Dopo la follia di Jinx in Arcane arriva su Netflix una nuova serie TV dove la follia regna indiscussa. Stiamo parlando di The Madness, uscita il 28 novembre sulla piattaforma di streaming, ed ecco arrivare la nostra recensione. The Madness si presenta come un prodotto atto a intrattenere, ma non è solo questo. La serie è infatti molto vicina alle tematiche della società odierna e vedremo più avanti il perché.
Il ruolo principale è affidato a Colman Domingo (Muncie Daniels) volto noto per aver dato vita a Viktor Strand in Fear The walking dead. La famiglia di Muncie è composta da Elena Daniels (Marsha Stephanie Blake) e Demetrius (Thaddeus J. Mixson, Adonis Creed in Creed III). Cos’è successo di tanto folle al nostro Muncie da dare il nome alla serie TV? Per poterlo scoprire proseguite nella lettura della recensione di The Madness.
La trama di The Madness
Muncie Daniels è un opinionista della CNN il quale, un giorno, si trova a fare da sostituto anchorman. Deciso a scrivere un libro, l’uomo decide di affittare una baita sulle Poconos per scappare dalla frenesia di Philadelphia. Una volta arrivato alla baita fa subito la conoscenza del suo vicino di baita, Mark Simon (Tahmoh Penikett). Il vicino riconosce subito il volto della CNN e gli offre il suo aiuto nel caso ne abbia bisogno.
Mentre ragionava su cosa scrivere per il suo libro, la mancanza di carburante fa fermare il generatore causando un blackout nella casa. Muncie decide di andare a chiedere aiuto al vicino ma ciò che vedrà sarà la rovina per la sua vita. Si troverà di fronte l’uomo fatto a pezzi in un lago di sangue. Da qui inizieranno i guai per Muncie il quale verrà dapprima inseguito dagli assassini e poi perseguitato in ogni dove, qualunque luogo frequenti.
Prima della giustizia ci sono i media
La serie TV mette in luce due aspetti della società odierna di cui uno molto presente negli USA. Al giorno d’oggi, ancora prima del giudizio davanti ad una corte di giustizia, arriva prepotentemente il giudizio delle persone. Queste sono alimentate da ciò che i media trasmettono andando ad influenzare il pensiero della gente. In The madness, di cui state leggendo la recensione, questo fattore è molto presente ed influenzerà la vita di Muncie.
Purtroppo quella che ci viene presentata non è una realtà lontana dalla nostra anzi, è davvero così che funziona ora. Se prima si aspettava una sentenza, ci si informava sui fatti prima di accusare ora succede il contrario. La disinformazione, ma anche l’analfabetismo selettivo, sono sempre più presenti perché è più facile sputare sentenze piuttosto che informarsi prima di parlare. Muncie ha però, purtroppo per lui, un’aggravante non da poco nel Paese in cui vive.
Un mondo al contrario in The Madness
Seppur The Madness sia un’opera di pura finzione, la trama e le vicende che vive Muncie possono essere prese dalla vita di tutti i giorni. Il secondo aspetto messo in luce è l’odio razziale. La polizia non ha dubbi sul fatto che, ad uccidere Mark, sia stato proprio Muncie in quanto unico vicino di baita dell’uomo. Questo solo perché Muncie è di colore e spesso ha espresso, in maniera decisa, il suo pensiero riguardo il suprematismo bianco.
Essere di colore ed essere accusato di omicidio di un uomo bianco è senza dubbio la peggior cosa che potesse accadere al nostro protagonista. Nella realtà dei giorni nostri sarebbe tanto diversa la situazione? La risposta la sappiamo tutti e l’unica cosa a separare la realtà dalla serie TV è uno schermo. C’è un dettaglio di cui non vi stiamo parlando perché è la chiave per cui Muncie viene accusato senza alcun dubbio ma scopritelo voi stessi.
Così finto da sembrare reale
Appurato il fatto che Muncie è spacciato cambiamo punto di vista entrando nei suoi panni, o nei panni di una persona di colore qualunque. Ciò che la serie ci vuole mostrare non è quanto è cattivo il protagonista ma quanto è marcia la società. A ruoli invertiti The Madness avrebbe avuto lo stesso effetto? Certo che no! A far scalpore è se un uomo di colore uccide uno bianco.
La morte di George Floyd ha fatto scalpore per la brutalità, la crudeltà e poi perché commessa da un uomo bianco. A parti invertite l’ordine sarebbe stato inverso e non possiamo negarlo. Succede anche in Italia dove a commettere reati è una nazionalità prima di una persona, se invece è italiano succede l’opposto. Il protagonista potrebbe essere un uomo qualunque degli Stati Uniti e non potremmo di che stupirci se venisse trattato davvero così.
Scappare non è sempre la soluzione
Abbiamo capito che la nostra società ha qualche problema riguardo la gestione dei rapporti interpersonali ed umani. A tutti verrebbe in mente di scappare, rimanere con un basso profilo e rifarsi una vita. Muncie in questo frangente ci dona una lezione di vita ovvero che la fuga non è sempre la soluzione. Ci sono cose molto più importanti come la famiglia, la libertà personale ma soprattutto l’onore.
A sue spese pagherà la scelta di non scappare ma lo spettatore ne ammirerà il coraggio. Non sappiamo se nella realtà ne valga tanto la pena ma chissà che qualcuno, nella sua stessa situazione, non ripensi a The Madness e trovi il coraggio di farlo. Quante persone si saranno immedesimate nella vicenda vissuta dal protagonista, sia bianchi che di colore, e avranno espresso il loro punto di vista nel mentre? Voi avete l’occasione di farlo scrivendo un commento sotto la nostra recensione di The Madness.
Le nostre conclusioni su The Madness
Essendo The Madness una miniserie ci si aspetta 5 o 6 episodi, ma non per questa serie TV. Pur avendo una trama interessante, piena di adrenalina e colpi di scena, 8 puntate son troppe. Le ultime 2 puntate avrebbero potuto essere compresse allungando le due precedenti per non tirare la storia troppo per le lunghe. Nell’insieme è una serie TV che si fa guardare e che entra subito nel vivo della narrazione, già nei primi 15 minuti.
Se non vi è bastata la recensione di The Madness, perché non navigate ancora un po’ sul sito di Kaleidoverse? Continua la recensione settimanale di Blue box arrivato ormai al nono episodio. Abbiamo recensito anche The Piano Lesson oltre ad aver pubblicato un approfondimento su come Frieren ha conquistato il mercato occidentale. Se ve li siete persi correte a recuperarli, noi vi salutiamo e alla prossima!
The Madness è una serie TV di genere thriller cospirativo con protagonista Colman Domingo nei panni di Muncie Daniels. L'opinionista e occasionale anchorman della CNN si troverà a vivere un incubo ad occhi aperti. Mentre era nella baita affittata sulle Poconos, si troverà immischiato in un complotto per incastrarlo in un omicidio. Il suo vicino di baita, Mark Simon, verrà trovato da Muncie fatto completamente a pezzi. I carnefici, essendo stati scoperti, rincorreranno il protagonista nella foresta ma senza riuscire a catturarlo. I guai per Muncie sono appena iniziati e infatti gli uomini dietro il massacro sono capaci di tracciare ogni suo singolo movimento. Così facendo l'uomo è costretto a cercare continuamente riparo lontano da sguardi indiscreti. Anche la sua famiglia è in pericolo e l'unica soluzione sembra la fuga lontano da Philadelphia. Muncie però compie un atto di coraggio andando incontro al suo destino e evitando la strada più semplice per lui. L'accusa di omicidio pende sulla testa del nostro protagonista il quale ha, come l'aggravante, di essere un uomo di colore. Muncie, da opinionista, ha spesso espresso il suo pensiero riguardo alla supremazia bianca e questo fa di lui il caprio espiatorio perfetto per chi ha realmente commesso l'omicidio. La serie avrebbe potuto durare 6 episodi per poter sviscerare al meglio la vicenda al posto delle 8 proposte. La trama è interessante e il protagonista ha un background il quale viene presentato e usato in maniera consona alla vicenda narrata. Complessivamente The Madness non presenta particolari problemi, si fa guardare e l'unica pecca è appunto la durata.