Qualche giorno fa abbiamo avuto il piacere e l’onore di parlarvi in anteprima di Citadel Honey Bunny, una nuova serie TV action ideata dai fratelli Russo disponibile su Amazon Prime Video a partire dal 7 novembre in una prima recensione, che potete trovare qui. Siamo tornati qui a parlarvene perché abbiamo visto anche la seconda parte a cui dedicheremo questa nuova recensione che ovviamente terrà da parte gli spoiler per le considerazioni finali, che avranno posto in un altro articolo.
Alla regia di Citadel Honey Bunny troviamo il duo di registi, sceneggiatori e produttori Raj & DK (Flavors), che firmano la sceneggiatura insieme a Sita Menon (Farzi), Anthony Russo (Cherry) e Joe Russo (Captain America: The Winter Soldier). Nel cast abbiamo invece, tra gli altri, Samantha Ruth Prabhu (Eega), Varun Dhawan (Badlapur), Emma Canning (Dune: Prophecy), Stasa Nikolic (Subspecies V: Bloodrise), Raimundo Querido (Uncharted), Juhi Arora (Crew) e Mohit R. Thakur (Phone Bhoot).
Citadel Honey Bunny Recensione: trama della seconda parte
Abbiamo lasciato Honey, Bunny e Nadia in posti diversi ma si intuiva già a partire dall’episodio 3 che la convergenza stava per avere luogo e infatti, nella seconda parte della serie, vediamo finalmente un avvicinamento di questi 3 personaggi che si ritrovano e uniscono le forze contro il nemico comune. Sussiste l’alternanza tra passato e presente che è obbligatoria per capire al 100% il senso della storia, ma rimangono comunque molte zone d’ombra e molti punti interrogativi che non si concludono con la fine della stagione, facendo sperare quindi lo spettatore in una stagione 2.
Sicuramente narrativamente parlando vediamo una congiunzione di tutto quello che i fratelli Russo hanno realizzato fino a questo momento: parliamo di Citadel e di Citadel Diana. Tutto ciò rende Citadel Honey Bunny ancora più singolare perché si tratta di una congiunzione che avviene nel passato narrativo. Dal punto di vista tecnico, ovviamente, notiamo come sempre le scene action perfettamente coreografate visivamente e molto accattivanti e notiamo anche alcune scelte registiche e di montaggio che rendono delle scene tanto drammatiche quanto addirittura melodrammatiche e cariche di suspense, di stampo prettamente bolliwoodiano. Si tratta forse di una scelta che strizza l’occhio non tanto all’origine dei registi quanto della produzione stessa, ed è una scelta che abbiamo particolarmente apprezzato perché rende il tutto ancora più autentico.
Figure paterne
Sicuramente la seconda parte di Citadel Honey Bunny si rivela, oltre che carica di colpi di scena, di rivelazioni molto più sentimentali rispetto alla prima, che introduce i personaggi e l’ambientazione e la storia che lo spettatore ha guardato fino a questo momento. La seconda parte, quindi, oltre a svelare i vari altarini di alcuni personaggi getta luce anche su alcuni temi che affronteremo nella recensione complessiva ma che introduciamo in questa sede. Uno dei temi più importanti riguarda la famiglia e la figura paterna, che ricopre un ruolo fondamentale per alcuni personaggi, come Honey, Bunny e Guru.
È importante sottolinearlo in quanto la figura paterna rappresenta per questi 3 personaggi un mezzo narrativo. La figura del padre ha rappresentato per questi 3 personaggi 3 modi diversi di affrontare la vita, 3 modi in cui la trama si sviluppa intorno a loro, rendendola più interessante e sfaccettata da un punto di vista emotivo. Emergono infatti molte riflessioni sul tema della famiglia, su cosa significhi farne parte e cosa significa davvero essere un padre: domande che trovano, ovviamente, le loro risposte nel corso degli episodi.
I tasselli vanno al loro posto
La seconda parte di Citadel Honey Bunny conferma quanto già si può effettivamente immaginare guardando anche soltanto la prima parte della serie, ovvero che non solo si tratta di una serie prequel rispetto a Citadel e Citadel Diana ma anche che in qualche modo i registi e gli sceneggiatori strizzano l’occhio agli spettatori che hanno già fruito le prime serie TV, collegandole tra loro con veri e propri riferimenti, citazioni e coinvolgimenti – di chi, ovviamente, non lo diciamo per evitare spoiler, ma abbiamo molto apprezzato questo sottile collegamento che si viene a creare tra le serie TV e che ci ricorda la Marvel dei vecchi tempi, con i vari prodotti collegati tra loro, ognuno con il suo stile ma con un filo discreto presente per i fan. Un marchio di fabbrica dei fratelli Russo che rende il prodotto ancora più inconfondibile.
Abbiamo guardato Citadel Honey Bunny con una trepidazione e un’attesa che non ci hanno delusi. Ovviamente adesso attendiamo con ansia di scoprire le prossime evoluzioni dello Spyverse dei fratelli Russo e di sapere se i due produttori e registi continueranno a espandere l’universo di Citadel concentrandosi solo sui 3 prodotti che hanno creato o se continueranno ad ampliarlo ulteriormente regalandoci altre prospettive. Noi in ogni caso vi aspettiamo alla prossima recensione di Citadel Honey Bunny, che tirerà le somme generali di quello che abbiamo visto finora. Non dimenticate di lasciare un commento qui su Kaleidoverse e di leggere i nostri ultimi articoli. A presto!