Non c’è 2 senza 3: e Blue Box, da bravo anime qual è, segue il vecchio adagio – come questa recensione, del resto – e si rimpolpa con l’episodio numero 3, disponibile su Netflix a partire dal 17 ottobre scorso, dal titolo sicuramente poco intuitivo: Chii. Ormai stiamo iniziando a prenderci gusto, a raccontarvi le vicissitudini che costellano la vita di Taiki e della sua cara senpai Chinatsu, quindi non ci esimeremo nemmeno in questo caso – ovviamente tenendo al minimo gli spoiler, per quanto possibile.
Prima di concentrarci sull’episodio, però, vi ricordiamo che Blue Box nasce su carta dalla mente di Koji Miura (I love you, my teacher) e che è stato adattato per il piccolo schermo da Telecom Animation Film e TMS Entertainment, che hanno affidato la regia a Yuichiro Yano (Lupin III). Nel cast – rigorosamente originale, perché l’anime non è doppiato – sono presenti tra gli altri Shōya Chiba (Wind Breaker) e Reina Ueda (Il mio matrimonio felice).
Blue Box Recensione Episodio 3: Chii
Il secondo episodio si è concluso con un piccolo quanto divertente cliffhanger che ha però turbato molto il nostro protagonista: Chinatsu a passeggio con un ragazzo. E lo spettatore non deve aspettare poi molto per scoprirne l’identità: si tratta di Haryu, compagno di classe di Chinatsu e giocatore esperto di badminton, che metterà a dura prova Taiki sia dal punto di vista sportivo che da quello emotivo. C’è solo da imparare, in fondo, dai senpai: ma forse, in fondo, anche i più grandi hanno qualcosa da imparare dalle nuove leve.
In questa puntata, finalmente, vediamo una prima vera partita di badminton. Lo sport, quindi, si riprende il suo doveroso posto sulla scena smettendo di fare da semplice pretesto scenografico. Nonostante questo, però, c’è a parere di chi scrive sempre spazio per miglioramenti di natura visiva e animata: alcuni momenti dedicati alle partite di badminton, infatti, risultano poco armoniosi, quasi a scatti, e rovinano leggermente l’esperienza di visione. Belli però gli sfondi e il character design, che si riconferma uno dei punti forti di questo anime.
Rivalità emotiva…
Ma veniamo adesso ai 2 grandi temi di questa puntata di Blue Box, che possiamo sempre dividere, in maniera grossolana, in emozioni e sport. Partiamo dal primo: abbiamo detto che il secondo episodio si concludeva con un cliffhanger che viene ripreso in maniera naturale e approfondito, lasciando emergere il lato più insicuro e adolescenziale di Taiki, quello del ragazzo sfigato – parole sue – e sicuramente molto impacciato che non ha idea di come approcciarsi a una ragazza.
E, ancor peggio, non ha idea di come gestire la pungente gelosia che gli si insinua dentro, e che forse da un certo punto di vista avrebbe meritato qualche accenno in più. D’altro canto, comunque, i toni gelosi si smorzano – almeno, così pare – entro la fine della puntata, riassestando l’equilibrio di Taiki ma lasciando comunque spazio a qualche piccola congettura sui personaggi che lo circondano, perché stanno acquisendo man mano sempre più rilevanza.
… o rivalità sportiva?
Se, forse, i conflitti sentimentali del protagonista lasciano un po’ a desiderare – mancano un po’ di pepe, non riescono a decollare propriamente verso qualcosa che lo metta davvero alla prova – dal punto di vista sportivo l’anime non ha nulla di cui pentirsi. Abbiamo nuovamente una presa di posizione da parte dei personaggi – sia Taiki stesso che altri – sul fatto che è lo sport il punto focale, l’obiettivo finale così come il mezzo per arrivarci. E l’altalenante rivalità nascente fra il protagonista e il potenziale rivale in amore si trasforma di conseguenza.
Tralasciando i momenti significativi che riguardano proprio Taiki e Chinatsu, in questo episodio si afferma la presenza di un nuovo, inaspettato quanto singolare mentore, che vede il potenziale del ragazzo e inizia a spingerlo verso i punti di miglioramento sia volontariamente che involontariamente. Inoltre, per quanto la sottotrama del rivale in amore si sgonfi abbastanza ad un certo punto lo spettatore più interessato al lato sportivo della trama non potrà non aver notato tutta una serie di piccole affermazioni lasciate in sospeso che sembrano promettere approfondimenti futuri nelle vite dei personaggi secondari di Blue Box.
Blue Box Recensione Episodio 3: alla prossima
L’episodio si conclude in maniera molto leggera e divertente, lasciando nelle mani dello spettatore l’appuntamento alla settimana prossima, dove chissà, magari visti i pochi indizi lasciati in giro nel corso dei 25 minuti della puntata e nella thumbnail dell’episodio 4, il punto centrale sarà Chinatsu. Sicuramente noi saremo lì, pronti a guardare e a raccontare a voi i punti che secondo noi meritano, curiosi di conoscere eventuali retroscena aggiuntivi di un anime che sta riuscendo – per il momento – ad equibrare molto bene il brivido avvincente della competizione sportiva con quello un po’ più timido delle emozioni.
Avete visto questo episodio di Blue Box? Cosa ne pensate? Raccontateci le vostre impressioni in un commento qui su Kaleidoverse, il nostro portale dedicato ai mondi della creatività – cinema, serialità televisiva, animazione e videogiochi. Vi raccomandiamo inoltre di leggere i nostri ultimi articoli, tra cui la recensione dello speciale televisivo Ali Wong – Single Lady, quella della serie TV Citadel Diana e, dulcis in fundo, quella dell’horror It’s What’s Inside. Ci leggiamo la settimana prossima!