Era il 2021 quando andò in onda per la prima volta un nuovo game show basato su una regola semplicissima: non ridere. Forse incuriositi da questo divieto o dai concorrenti partecipanti, la prima edizione di LOL – Chi ride è fuori ebbe un successo inaspettato. Ora di edizioni ne abbiamo quattro oltre ad uno speciale natalizio uscito nel 2022. In cosa consiste il gioco? I 10 partecipanti hanno a disposizione 6 ore per far ridere gli altri concorrenti per poterli eliminare. Chi arriva in finale e vince il premio di 100 mila euro i quali andranno poi in beneficenza all’associazione scelta dal vincitore. Il tutto si svolge in un luogo chiuso circondato da telecamere in cui svolgere le loro esibizioni comiche. Alla conduzione troviamo Fedez affiancato poi da un co-conduttore come Mara Maionchi, Frank Matano e Lillo. Noi vogliamo parlavi dei punti deboli e forti di LOL – Chi ride è fuori.
L’ultima edizione andata in onda, la quarta, ha avuto come metodo di decisione del decimo partecipante un format parallelo. Chiamato LOL- Chi fa ridere è dentro, ve ne abbiamo parlato qui, il primo ad entrare nel gioco così fu Loris Fabiani in arte Lunanzio. Dato il successo e l’interesse mostrato per lo spin-off, se così lo si può chiamare, anche per la quinta edizione verrà scelto in questo modo. Ma quali furono i motivi per cui ebbe così tanto successo tanto da meritarsi delle edizioni successive? Fu per caso l’enorme pubblicità fatta sia da Prime Video o dallo stesso Fedez oppure furono altri i motivi? Con questo approfondimento vi diremo quali sono, secondo noi, i punti forti e deboli di LOL – Chi ride è fuori.
Personaggi di spicco senza risate
La prima edizione è senza dubbio quella di cui ricorderemo di più le scene o le battute. Con un cast di stelle della comicità italiana, tutte nello stesso posto, non poteva essere altrimenti. Elio, Frank Matano, Ciro Priello, Katia Follesa, Luca Ravenna, Lillo, Angelo Pintus, Michela Giraud, Caterina Guzzanti e Gianluca Fru Colucci. Questi i nomi di cui non bisogna fare nemmeno le presentazioni, per alcuni di loro, data la loro enorme fama. Caterina Guzzanti fu l’unica concorrente, in quattro edizioni, eliminata per via di una regola spietata del gioco ossia la mancata partecipazione. Lo scopo del gioco è sì non ridere ma l’isolamento o la mancata partecipazione hanno portato a questa insolita eliminazione. Di questa edizione divennero iconiche vari sketch portati da Elio ma anche frasi di Lillo o Angelo Pintus o ancora Matano.
Diciamo che la prima versione del format ci ha donato qualcosa e difficilmente si sarebbe potuto avere quel livello nelle successive. Questo è un motivo per cui, probabilmente, non sta piacendo a tutto il pubblico o comunque non come la prima volta. Il mettere insieme dei mostri sacri della comicità non può essere l’unica variabile per far sì che il programma funzioni. Poi abbiamo comunque a chi può piacere e lo guarda lo stesso, puntare solo su quello può non essere sempre vincente. La capacità di amalgamare personaggi provenienti da vari ambiti, con un background diverso e un modo unico di fare comicità è la chiave di tutto. Non in tutte le edizioni si è ragionato in questi termini andando a puntare più sul nome che sul resto.
Lo spettatore deve ridere sempre con LOL
Per far sì che il programma abbia il successo desiderato, come fu per la prima edizione, è lo spettatore il primo a dover ridere. Il mix che secondo noi può funzionare è il giusto equilibrio tra comici attuali e comici della vecchia scuola. Il motivo è semplice: avvicinare sia le nuove generazioni che quelle vecchie. Nelle varie edizioni questo mix è presente ma non in maniera equilibrata. È sicuramente un punto su cui si potrebbe fare di più ma è presente e per noi è un grande sì. Quello che proprio non ci va giù è la forzatura degli sketch con i vari mini giochi. Un comico è forte su quello che sa fare e forzarlo a improvvisare su qualcosa non nelle sue corde può risultare controproducente. Un po’ perché potrebbe non metterlo in luce un po’ per via del fatto che, appunto, è forzato a farlo.
Uno stand up comedian sarà forte sul fare satira, battute o discorsi su un determinato argomento. Metterlo a improvvisare a caso su qualcosa di assurdo potrebbe affossarlo agli occhi dello spettatore. Il meccanismo del gioco prevede anche questo tipo di esibizioni le quali però andrebbero tarate in base al concorrente scelto o comunque che non lo penalizzi. Un punto forte, dato che ne abbiamo detto uno debole, di LOL – Chi ride è fuori è l’ingresso random di personaggi per movimentare la gara. Ricordiamo ad esempio l’arrivo di Posaman, interpretato da Lillo, oppure gli stupendi trailer del folle Maccio Capatonda. Un Frank Matano e la sua risata contagiosa sono un valido motivo a supporto del nostro punto forte.
Risate risate risate in LOL – Chi ride è fuori
Punti forti e punti deboli di LOL – Chi ride è fuori a parte, lo scopo è intrattenere e su quello si è quasi sempre fatto centro. Il tutto è molto soggettivo ma se siamo arrivati a una quinta stagione vorrà dire qualcosa no? Non sappiamo ancora come sarà la quinta stagione e magari sarà talmente deludente da porre fine alla serializzazione, chi lo sa! A noi non dispiace come sistema di intrattenimento e come ci viene presentato nonostante alcune note dolenti. Precisiamo che è un nostro punto di vista e non sono così tanto incidenti sul risultato complessivo.
Un nuovo approfondimento approda così sul nostro sito di Kaleidoverse dove, ogni settimana, troverete anche nuove recensioni. Da poco abbiamo pubblicato Twilight of the Gods, la nuova serie animata di Zack Snyder, ma anche Billionaire Island o ancora The money game. Se non le avete ancora lette correte a farlo e fateci sapere nei commenti all’articolo cosa ne pensate! Non ci resta che salutarvi e alla prossima!