Nella top 10 di Netflix (al momento dell’uscita della recensione) tra le serie TV, oltre a Kaos o The perfect couple spunta un altro nome. L’opera di cui stiamo per farvi leggere la recensione porta il nome di Billionaire Island. Una serie ambientata nella fredda Norvegia, in un paesino la cui fortuna è la pesca. Se vi chiedessimo per quale pesce è famosa la Norvegia siamo quasi sicuri che la risposta sia il salmone. Ecco, in questa serie l’allevamento del suddetto è alla base dei vari intrecci i quali formano poi la trama. Non è il protagonista assoluto ovviamente ma ci mette la pinna. Difficile da immaginare come un semplice pesce dalla carne rosa possa essere un elemento fondamentale ma ci arriveremo tra poco a dirvi il suo ruolo.
Nel cast troviamo Trine Wiggen (Julie Lange), Ragne Grande (Amy Lange), JJ è interpretato da Vetle Røsten Granås. Nemi Storm nei panni di Henni Lange e Kåre Conradi che interpreta Torbjorn completano la famiglia proprietaria della Marlax. La controparte della faida ha come leader Gjert Meyer, l’amministratore delegato della Meyer Fjordbruk. Parliamo di faida perché il centro della serie è un vortice di sotterfugi, piani di sabotaggio e cambi di bandiera tra i vari componenti delle famiglie Lange e Meyer. Al fianco di Gjert ci sono la figlia Trine (Hanne Skille Reitan) insieme al marito Eigil. Prima di buttarci a capofitto nella recensione di Billionaire Island vi facciamo una domanda. Sapete a chi è attribuita l’invenzione del sushi con il salmone sopra? La risposta è Bjørn Eirik Olsen, un norvegese! Una complicata strategia di marketing rese felici sia la Norvegia che il Giappone.
La trama di Billionaire Island
Vi abbiamo introdotto le due famiglie coinvolte in questo scontro all’ultimo salmone e le rispettive aziende. Marlax e Meyer Fjordbruk, dopo la morte di Ole Richard (azionario della Meyer), si contendono le azioni del defunto per poter raggiungere la vetta del mercato ittico. Per poter avere le azioni lasciate da Ole, sia Gjert che Julie devono fare i conti con la zia ovvero l’unica beneficiaria. Ha inizio quindi una lotta a chi riesce ad ammaliarla meglio con Julie che ha un piccolo vantaggio. La zia di Ole, in passato, ha avuto una relazione con Gjert prima che lui le spezzasse il cuore. Da qui si evince che a vincere lo scontro, impari già in partenza, è Julie la quale diventa la maggiore azionaria della compagnia sua rivale. L’idea di fondere le due compagnie è quello su cui Julie sta puntando ma la faccenda non è così facilmente realizzabile.
Quando c’è di mezzo la famiglia o peggio ancora il potere le cose non sono mai semplici. Se da una parte abbiamo Amy che vive a fianco, e all’ombra, della madre Julie dall’altro Trine può solo scordarsi di affiancare il padre Gjert. Potrebbe essere questa la causa di un’azione compiuta ai danni della Marlax, una dimostrazione di valere qualcosa agli occhi di Gjert? E Amy soffre l’ingombrante ego della madre con tutto quello che ne consegue oppure è felice per lei? Ci possiamo porre molte domande le cui risposte sono contenute nelle 6 puntate della serie TV. Henni, JJ e Torbjørn quale ruolo hanno in questa vicenda? Ognuno ha un piccolo ruolo, più o meno importante, ma i riflettori sono puntati sui due leader delle due aziende. Non neghiamo la presenza di colpi di scena che cambiano momentaneamente su chi puntare l’attenzione seppur per poco tempo.
Un messaggio di fondo velato
All’interno della serie TV vengono messi in risalto i problemi di famiglia e quello è quasi un classico. Un piccolo dettaglio su cui non tutti pensiamo possano aver fatto caso è il pensiero scaturito nella mente di Henni. Durante la festa per il passaggio all’età adulta vediamo come suo padre Torbjørn non badi a spese per invitare il gruppo kpop preferito della figlia. Ed è proprio dal suo idol preferito che arriva il cambiamento di mentalità nella giovane Henni. Dopo la sua denuncia sul maltrattamento dei salmoni negli allevamenti in Henni si smuove qualcosa ed è pronta ad andare contro la madre per questa cosa. Seppur il motivo per cui in Henni si scatena un pensiero di rivolta e di salvaguardia dei pesci è già apprezzabile trovarne traccia in una serie. Ultimamente questi messaggi di preservazione, tutela e difesa dell’ambiente o degli animali si mostrano in maniera sempre più palese.
In un’altra nostra recensione, così come ne abbiamo parlato in Billionaire Island (Under Paris) avevamo parlato del pensiero di fondo del film. Non sappiamo quanti altri film o serie TV vengono usati per lanciare messaggi del genere ma per noi è un valido mezzo di comunicazione per le generazioni attuali e future. Nonostante la serie non spicchi per quanto riguarda trama, capacità interpretativa di alcuni dei personaggi ha comunque qualcosa di interessante su cui farci pensare. Pecca di mordente in fatto di trama nonostante la sua linearità, completezza e efficacia narrativa. Avremmo preferito vedere di più una parte satirica come la si vede nel trailer o comunque il tono non è esattamente quello utilizzato nella serie TV. Di certo non mancano momenti in cui ci si fa una bella risata oppure scene di rapporti intimi che purtroppo non servono a creare trama. Insomma, mancava qualcosa per renderla più appetitosa.
Le nostre conclusioni su Billionaire Island
Il finale di Billionaire Island lascia aperta la possibilità di una seconda stagione la cui conferma potrebbe arrivare o forse no. A noi è piaciuta nonostante ci abbia lasciato un po’ delusi sotto alcuni fronti. Un minimo di sforzo in più e si sarebbe potuto fare davvero la differenza. Già il solo rispecchiare il mood mostrato nel trailer avrebbe avuto un impatto diverso su tutta la vicenda. La faida per la supremazia sul mercato del salmone viene risolta in maniera troppo prevedibile e sbrigativa. Poteva andare bene se poi si fosse aggiunta carne al fuoco per mantenere viva la fiamma. Forse c’è stata la paura di osare e questo si è visto. I colpi di scena ci sono e sono prevedibili anche le conseguenze, giocarci su avrebbe cambiato totalmente la serie TV. Vedremo come andrà, se ci sarà, la seconda stagione e speriamo in bene!
Sul nostro sito di Kaleidoverse potete farci sapere la vostra opinione su questa serie TV. Così come questa recensione, ogni settimana troverete nuovi articoli da leggere come ad esempio The money game oppure Lego Star Wars: Rebiuld the Galaxy usciti da poco. Trovate poi una sezione approfondimenti in continuo aggiornamento tra cui Frieren e la morte nel mondo degli anime o ancora Gli isekai che hanno avuto maggiore successo. A noi non ci resta che salutarvi e vi aspettiamo numerosi nei commenti, alla prossima recensione!
Come può un pesce dalla carne arancione avere così tanta importanza da poterci fare una sere TV? Se ti trovi in Norvegia ha senso di parlare del salmone come il pesce e non un pesce qualunque. La nazione con la maggior produzione di quel pesce in tutto il mondo ha sicuramente alla base delle potenze nei mercati ittici. Nel caso di Billionaire Island le due fazioni sono rappresentate dalla Marlax e la Meyer Fjordbruk capitanate rispettivamente da Julie Lange e Gjert Meyer. L'ago della bilancia sta per spostarsi in favore della Marlax dopo la morte di Ole Richard. Quest'ultimo era azionario della Meyer e le sue azioni finiscono in mano alla zia dopo il decesso. La sfortuna di Gjert è l'aver avuto una relazione con questa donna e dopo di averle spezzato il cuore. Proprio questo trascorso tra i due fa decidere alla zia di Ole di vendere le azioni a Julie e non a lui. Avete capito bene, Lange compra la quota di azioni Meyer sua diretta concorrente. Così facendo ne diventa la sua più importante azionista puntando alla fusione delle due aziende e diventare a tutti gli effetti la signora dei salmoni. A metterle i bastoni tra le ruote saranno le persone che invece dovrebbero supportarla. La vita però è una continua lotta anche con le persone da cui ti aspetti solo il bene e così sarà anche per lei. Chi vincerà alla fine la battaglia per la supremazia del mercato ittico del salmone? Scopritelo guardando la serie!