La notte di Halloween è appena passata e con lei anche la data d’uscita di Apocalypze Z – The beginning of the end. Infatti il 31 ottobre ha fatto il suo debutto su Prime Video il nuovo film in stile The walking dead. Questa volta però ci troviamo in Spagna al momento dello scoppio di una pandemia. In Apocalypse Z – The beginning of the end, così come nella nostra recensione, troverete un sacco di zombie pronti ad infettarvi.
Il film si basa sul romanzo di Manel Loureiro e alla regia troviamo Carlo Torrens. La produzione è stata affidata a Immagini di Nostromo mentre la distribuzione, ovviamente, a Prime Video. Il cast ha pochi personaggi principali, tra cui un gatto, ma il protagonista non sarà mai solo. A lui si uniranno lungo il suo viaggio di fuga vari personaggi utili al suo scopo. Vediamo insieme dove vorrà andare il nostro protagonista insieme al suo amico felino.
Paella di cervella per la recensione
Manel (Francisco Ortiz) e Julia (Iria del Rio) stanno andando a trovare la sorella di lui, Belèn (Marta Poveda), e suo marito Mario (Oriol Riuz). Purtroppo, durante il viaggio di ritorno, una discussione tra Manel e Julia li porterà ad avere un incidente d’auto. Questo evento sarà fatale per Julia ma anche per Manel a livello psicologico. Di fatto cade in depressione la quale lo porterà a isolarsi insieme al suo gatto Lùculo.
I soli contatti che manterrà, in videochiamata, saranno con la sorella e suo nipote Carlos. Come spesso accade alle persone depresse, non si accorge di cosa sta accadendo fuori da casa sua. Si sta sviluppando infatti una pandemia per via di un virus denominato TSJ la cui diffusione europea è fin troppo rapida. La sorella Belèn lo riporterà coi piedi per terra mettendolo al corrente della pandemia oltre ad invitarlo a scappare alle Canarie. Inizia così il lungo, infinito viaggio lontano dalla pandemia. Ma sarà davvero così?
Il percorso interiore oltre alla fuga
Se non fosse stato per sua sorella Belèn probabilmente Manel sarebbe morto all’interno di casa sua. La sua presenza è probabilmente l’ancora di salvezza di cui il fratello aveva bisogno per uscire dalla depressione. Il viaggio che Manel intraprende insieme al suo gatto non è solo per salvare sè stesso. Sì ok deve salvare anche il gatto ma soprattutto la propria sanità mentale. Lungo il cammino incontrerà varie persone le quali lo aiuteranno a metabolizzare il dolore in vari modi.
Gabriela, un’anziana donna in carrozzina, sarà la prima a portarlo fuori dal tunnel anche se per un breve tratto. Sarà lei a dargli la forza, a dargli una spinta a proseguire al meglio delle sue possibilità la vita che ha davanti a sè. Un altro personaggio che lo accompagnerà nel percorso fuori dalla depressione è Pritchenko, un interprete conosciuto per vicende secondarie. Ultima ma non per importanza, la donna che darà il colpo finale per vedere la luce del sole, ovvero Lucia.
Una pandemia che sentiamo quasi nostra
La visione di questo film avrebbe avuto un impatto diverso prima della pandemia che abbiamo appena vissuto? Non possiamo saperlo ma probabilmente sarebbe stato l’ennesimo film sugli zombie ignorato da chi li odia e adorato da chi li ama. Con questa chiave di lettura possiamo però analizzare, ipoteticamente, come lo spettatore potrebbe aver vissuto la visione di questo prodotto. Le strade percorribili sono due: totalmente impassibile, interessato sì ma senza pathos o viceversa.
Un modo di vivere questo film diametralmente opposto e con in mezzo un abisso di sfaccettature. Per chi però ha vissuto male la propria pandemia verrà forse più facile avere una certa empatia verso Manel e il suo amico peloso. Il nostro protagonista dovrà sopportare innumerevoli difficoltà e, prima tra tutte, portare a casa la pelle. Dinnanzi a lui si porranno orde di zombie ma anche mani amiche verso la salvezza.
Gli zombie di Apocalypse Z come li abbiamo sempre visti
Una cosa di cui pecca il film è il modo in cui vengono rappresentati gli zombie. Sappiamo che il paragone non è molto azzeccato ma pensiamo, ad esempio, a quelli di The last of us. Sono zombie per via di un fungo e va bene ma hanno movenze, modo di comunicare e fare versi diversi dai clichè soliti. Possiamo anche prendere come paragone gli zombie di Train to Busan, All of us are dead o Sweet home. In questa recensione di Apocalypse Z – The beginning of the end però non abbiamo nulla di nuovo da dirvi sui suoi zombie.
Gli ultimi due titoli, nominati precedentemente, presentano una caratteristica interessante per uno zombie: il rimanere senzienti. Infatti è una cosa talmente inusuale che, se inserita senza abusarne, rende più interessante il tutto. Nel film di Prime Video probabilmente non si è voluta fare questa scelta perché ritenuta inutile in un film. Sarebbe però stato interessante trovare una nuova caratteristica funzionale per un film, un power up utile a renderlo unico.
Le nostre conclusioni su Apocalypse Z – The beginning of the end
Anche se il prodotto in sé non presenta nulla di nuovo non è completamente da ignorare. Già la sola presenza di un gatto dovrebbe renderlo allettante ai più. Se poi gli zombie vi piacciono non potete di certo perdervi questo film. Ha qualcosa da dire a tutti e a nessuno. Il messaggio di fondo è che, alla fin fine, anche chi è depresso può voler salvarsi la vita in situazioni così disperate. Per il resto il film ha un giusto equilibrio di scene d’azione e profonde scene ricche di emozioni. Non vi preoccupate, il gatto arriva sano e salvo a destinazione.
Se volete leggere altre recensioni vi consigliamo di visitare il sito di Kaleidoverse. Ogni settimana ne vengono pubblicate di nuove come, ad esempio, quella della seconda parte della docuserie su Simone Biles Rising. Prosegue anche l’uscita settimanale di Blue box o anche La legge di Lidia Poët. Sono usciti anche degli approfondimenti riguardanti la filmografia di Giancarlo Esposito oppure Lucca Comics & Games 2024: i fumetti annunciati. Noi vi aspettiamo numerosi nei commenti sotto l’articolo e ci vediamo alla prossima recensione!
Per gli amanti di The walking dead, The last of us o i film sugli zombie è arrivato su Prime video un nuovo prodotto. Stiamo parlando di Apocalypse Z - The beginning of the end e la sua pandemia nelle terre spagnole. Manel e Julia sono una coppia in viaggio verso la casa della sorella di lui, Belén. Mentre stanno tornando a casa dopo la cena, una discussione anima i due portandoli ad avere un incidente stradale. La morte di Julia farà cadere nel buio la mente di Manel. La sua reclusione, da un anno, è accompagnata da suo amico di zampa Lùculo. Fuori però le cose stanno cambiando e una pandemia minaccia l'Europa. Il virus TSJ sta infatti dilagando ad una velocità impressionante ed ha già raggiunto la Spagna. Belèn risveglia il fratello dal tepore della depressione giusto in tempo per farlo scappare da morte certa. Uscito di casa intraprenderà un viaggio che non sarà una vera e propria passeggiata. Infatti tra mucchi di zombie, corse sfrenate in moto e altro dovrà pensare a come sopravvivere. A fargli compagnia, oltre al gatto, saranno vari personaggi utili anche a curare la mente del nostro protagonista. Un percorso terapeutico di cui Manel ha bisogno ma che non sapeva avrebbe intrapreso così bruscamente. Armato di tuta da sub e fiocina si farà strada lungo le vie della sua città per trovare il modo di andare alle Canarie dalla sorella. Non sarà facile data l'elevata contagiosità del virus e, di conseguenza, la facilità di trovare zombie sul suo percorso. Per fortuna dalla sua parte avrà anche delle persone le quali lo aiuteranno a proseguire la sua fuga oltre che ad uscire dal baratro della depressione.