa. Dev però sfida Sig a mostrare i suoi poteri da jedi e di usare la forza per estrarre la reliquia. Le conseguenze di tale scelta saranno disastrose sia per l’universo per come lo conosciamo che per la vita di Sig.
Il senso del sottotitolo Rebuild the Galaxy è dato proprio dall’enorme potere sprigionato dalla reliquia. Il fatto che Sig abbia tolto dal proprio posto prestabilito quel mattoncino azzurro brillante ha scombussolato l’intera esistenza di ogni personaggio conosciuto di Star Wars. L’unico a non subire l’effetto del cambiamento è proprio Sig perché era ancora all’interno del tempio al momento del disastro. Vi starete chiedendo invece che fine abbia fatto Dev ma noi vogliamo mantenere la recensione spoiler free dato l’importanza del suo ruolo post misfatto. I ruoli vengono ribaltati, mischiati e le conseguenze possono risultare pesanti da subire ma non irrisolvibili. Lo scopo di Sig sarà infatti riportare l’ordine nell’universo anche se non tutto tornerà al suo posto. Si verrà così a creare una linea temporale parallela a quella attuale aprendo scenari davvero interessanti da esplorare, espandere e portare sugli schermi.
Cospirazioni e suggerimenti diventano realtà
Come abbiamo anticipato prima nella serie sono presenti un paio di personaggi la cui idea è nata da una teoria o da un suggerimento dei fan. Il personaggio di Bob, l’uomo incappucciato che aveva avvertito Sig del pericolo, è frutto di una richiesta molto sostenuta dagli AFOL (Adult Fan Of Lego) proveniente da un set Lego uscito parecchi anni fa (il 7153 chiamato Republic Gunship). Al suo interno vi era appunto questa minifigure a cui però non venne mai dato il nome. Fino all’uscita del set Lego in questione. Infatti poco dopo decisero che, quel Jedi, avrebbe dovuto chiamarsi Bob e così nasce il personaggio di Jedi Bob. La serie rende omaggio a questa strana ma ammirevole richiesta pervenuta da milioni di fan. La recensione di Star Wars: Rebuild the Galaxy non finisce qui e quasi potremmo paragonarlo alla serie TV What If…? per la Marvel.
Per molto tempo ma anche tuttora gira una teoria per cui un personaggio, amato o odiato dai fan, sia un Jedi sotto mentite spoglie o, peggio ancora, un Sith. Questa cospirazione arriva ovviamente dagli utenti e fan di Star Wars i quali hanno raccolto, guardando più e più volte i film, le prove a sostegno di questa teoria. Non vogliamo svelarvi la razza di tale individuo ma vi diciamo che, in italiano, è doppiato da Christian Iansante. Analizzando attentamente le azioni dell’essere possiamo notare come in alcuni frangenti i suoi movimenti siano simili, ad esempio, a quando un Jedi cerca di manipolare la mente con la forza. Gli occhi gialli non aiutano di certo a smentire i fan. Un po’ per via degli avvenimenti, un po’ per fare contenti i sostenitori della cospirazione ora è tutta realtà.
Le nostre conclusioni su Star Wars: Rebuild the Galaxy
Ci sarebbe tanto altro da dire in questa recensione di Star Wars: Rebuild the Galaxy ma correremmo il rischio di fare spoiler. Alcuni ruoli non vengono semplicemente invertiti anzi sono proprio stravolti. Gli innumerevoli richiami alle trilogie rendono tutto più nostalgico nonostante il cambio di universo. Ne siamo rimasti particolarmente sorpresi, un’idea che serviva a portare un nuovo vento su un brand così longevo. Certo, ci si aspettano delle novità in campo cinematografico però ci rendiamo anche conto che poteva funzionare solo nel Legoverse. Rimane un prodotto godibile, di breve durata date le sue quattro puntate eppure così divertente e pieno di rimandi interessanti. Lo stravolgimento dei ruoli vi destabilizzerà all’inizio trovando poi un senso e risultando piacevole. Esperimento ben riuscito e speriamo presto in una seconda stagione che sviluppi, alla lunga, un nuovo filone narrativo.
E voi siete fan di Star Wars? Avete già visto questo nuovo prodotto? Ma soprattutto, avete capito chi è il personaggio in questione che è diventato Sith? Fatecelo sapere nei commenti sotto l’articolo dal sito di Kaleidoverse. Ogni settimana vi aspettano nuove recensioni e nuovi approfondimenti di vario genere. Se non sapete cosa guardare e siete in cerca di un action date un’occhiata alla recensione di Rebel ridge. Non sempre le coppie perfette lo sono davvero e la serie TV The perfect couple ne mette in luce i difetti. Siamo curiosi di leggere i vostri commenti su questa e le altre nostre recensioni quindi correte a dirci la vostra. Noi vi ringraziamo per averci letti e vi aspettiamo alla prossima!
Prima o poi doveva arrivare anche in Star Wars il multiverso e lo ha fatto in grande stile. Se il protagonista Sig non si fosse fatto gli affari suoi non avrebbe avuto senso questa seria. Ringraziamo il fratello di Sig, Dev, per averlo sfidato ad usare il potere della forza per estrarre la reliquia. Peccato che poco prima, il Jedi Bob, li aveva avvisati del pericolo dato che l'ubicazione della reliquia è un vecchio tempio Jedi. Entrato da un orecchio e uscito dall'altro ecco che arriva la completa trasformazione dell'universo di Star Wars come lo abbiamo sempre conosciuto. Dimentichiamo di dirvi che tutto è possibile grazie alla collaborazione con Lego. Con questi requisiti, una trama tanto semplice ma con un concetto di distruzione letterale del mondo di Lucas ci troviamo davanti a questa serie TV. Un'opera di sole quattro puntate le quali ci donano tanta ma tanta nostalgia delle vecchie trilogie e anche di quella nuova. Alcuni dei personaggi più amati, o odiati, avranno ruoli totalmente diversi molto piacevoli da scoprire mentre la si guarda. Un prodotto ben realizzato, riuscito e divertente seppur breve. Una seconda stagione potrebbe portare ad uno sviluppo interessante della trama per portarla poi verso una longevità come Rebels o The Clone Wars.