Perché il personaggio storico di Sissi continua ad avere fascino? Probabilmente perché il contesto storico ci ricorda le vecchie favole: le carrozze, i castelli, i balli, gli abiti da sogno. C’è stata la trilogia di film dedicati a Sissi (Romy Schneider) negli anni ’50 che puntava tutto sulla storia d’amore con Francesco Giuseppe. La verità storica però è molto più complessa, e se vogliamo, anche più appassionante di quella dei vari adattamenti.
Netflix ha deciso di creare una sua versione della storia di Elisabetta di Baviera, una serie con il titolo L’imperatrice. La creatrice, Katharina Eyssen, ha dato alla popolare storia d’amore tra Elisabetta e Francesco Giuseppe dei toni più realistici, se vogliamo un po’ più dark, visto il periodo storico. Sicuramente un punto a suo favore rispetto alla trilogia di Romy Scheider. Come abbiamo detto nella recensione della prima stagione (qui) non è un adattamento completamente riuscito. Il 22 novembre 2024 è uscita la seconda stagione de L’imperatrice: sarà riuscita a migliorare?
L’imperatrice Stagione 2: la trama
La prima stagione terminava con un cliffhanger: Elisabetta (Devrim Lingnau), tra la folla di protestanti, che annunciava la sua prima gravidanza. La seconda è ambientata un paio d’anni dopo: Elisabetta sta per dare alla luce il suo secondo figlio (che si spera sia un maschio) ed è diventata (usando un termine anacronistico) una star in Europa per la sua bellezza e la sua gentilezza. Sembra essersi finalmente integrata alla corte di Vienna. Francesco Giuseppe (Philip Froissant) è raggiante. Suo fratello, Maximilian (Johannes Nussbaum), dopo aver tentato il colpo di stato nella stagione precedente, vive in esilio a Trieste. Tutto sembra andare finalmente per il meglio.
Ma siamo nel 1856, sta per nascere il Regno d’Italia, e il Lombardo-Veneto (dominio degli Asburgo) è scosso dai movimenti rivoluzionari. Francesco Giuseppe vorrebbe tentare la strada diplomatica, e sotto pressione della madre, l’Arciduchessa Sofia (Melika Foroutan) decide di perdonare suo fratello e di inviarlo in Francia in missione diplomatica. Unito al difficile momento storico, la vita di Elisabetta dovrà affrontare anche le difficoltà della maternità, lutti imprevedibili e intrighi di corte.
L’Imperatrice Stagione 2: il contesto storico
Anche in questa seconda stagione, come la precedente, c’è un’attenzione maniacale ai costumi e alle scenografie. Questo è innegabile. Il pregio de L’Imperatrice è quello di non raccontare una storia d’amore fiabesca, ma ambientata in un bellissimo contesto storico pregno di eventi significativi da cui trarre ispirazione per creare le difficoltà che affronterà la coppia. Il tutto però rimane semplicemente sullo sfondo. Nella prima stagione Elisabetta e Francesco Giuseppe avevano l’obiettivo di sedare il malcontento del popolo di Vienna, la narrazione accenna alla presenza di ribelli, di disordini e di arresti.
Ma tutto questo non è in scena e lo spettro della rivoluzione, che riecheggia per tutta la prima stagione, alla fine diventa un semplice tentativo di assassinio da parte di un singolo individuo. Non è molto cambiato nella seconda: questa volta il pericolo sono i movimenti indipendentisti italiani, Cavour e lo Stato Sabaudo. Cavour e gli indipendentisti (solo due ragazzi) non avranno mai abbastanza screentime. La seconda stagione ti dice che gli indipendentisti creano disordini, ma la situazione viene riassunta nelle riunioni tra Francesco Giuseppe e i suoi ministri. Un vero peccato: sfruttando gli eventi storici, la seconda stagione avrebbe avuto più presa sullo spettatore.
I personaggi: profondi come pozzanghere
Se il contesto storico non viene sfruttato a dovere, i personaggi come risultano? I personaggi sembrano sfaccettati e profondi ma non esprimono il loro potenziale. Per esempio: Maximilian dovrebbe avere un arco di redenzione. Nella prima stagione, sembra che abbia delle motivazioni profonde che non vengono approfondite. Dopo aver tentato il colpo di stato, dovrebbe dimostrare al fratello che è pentito e che Francesco Giuseppe si può ancora fidare di lui. Persino l’imperatore accenna di non riuscire a fidarsi. Ma tutto rimane lì, sospeso, e Maximilian fa la sua vita quasi come niente fosse successo. O ancora: la storia d’amore tra Francesco Giuseppe e Elisabetta (senza fare spoiler) si trova ad affrontare grandi difficoltà, che mettono a rischio la stabilità della coppia.
Tra i due innamorati volano parole pesanti, litigano pesantemente, ma i due non riprendono mai il discorso per fare pace: si passa semplicemente ad un altro problema e un’altra scena. L’unico personaggio che spicca sugli altri fin dalla prima stagione è l’Arciduchessa Sofia. Si percepisce, anche dalla capacità espressiva dell’attrice Melika Foruotan, che sia solo Elisabetta a ritenerla crudele e che faccia tutto nel tentativo di proteggere la sua famiglia. I dubbi non finiscono qui: ci sono storyline che non hanno una conclusione. Probabilmente perchè è in previsione di una terza stagione, ma la percezione che ha lo spettatore è che ci siano stati dei tagli importanti o che qualcuno si sia dimenticato di quel dato personaggio.
Le nostre conclusioni su l’Imperatrice Stagione 2
In generale, si percepisce il desiderio di fare con L’Imperatrice (la seconda stagione disponibile dal 22 novembre su Netflix) qualcosa di diverso. Non è una storia d’amore fiabesca, resa ancora più romantica da continui balli e intrighi di corte che tentano di allontanare i due sposi. Qui è tutto più reale: i problemi nascono dalle vicende storiche (che non vengono sfruttate al meglio come già detto) e dalle vicende umane che potevano capitare a tutte le coppie dell’epoca. Fortunatamente il triangolo forzato e insensato tra Elisabetta, Francesco Giuseppe e Maximilian non è più presente.
Come abbiamo già detto, l’interpretazione di Malika Foruotan (l’arciduchessa Sofia) molto più convincente delle altre, ma in generale tutti gli attori riescono ad interpretare i loro personaggi sufficientemente bene. Il più grande pregio della serie de L’Imperatrice rimane l’aspetto visivo: gli abiti e le acconciature sono eccezionalmente belli e lo sfarzo della corte di Vienna è brillantemente contrapposta alla povertà degli ambienti popolari viennesi (nella prima stagione) e italiani (nella seconda). Sicuramente ve la consigliamo se cercate una serie che sia in grado di ricostruire le vicende storiche, ma che non si concentri troppo sulla profondità dei personaggi. Voi avete già visto L’Imperatrice o lo farete prossimamente? Fateci sapere che ne pensate e se siete d’accordo con noi qui su Kaleidoverse o in un commento. In attesa dei prossimi articoli, vi invitiamo a leggere la nostra guida su Pokémon Pocket, la recensione sull’episodio 8 di Blue Box, la recensione sulla parte 2 di Arcane e i primi episodi di Grotesquerie.
La seconda stagione de L’Imperatrice è disponibile dal 22 novembre su Netflix. La prima non era risultata particolarmente convincente, in questa nuova stagione purtroppo non è cambiato granché. Il contesto storico, pieno di grandi eventi e date importanti, viene appena accennato: è il motore che dà avvio al racconto ma non viene approfondito. I personaggi lasciano intendere una grande profondità, ma anche questa non viene esplorata: sembrano distratti dai continui ricevimenti e dai loro problemi quotidiani. Rimangono i pregi della serie nel complesso: l’intenzione di raccontare la storia di Elisabetta di Baviera in modo che sia un po’ più vicina alla realtà storica (rispetto ai precedenti adattamenti) e l’attenzione maniacale dedicata ai costumi e alle scenografie. Se siete affascinati dalle serie tv in costume, non potete perdervi gli scintillanti abiti di Elisabetta di Baviera!